Quando c'è l'emergenza anche Beethoven entra nelle «compilation»

Quando c'è l'emergenza h Quando c'è l'emergenza h anche Beethoven entra nelle «compilation» Brahms danza», .Tesori del barocco», .Serata veneziana», "Valzer e Vienna», .Rapsodia americana», .Meditazioni», .Cavalleria leggera», .Danza delle ore», .Al chiaro di luna», .L'Olimpo della lirica». Anche i modi nel porgere le compllattons classiche hanno punti in comune: sia gli Incontri Musicali sia l'Amica Musica sono la «classica che ascolti per caso al cinema, in tv, o chissà dove, e non sempre riesci a trovare facilmente perché ti sfugge 11 titolo del pezzo», o non lo hai mal saputo. La speranza della compilation è invariabilmente di trovare pubblico fra coloro che non hanno mai preso un disco in mano, che mai si sono accostati o si accosteranno alla musica classica perché la considerano sempre un po' .punitiva», attraverso lo stimolo d'un incontro fuggitivo, di un ascolto casuale che li costringe perun attimo a ricredersi. Ma la Decca ha fatto di più, e ha varalo già una prima serie di Compact Disc ispi1 rati decisamente al concetto della compilation. Nell'ultimo servizio-novità dell'estate c'è un CD intitolato Bolèro, che comprende l'omonimo pezzo orchestrale di Ravel insieme al Cappello a tre punte di De Falla, a Espana di Chabrier, al Capriccio Spagnolo di Rimsky-Korsakov, con esecuzioni di Solti, Lopez Cobos, Charles Dutolt. Poi un "Toccata e fuga» con pezzi d'organo vari di Bach (ovviamente), -Purcell, Francie, Wldat eseguiti dà Vetoìtiurfàrdìww "Finlandia» con brÈni orchestrali di Sibelius e Grieg; un "Danubio blu» all'insegna degli Strauss e di mili Boskovsky. Nelle compilatlons rispuntano, eterni sempreverdi, vecchie conoscenze e bel pezzi da collezione. Il problema della discografia classica, e la sua relativa salvezza in questo momento di crisi, è sempre lo stesso: far fruttare al massimo il suo enorme patrimonio artistico; esecuzioni del passato che, per essere di ieri, non sono affatto "passate», come nella maggioranza del casi avviene per la musica cosiddetta 'leggera». A meno che il passato si chiami Beatles, Rolllng Stones, Bob Dylan. Alle prese con la compilation, i grandi cataloghi classici sono come proprietari di preziosi e ricchi immobili, costretti a piegarsi alla logica del frazionamento. Del resto, chi può permettersi tanti saloni a stucchi, cinque metri d'altezza, quattrocento metri quadri di misura media? Ma in fondo ci si adattano bene; un ricco deve saper essere un buon ricco spiantato. Come e quanto frutti il frazionamento, è un discorso da riprendere. ANCHE la discografia classica tenta la strada della cosiddetta «compilation», invenzione ritenuta tipicamente leggera, che ha dato ultimamente qualche respiro di sollievo al settore. Il concetto della compilation è apparentemente semplice: confezionare album a tema, uno qualunque, ad esempio «fogno d'amore», e riempirlo con tutto quel che possa funzionare: Llebestraum n. 3 di Liszt, Notturno Op. 55n. 1 di Choptn, Impromptu Op. 00 n. 4 di Schubert, Romanza Op. 28 n. 2 di Schumann, eccetera. Pezzi diversi, di autori diversi, da interpreti vari; se a caso, non guasta. Il riscontro commerciale di queste iniziative — non una vera novità odierna —fino a qualche anno fa era assicurato. Oggi, in congiuntura critica, in mercato instabile, in ampia oscillazione del gusto e della fedeltà nel pubblico, in veloce spirale del prezzi e. soprattutto, in specifica crisi del disco come tale, nessuno azzarda previsioni; semplicemente si tenta. Ma evidentemente c'è piti d'uno che crede nelle possibilità {enitrici della compilation, fono ormai in molti a de die ami sì, grandi e piccoli. • La K-Tel, ad esempio, piccola etichetta specializzata in "leggero» Internazionale, ma con sede a-Milano, ha lanciato circa un anno fa una sua collana di, compllatlons intitolata "Incontri musicali» (sottotitolo "Le pagine d'oro della Grande Musica»): venti dischi e cassette relative, grafica garbata e moderna (curata da Helmut Ebnet, mano specializzata in "incontri» inediti o con il grande pubblico), centottantasette brani musicali pescati dal catalogo Rea per una "affascinante ed esauriente «intesi di tre secoli di musica» (Alblnoni, Bach, Beethoven, Blzet, Boccherini, Borodln, e così via, in ordine alfabetico). Novemila tire il prezzo di copertina. I risultati, alla fine dell'anno sperimentale, sono dichiarati "discreti». Forse le vendite attraverso coupons postali e canali alternativi non sono ancora, o non saranno mai, nelle corde del pubblico ita- liano. (Eppure la vasta iniziativa de "La Grande Musica», edita da Mondadori qualche anno fa, con dischi del catalogo' Deutsche Grammophon e volumi illustrati, venduto appunto per corrispondenza, si rivelò un successo. Cosi è pure per le dispense della Fratelli Fabbri, regina delle edicole. E'già mutata la situazione?). Se la K-Tel ha adottato il principio del disco monografico (Verdi, Mozart, Choptn, Gershwln, Ciaikovsklj, Rossini, Liszt, ecc.), similmente alla serie "Concerto» della Durlum, la Polygram, anch'essa in Uzza, nella sua collana "Amica Musica» ha scelta il tema di fantasia: "Invito alla Carlo M. Cella

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