Cagliari a 0, riscossa genoana

Bari, Lecce e Arezzo guidano la classifica a punteggio pieno, i sardi sconfitti in casa Bari, Lecce e Arezzo guidano la classifica a punteggio pieno, i sardi sconfitti in casa 8 q 0/ riscossa genoano Scintille fra Bologna e Pisa Tre gol al Taranto, ma i dubbi restano Il Genoa si è impegnato al massipasseggero - E' riuscito a vincere piazzato, è arrivata la rete del raddoppio, la manovra dei genoani si è fatta un po' più consistente e piacevole, e su azione di contropiede la squadra di Burgnich ha poi ottenuto la terza segnatura. Risultato a parte, quindi, la prestazione del Genoa è stata deludente. La difesa, pur contro un Taranto praticamente inesistente all'attacco, ha mostrato più di un'incertezza; a centrocampo c'è stata troppa confusione, si è portato troppo la palla e si è rallentata molto la manovra; conseguentemente, in avanti, sono arrivati pochi palloni giocabill, e l'impegno di Fiorini, sempre in movimento alla ricerca del passaggio smarcante, è stato cosi vanificato. di GIORGIO BIDONE GENOVA — Per il Genoa, sconfitto nella gara d'esordio dal Varese, questa contro il Taranto era diventata una" partita di grande importanza: un altro passo falso, anche soltanto a metà, e la navigazione della barca rossoblu avrebbe incontrato la tempesta. Il Genoa ha vinto, e nettamente, al Taranto sono stati rifilati tre gol, ma i dubbi circa la reale consistenza della formazione di Burgnich non sono stati affatto fugati. A scusante della non buona prova dei rossoblu vi sono le molte assenze di titolari: l'olandese Peters, Benedetti e Mìleti a centrocampo, e Testoni in difesa. Assenze indubbiamente importanti, ma, considerata la scarsa caratura tecnica dell'avversario di turno, il neo promosso Taranto, una squadra che si propone la promozione come traguardo avrebbe dovuto sciorinare ben altro gioco. Invece, fino a quando Berga-' maschi non ha sbloccato il risultato su calcio di rigore, al 33', non si è vista un'azione degna di questo nome, da parte dei padroni di casa. E, nella ripresa, inizialmente il Genoa si è trovato in affanno di fronte al Taranto che, con le magre forze a sua disposizione, attaccava con una certa insistenza alla ricerca del pareggio. Soltanto dopo che, ancora su calcio mo per dimostrare che la brutta sconfitta di Varese era soltanto un incidente con largo margine, ma il gioco messo in mostra a Marassi non ha soddisfatto Tarcisio Burgnicli Eppure il Taranto non era un ostacolo difficile. I pugliesi avevano, logicamente, adottato uno schieramento prudenziale, con il solo Traini in avanti, molto isolato. mentre la palla stava per essere controllata da Paese, il terzino atterrava alle spalle Fiorini. Fallo assolutamente Inutile, ma fallo, che Tubertini vedeva e fischiava, (non sarà cosi qualche minuto' dopo in una analoga azione di Auterl). Parplglia e Chimenti protestavano troppo vivacemente, e venivano ammoniti, poi finalmente Bergamaschi poteva battere a rete. Bel finale del tempo, due scampoli di azione (le prime della partita) del Genoa che con tre passaggi arrivava alla conclusione, peraltro fallita da Manti e da Bergamaschi. Nella ripresa, dopo un tiro di Fiorini parato in due tempi da Paese, ancora il centravanti offriva all'esordiente Chiappino (uno dei migliori, 11 ragazzo) la palla del raddoppio, che però veniva sprecata con un tiro sul portiere In uscita. A questo punto il Taranto aveva una certa reazione, metteva in difficoltà la difesa del Genoa, ma non concludeva. Entrava Eloi al posto di Auterl, e finalmente arrivava il raddoppio, al 68', su punizione-bomba di Pollcano per fallo su Fiorini. Il quale, cinque minuti dopo, veniva giustamente premiato. Scattato in contropiede su lungo rinvio di Onofrl, il centravanti entrava in area eludendo bene la marcatura di Scoppa, e batteva Paese con un tiro secco e preciso. Tre a zero. mentre Chimenti operava frequenti «ritorni» a coprire il centrocampo, molto munito. E il Genoa non ci si raccapezzava proprio. Forse, sul rossoblu, agiva anche la paura di dover fare a tutti i costi 11 risultato, ma sta di fatto che il Taranto, pur salvandosi qualche volta in corner, non correva pericoli, riuscendo alla perfezione ad attuare la sua tattica, che era