Le nubi interstellari favoriscono la caduta di meteoriti sulla Terra

Le nubi interstellari favoriscono la caduta di meteoriti sulla Terra Le nubi interstellari favoriscono la caduta di meteoriti sulla Terra che slmili alle rocce lunari raccolte durante li programma «Apollo». Da qui l'ipotesi che l'impatto del bolidi sulla superficie dei pianeti possa proiettare nello spazio frammenti di roccia del pianeta stesso. Questi, in un secondo tempo, possono entrare nell'orbita di altri pianeti e precipitare. Questa dinamica suggerisce che alcune meteoriti, indicate con la sigla SNC, provengano da Marte. GII studiosi presenti al convegno di Albuquerque hanno approfondito i problemi legati alla composizione chimico-mineralogica e isotopica delle meteoriti, nonché l'effetto del raggi cosmici sul materiale meteorltlco. Quest'ultimo è di notevole importanza per inquadrare l'evoluzione dinamica del sistema solare all'Interno della nostra galassia. Ha riscosso notevole interesse il lavoro presentato da E.M. Shoemaker e R.P. Wolfe del Servizio Geologico degli Stati Uniti. Gli scienziati americani hanno' proposto un nuovo meccanismo per spiegare la genesi del crateri d'impatto noti. I loro calcoli suggeriscono che questi crateri, la cui origine è prevalentemente intorno ai 28-30 milioni di anni, è legata, oltre che alla caduta di «asteroidi», all'Impatto di gruppi di comete. In particolare l'età del crateri d'impatto corrisonde al passaggio del Sole attraverso 11 piano centrale della nostra galassia. La presenza periodica di materiale solido sembra quindi modulata dall'avvicendamento del Sole alle cosiddette nuvole molecolari, ovvero degli ammassi di ma¬ DAL 30 luglio al 2 agosto si è svolto presso la University of New Mexico il quarantasetteslmo meeting annuale della Società per lo studio delle Meteoriti. Tra gli sponsor figurano, oltre che l'istituzione universitaria ospitante, l'ente aerospaziale americano (Nasa) e 1 Laboratori Scientifici di Los Alamos. Lo studio delle meteoriti permette, tramite l'analisi del materiale cosmico precipitato sulla Terra, di chiarire alcuni fenomeni legati alla genesi e all'evoluzione del sistema solare. Le meteoriti sono corpi solidi provenienti dallo spazio caduti sulla superficie terrestre. La loro origine è legata a comete o a piccoli pianeti (asteroidi) la cui orbita si localizza tra Marte e Giove. Con 11 nome di meteora gli scienziati indicano la scia luminosa prodotta dal passaggio di porzioni di materiale meteorltlco nelle parti superiori dell'atmosfera. Generalmente queste masse si consumano prima di arrivare sulla terra: popolarmente sono chiamate •stelle cadenti». Alcune meteore particolarmente luminose vengo-, no chiamate bolidi e spesso precipitano sul nostro pianeta dando origine ai cosiddetti crateri d'impatto. Le meteoriti non sono altro che frammenti di bolidi dispersi sulla superficie terrestre in seguito a queste collisioni. Generalmente le meteoriti sono composte In pre va-1 lenza da ferro, nichel e minerali silicatici. Alcune di esse, recentemente trovate da una missione giapponese in Antartide, presentano caratteristiche chlmico-mlneraloglche e microscopi¬ teria concentrata in prossimità del plano galattico. Tra gli scienziati Invitati 6 da sottolineare la presenza di K. Yanal dell'Istituto per le Ricerche Polari di Tokyo. Lo studioso giapponese, durante una spedizione scientifica in Antartide nel 1979, ha raccolto un gruppo di meteoriti con caratteristiche microscopico-' strutturali e chimico-mineralogiche simili a quelle delle rocce lunari: una novità assoluta nel campo delle meteoriti. Le meteoriti Snc, probabilmente provenienti da Marte, hanno avuto una parte non meno importante nel corso del convegno. Ulteriori dati presentati ad Albuquerque sembrano confermare l'affinità di queste meteoriti con 1 suoli di Marte analizzati dalla sonda «Vlking». Tuttavia gli astrofisici non concordano con gli astrogeologl sulla provenienza di queste meteoriti. Esistono infatti difficoltà interpretative legate alla dinamica di questi corpi, che dovrebbero raggiungere velocità di fuga di circa 18.000 chilometri orari per poter uscire dal campo gravitazionale di Marte. Secondo alcuni astrofisici queste velocità sembrano poco realistiche. Ulteriori chiarimenti' si avranno In seguito alla prossima missione Rover, quando una sonda analizzerà campioni di roccia di Marte. Già 11 «Vlking. doveva procedere alla raccolta di questi dati; purtroppo per inconvenienti tecnici ha potuto solamente analizzare del campioni di suolo. Sovietici in cerca di Atlantide La montagna subac-1 quea di Ampere nell'A-tlantico potrebbe esse-' re una parte dell'Atlantide, 11 leggendario continente sommerso. Lo affermano alcuni geologi