Il libro proibito di Capote spaventa l'America di Furio Colombo

L'eredità dello scrittore scomparso L'eredità dello scrittore scomparso Il libro proibito di Capote spaventa l'America serate. Molte cose raccolte nel •Camaleonti» erano state scritte prima e solo un terzo del materiale dopo la grande scomunicaIn tutte c'è l'anticipazione, la profezia o la conferma di quel lamento che ormai è il suo epitaffio: «Ma io Io avevo detto che sono scrit' tare». Il più fantasioso, delicato, sognante, ossessivo, allucinato, limpido autore contemporaneo di lingua inglese amava solo la verità. Il suo giornalismo era bello come la sua narazzlone. Le sue Interviste erano — come gli aveva detto una volta con ammirazione e cattiveria Tennessee Williams — «pura invenzione». Ma la sua invenzione era carica di notizie, di rivelazioni che giungevano dall'immagine, dall'accostamento imprevisto, dalla voce registrata eppure misteriosa, incredibile come una riga di poesia. Truman Capote non prendeva note, non aveva quaderni di appunti. ■ Non posso dimenticare, non dimentico mai una sola parola, è la mia ossessione», ripeteva, «/o sono Dostoevskij alla rovescia». E, come Dostoevskij, proprio coloro con cui un po' per volta si era Identificato lo respingevano. Aveva ricevuto vero affetto e aveva restituito vero affetto, impulsivo, incondizionato, nonostante la barriera di convenzioni mondane, come un bambino pericoloso e adorabile. Cancelli di ranch pieni di luce e di mistero, sperduti in mezzo all'America, si socchiudono per fare entrare l'intervistatore seduttore, come le porte delle case e del salotti della buona America, della buona Europa. Ma il tempo di Truman Capote non è più quello di Henry James e neppure di Fitzgerald. E' un tempo di fortune più aspre e meno abbellite dall'educazione e dal so¬ gno. Furio Colombo (Continua a pag. 3) Giampaolo Dosse na

Persone citate: Capote, Dostoevskij, Fitzgerald, Giampaolo Dosse, Henry James, Tennessee Williams, Truman Capote

Luoghi citati: America, Europa