quella di cercare lo 0-0 a costo di rinunciare a qualsiasi atteggiamento offensivo. E, probabilmente, gli ospiti sarebbero riusciti nell'intento se Parplglia non avesse compiuto il più inutile, ma anche il più classico fallo da rigore. Manti sbagliava nettamente l'allungo in area, e, Partita nervosissima, nel ricordo dello scontro in Coppa Italia - emiliani hanno dimostrato carattere, raggiungendo il pari e s un gran destro di controbaUo infilava la sfera sotto la traversa di Zinetti. Ma sette minuti pili tardi il Bologna pareggiava: Ferri correva indisturbato sulla fascia destra e centrava rasoterra nel mezzo dell'area pisana; la difesa nerazzurra non rinviava la sfera che finiva cosi nei pressi di Marocchi il quale stoppava e di destro superava Manninl con un preciso diagonale, che entrava in rete dopo aver incocciato nel palo interno. L'allenatore rossobù Santin, che per l'uscita di Fabbri aveva già dovuto cambiare più volte marcature in difesa, al 37' decideva di togliere Greco (incolore) e di far en- se d'intervenire. Così, su Fabbri, cominciava la ritorsione, un oscuro «lavoro» egli stinchi. E quando alili ' Mantechi veniva steso a terra da Kieft, lo stopper e capitano rossoblu, annebbiato dall'ira, si avventava sul nerazzurro costringendo il direttore di gara a espellerlo. Forse anche l'olandese avrebbe merritato identica sorte, ma nei suol confronti c' è stata soltanto un'ammonizione. Così, in superiorità numerica, il Pisa si catapultava nell'area rossoblu e al 13' andava in vantaggio. Un corner dalla sinistra di Baldieri non veniva intercettato da alcun difensore bolognese e Armenise (il migliore del suoi), con dal nostro Inviato FRANCO BADOLATO BOLOGNA — II Bologna ha dato una legione di carattere a un Pisa bello soltanto nel primo tempo e troppo lezioso nella ripresa quando, pur In vantaggio di due reti a una, è stato raggiunto dai rossoblu ridotti in dieci fin dall'U' per l'espulsione di Fabbri. Il gol del 2-2 finale è stato segnato da Frutti al termine di una classica azione di contropiede con tutto il centrocampo nerazzurro imbambolato attorno a una sfera che nessuno aveva il coraggio di calciare in profondità. Elegante, ma accademico, il Pisa, Quindi, ha fatto il gioco del Bologna che aveva bisogno di spazi e frazioni di secondo per ragionare. E con un pressing a volte asfissiante, questo Bologna tutto «sale e pepe» ha prima frenato gli ardori iniziali dei nerazzurri e poi ha osato fino al punto di sfiorare negli istanti conclusivi con Marronaro il gol clamoroso del 3-2. L'avvio di partita è stato un susseguirsi di cattivi interventi fallosi, anche perché Bologna e Pisa sono scesi in campo avendo ancora in corpo e in animo i segni della battaglia (in campo e negli spogliatoi) della partita di Coppa Italia disputata sul neutro di Pistoia. Ieri, dopo appena 6', Fabbri sgomitava in area Kieft sema che l'arbitro Esposito ritenes¬ Ridotti in dieci, gli fiorando la vittoria trare in campo Zerpelloni. La mossa sembrava inutile, visto che al 40' il Pisa tornava a condurre: su cross lungo di Armenise, Berggreen (appena sufficiente la prova del danese) faceva velo per Kieft che però non si accorgeva del sopraggiungere della palla; ci pensava Logozzo, anticipandolo, a battere il proprio portiere Zinetti apparso nell'occasione alquanto Indeciso. Nel secondo tempo il Pisa si' limitava a difendere il 2-1. Così il Bologna, trascinato dal giovani Qazzaneo, Marocchi e Zerpellonl, da Marronaro entrato a sostituire Marocchino (sfiancatosi nel primo tempo con un'oscura opera di spola) e dal prezioso lavoro di 'Frutti in avanti, cominciava a prevalere negli scontri diretti annullando con un gran movimento lo svantaggio numerico. Sfiorava la rete al 71' e al 76' su colpo di testa di Marocchi e Zerpellonl (bravo Mannini nella seconda occasione a deviare in corner) e quindi raggiungeva il giusto 2-2 al 77'quando Marronaro, servito da Ferri che aveva approfittato di un bisticcio a centrocampo tra tre pisani, si involava sulla destra e chiudeva la sua corsa con un perfetto suggerimento a Frutti: il centravanti controllava e batteva Mannini con un violento sinistro. All'82' lo stesso Marronaro colpiva a botta sicura di testa ma il pallone sfiorava il montante.