sovietici che si sono immersi con un batiscafo e hanno trovato, a 200 metri di profondità,' un paesaggio che ricorda il panorama delle rovine di una città. Resti di mura facevano Intravedere 11 tracciato delle stanze, delle strade, delle piazze. Il materiale che le compone è simile, per forma e colore, al mattone. I lavori della spedizione sono stati interrotti a causa delle tempeste Invernali sopraggiunte. Le ricerche riprenderanno in estate a bordo della nave scientifica «Vitjaz». Terremoti con eco magnetica Eruzioni vulcaniche, terremoti e altri fenomeni in cui sono in gioco grandi energie provocano un'«eco» elettromagnetica nello spazio registrabile dal satelliti in orbita. Lo ha affermato il responsabile dell'Istituto di ricerche spaziali dell'Accademia delle scienze dell'Urss, rendendo noti 1 risultati di alcuni esperimenti iniziati' nell'autunno 1981 con il satellite «Oreol-3». Per verificare la presenza di onde elettromagnetiche, che secondo una teoria elaborata negli anni 60 si dovevano avere insieme alle onde acustiche provocate da un grande fenomeno naturale, gli scienziati dell'Istituto fecero esplodere 300 tonnellate d'esplosivo nella steppa che circonda Alma-Ata, la capitale della Klrghisla. Oli effetti collaterali dell'esplosione furono registrati nello spazio, dove l'onda acustica non arriva a causa del vuoto, facendo passare l'-Oreol-3» sulla verticale. A 5 minuti dall'esplosione, 11 mattino del 28 novembre 1981, il satellite, «senti» l'eco elettromagnetica, verificando cosi che quando si scatenano potenti terremoti, ella magnetosfera si diffonde una radiazione elettromagnetica. Secondo Galperin, gli impulsi elettromagnetici provocano una variazione del plasma che circonda la terra. UNA mostra che rimarrà aperta a Francoforte fino al 30 settembre riassume le avventure della scienza ottica degli ultimi 4' secoli: ma al postò d'onore c'è l'olografia. E' una grande rassegna delle realizzazioni olografiche nel campo dell'arte della medicina, dell'industria, in tanti Paesi del mondo: dall'Inghilterra alla Francia, dagli Usa (che hanno fatto la parte del leone) al Giappone, dal Canada all'Australia, dalla Germania al Brasile, dalla Svezia all'Italia. Come si crea un ologramma? L'olografia, Inventata da Dennls Gabor nel 1948 (premio Nobel nel 1971), è una tecnica capace di registrare e ricostruire «per intero» l fronti d'onda della luce emessi da un oggetto. Basandosi sulla teoria ondulatoria della luce, Gabor concepì che in un fascio di luce proveniente da un' oggetto dovevano essere contenute tutte le informazioni utili per restituire l'immagine intera: si trattava di decodificarle. Su una lastra fotografica normale ciò che è registrato Olografie in edicola L'olografia lascia I laboratori scientifici per diventare un mezzo di comunicazione di massa. Per la prima volta in Europa (e la seconda nel mondo dopo «National Geographlc»), un ologramma apparirà su una rivista a grande tiratura. Il mensile «Scienze '81», nel suo prossimo numero pubblicherà Infatti l'ologramma della sezione di un guscio di Nautllus, ultimo rappresentante di una sottoclasse di molluschi diffusissimi cento milioni di anni fa. Vorrei informazioni su eventuali rischi connessi a sistemi antifurto a microonde (attivi) ' e a Infrarossi (passivi). L'eventuale nocivltà 1 dei sistemi antifurto è già stata argomento di discussione in passato. E' ovvio che quelli a rilevamento di raggi Infrarossi non sono nocivi per principio. Per tutte le emittenti di microonde esistono limiti di potenza e di Intensità di campo, che tuttavia non vengono generalmente raggiunti dagli apparecchi antifurto in commercio. Non esistono tabelle comparative, ufficiali, ma ogni casa' produttrice di un certo livello è tenuta a dare le specifiche di potenza e frequenza, dimostrando di non superare i limiti di rischio. E' possibile che antifurti a microonde causino disturbi alle apparecchiature scientifiche. Corrado Cigolini Visita guidata è solo l'ampiezza d'onda, ma non la sua fase. Per questo esaminando una fotografia da diverse angolazioni non possiamo scoprire e vedere nuove prospettive, né ciò che si nasconde die- . tro l'oggetto. Invece, utilizzando un fondo di luce eoe-' rente, cioè con la stessa fa-, se, è possibile far apparire per Interferenza l'immagine dell'oggetto. L'ologramma, ricreando 11 campo d'onda riflesso da un oggetto, permette, spostando 11 punto di osserva-! zlone della lastra, di rivedere da angoli visuali diversi tutto l'oggetto, facendo cosi' rivivere la sensazione della' sua natura concreta e tridimensionale. Con un po' di matematica e qualche esperimento, Gabor verificò rapidamente il

Persone citate: Corrado Cigolini, Gabor, Galperin, Giove, Shoemaker, Wolfe, Yanal