Era Bruneri era Canella di Osvaldo Guerrieri

Le sorprese dell'antiquario: tutti i testi sull'enigma dello sconosciuto di Collegno Le sorprese dell'antiquario: tutti i testi sull'enigma dello sconosciuto di Collegno Era Bruneri era Canella bambini, e un terzo lo avrebbe avuto in Brasile, dove si sarebbe trasferita nel '33 con colui che, legalmente, e a rutti gli effetti, doveva considerarsi Mario Bruneri. Rimasta nuovamente (si può dire?) vedova nel 1941, la signora Canella, che era vissuta, in onta alle proprie convinzioni religiose, nel peccato per tanto tempo, ottenne, finalmente, una sanatoria nel 1969 dal Papa Paolo VI. SI metteva cosi una pietra sopra l trascorsi concubinari (o legittimi?) della battagliera, irriducibile signora. Visse ancora otto anni, assolta dal peccato (ma fu davvero peccato?), con la coscienza tranquilla e l'animo finalmente in pace. A sostegno della tesi bruneriana, la libreria Colonnese di Napoli (via San Pietro a Maiella 33) mette a disposieione un palo di opere di sicuro interesse: la prima è dovuta al dottor Ugo Sorrentino, incaricato all'epoca delle indagini, nella sua qualità di direttore della Scuola superiore di Polizia, degli esami dattiloscopici e auricolari tre Sartre, Camus e Beckett gettavano sulla scena francese il diaspro della rivolta esistenziale, Picasso si Ispirava a Jarry o a Maeterlhìk, mostrava una suprema Indifferenza al problemi del suo tempo e si divertiva con un letteratlssimo esercizio di scrittura analogica, enumeratlva, grottesca, magica, strampalata, «folle». Come in pittura, cosi anche in letteratura Picasso non parte mai da zero. Gertrude Stein, in quella sua famosa e discussa biografia, diceva che «Picasso è sempre stato posseduto dal bisogno di vuotarsi, di vuotarsi fino In fondo, di vuotarsi sempre; è così pieno di tale bisogno che tutta la sua vita è ripetizione di questo svuotamento'. CI sembra molto giusto. I «periodi» plcasslanl Indicano una continua successione di svuotamenti. E che altro era, per esemplo, il suo bisogno di scrivere versi, se non liberarsi di sensazioni e di sullo sconosciuto, l'esito del quali ebbe non poco peso nell'orientamento del giudici a favore di Bruneri. La scienza contro 11 crimine, edito dallo stesso Sorrentino a Roma nel 1955 (IV edizione), dedica un sostanzioso, dettagliato capitolo alle prove svolte e alle conclusioni cui l'autore era pervenuto. Costa 30.000 lire. La seconda opera. Una causa celebre, è dovuta invece all'ex Presidente della Corte d'Appello di Firenze, Vincenzo Vescovi, estensore nel 1931della, definitiva sentenza, e reca come sottotitolo: ^Ricordi e curiosità». Editore Longo & Zappetti, Treviso 1942. Prezzo lire 25.000. In nessun catalogo, purtroppo, slamo riusciti a rintracciare Il diligente lavoro, firmato da Felice Bruneri, in difesa del congiunto, La vita dell'uomo di Collegno narrata da suo fratello, pubblicato a Venezia nel 1931. Per la parte canelliana, registriamo l'avvincente, quanto rara, autodifesa del prof. Canella (tale, in effetti, si reputava il convivente del¬ la signora Giulia), eloquentemente Intitolata Alla ricerca di me stesso. Apparve a Verona (a spese dell'autore) nel 1930 e si trova al Cardello di Roma (via del Cardello 14-15) a lire 30.000. Menzioniamo ancora, per esaurire l'argomento, il recente Teatro della memoria (Einaudi, Torino 1981) di Sciascia, In cut lo scrittore siciliano, qui brunertano e legalitario, rifa la storia del clamoroso caso, una storta, va detto, che si legge come un giallo di eccellente fattura. Dovrebbe trovarsi tuttóra in commercio. Passando ad altro, d sembra degno di nota, infine, un singolarissimo volumetto di • Varia», dall'inquietante tìtolo Curiosità fisiologiche, ovvero Le mostruosità umane, scritto da certo A. Debay, con aggiunte del dottor Amedeo Filippi, pubblicato da Gnocchi a Milano nel 1882. Quest'impressionante saggio di scienza teratologica è venduto da Regina di Napoli (via Costantinopoli SI) altre 30.000. Rolando Jotti Idee che non riusciva più ad esprimere sulla tela? Un ul. terlore svuotamento ci appaiono queste non-commedie, questi giochi dialogici nei quali si consumano molte frequentazioni letterarie, si pagano riconoscenti Hributl agli amici scrittori (Picasso non voleva Intorno a sé 1 pittori: diceva che gli avrebbero dato, al massimo, ciò che lui possedeva già). Sono due commedie senza vicenda e senza logica. U desiderio preso per la coda è un grottesco In sei atti giocato sulla libera associazione di personaggi vagamente jarrlani. Si chiamano n Piede Crosso, La Cipolla, La Torta, L'Angoscia Crassa, L'Angoscia Magra ed agiscono solo per far esplodere un erotismo, un disordine e un vivere fortemente escrementizi. Più rarefatte, e ugualmente irraccontabili, sono Le quattro bambine. Qui Picasso si abbandona totalmente al demone dell'analo¬ gia, rivèrsa sulla pagina delicati spazi stellari, magici bestiari, erbari e si lascia trasportare dalla forza suggestiva delle parole e dei nomi, trasformando il linguaggio in una macchina folle e delirante, In un happening mentale che non può diventare, per suo radicale straniamente, happening teatrale, neppure nell'Incantevole repubblica dell'Assurdo. Osvaldo Guerrieri