Juve-Atalanta, iI gatto e il topo

Già in vantaggio dopo un minuto e mezzo, i bianconeri si sono divertiti nella ripresa Già in vantaggio dopo un minuto e mezzo, i bianconeri si sono divertiti nella ripresa Juve-Atalanta, SI gatto e il topo Trap: «Noi miglioriamo ma il Verona fa paura» della squadra dì Trapattoni, a segno centrocampisti e difensori: Boniek. Scirea, Platini ogol di Magnocavallo sotto la pressione del polacco - Per i bergamaschi rigore di Magrin Torino. Dopo il gol realizzalo da Boniek al primo minuto, la Juda sinistra a destra: il secondo gol, autore Platini; l'autorete Il lavoro continuo, anche lucido, di Agostinelli, la puntigliosa prestazione (questione dì orgoglio) dello svedese Stromberg, l'applicazione di Magrin e di Soldà, hanno appena solleticato la Juve. Scirea ha cominciato a spingere solo punzecchiato un avversarlo più rapido, e soprattutto più dotato in fatto di individualità. E' passata quasi un'ora dalla rete a freddo all' inizio della goleada, ma la partita non è mai stata in dubbio. ventus è andata ;i segno ancora quattro volte. Dall'alto in basso, c di Magnocavallo; la rete di Scirea e l'ultima, ancora di Platini su tutto il fronte (come volesse dimostrare che Soldà non è il suo crede, pur respirando aria di Bergamo), Pioli come difensore esterno non sbagliava un pallone e Favero (stopper) imbavagliava il potente ma grezzo Pacione, Tardelli e Bonini lavoravano molto. Si vedevano poco, invece, Rossi e Uriaschi, ben Imbavagliati dai marcatori avversari, e Platini lardava ad entrare in partita per spalleggiare Boniek. Erano questi i motivi che consentivano all'Atalanta di mantenere a lungo aperta la gara, sul minimo scarto di un gol. Era un'illusione, perché i nerazzurri via via accusavano il lavoro ai fianchi operato dai bianconeri e crollavano incassando quattro reti nello spazio di venti minuti, dal 59' al 79', pagando là voglia di attaccare (del resto 11 obbligava a farlo il gol subito a freddo) senza peraltro riuscire a preoccupare Tacconi. Era Platini, quasi al. quarto d'ora della ripresa, a tornare al gol in campionato ed in modo splendido, personalissimo. Michel nella sua metà campo rubava la palla in tackle a Magrin, scambiava con Boniek, veniva ricambiato alle soglie dell'area. Partivano incrociando Rossi e Briaschl, Benevelli faceva due passi fuori porta, Platini lo superava con un tiro a parabola. Magnifica l'intuizione, perfetta l'esecuzione. Partita, finita. Sette minuti dopo il raddoppio di Platini, Favero si portava avanti avviando con decisione il contrattacco, toccava in profondità per Briaschl che allargava sulla destra per centrare forte, a mezz'altezza. Si avventavano Boniek e Magnocavallo, 11 polacco sfiorava la sfera ma la deviazione decisiva era del difensore. Un rigore (brusco stop di Caricola a Magnocavallo) realizzato al 71' da Magrin era solo un intervallo allo strapotere bianconero. Tre minuti dopo Scirea andava a rete chiudendo con una botta trasversale una manovra Caricola (sostituto di TardellD-Platlnl-Carlcola, quindi al 79' Platini stesso siglava il match alla sua maniera. Boniek vinceva un rimpallo, carambola su Gentile e pronto inserimento di Michel che «tagliava» la sfera mandandola nell'angolo lungo, fuori della portata di Benevelli. La folla (Comunale gremito per l'esordio casalingo del bianconeri in campionato) poteva cominciare a sfollare nel caos logico di uno stadio privo di parcheggi adeguati (o con troppi parcheggi concessi assieme all'abbonamento). La gente se ne andava convinta che la Juve è avviata ad una stagione felice, se non aveva neppure accusato gli «straordinari» di Coppa. E sicura che Rossi e Briaschl possono anche restare a secco, perché il loro lavoro apre spazi che trovano molti compagni pronti ad infilarsi. Due considerazioni particolari su Favero e Pioli. Il primo ha fatto vedere che la posizione di marcatore centrale gli è congeniale (come sempre quando gli viene affidata una marcatura a uomo) offrendo cosi un'alternativa in più a Trapattoni e Pioli ha potuto confermare le sue attitudini (contrasto anche duro, spinta molto efficace) sulla destra, nello spazio lasciato vuoto dalla partenza di Gentile. Da Agnelli e Romperti lusinghieri complimenti per il giovane Pioli di GIORGIO BARBERIS TORINO — Pnoto fiossi si deve accontentare. Lanciato dalla tripletta di Tampere, in Coppa dei Campioni, sperava di festeggiare i suoi 28 anni con una rete e invece, pur essendo la Juventus andata in gol ben cinque volte, lui è rimasto a guardare. «Non ho segnato, e neppure mi è capitata l'occasione di farlo. Non è colpa mia. Mi devo cosi accontentare della netta vittoria, dei progressi mostrati dalla squadra. Sinceramente, credevo potesse andare peggio. Invece abbiamo ben sfruttato gli spazi concessi dai nostri avversari». La delusione del singolo, nella Juventus, non conta molto. E difatti Giovanni Trapattoni fa un'analisi globale, lieto per le risultarne di una gara die confessa di aver temuto non poco. «Al di là dei gol — è infatti il suo esordio — ho visto una squadra in crescita. Indubbiamente 1' aver segnato subito non è stato male: psicologicamente 11 ricordo della recente partita di Coppa Italia, a Bergamo, in cui avevamo rischiato la sconfitta, ci poteva frenare. Dopo i primi 20' ci slamo un poco addormentati ma poi, quando l'Atalanta nel secondo tempo è venuta avanti, abbiamo sfruttato bene gli spazi». // che sta a significare i quattro gol messi a segno nella ripresa. Trapattoni è soddisfatto. Se a Tampere si era visto qualche timido progresso rispetto a Bergamo e a Como, ieri le indicazioni positive sono state senz'altro in numero maggiore. Riferendosi a otto giorni fa, prosegue infatti: «A Como avevamo difettato In lucidità e determinazione. Ritrovando l'iniziativa, slamo andati di nuovo bene. E questo contro un'Atalanta che ha mostrato disinvoltura e personalità». / secondi novanta minuti di campionato avevano sapore di verifica non soltanto per la Juventus. «Due giornate hanno già chiarito quanto sia Interessante questo torneo — analizza il tecnico bianconero —. Ci sono risultati che suonano a conferma, altri che lasciano interrogativi. Certo 11 Verona, vincendo ad Ascoli, ha ribadito la validità del suoi schemi. Se negli anni passati ha rappresentato una bella realtà, oggi potrebbe diventare la grossa sorpresa nel discorso al vertice. Saranno, comunque, determinati scontri successivi a chiarire la personalità ed il carattere della formazione di Bagnoli... Esaurito il discorso di squadra, Trapattoni accetta di parlare dei singoli: di Briaschl sostituito poco prima della metà del secondo tempo f.Ha svolto un lavoro enorme, come già mercoledì a Tampere, suggerendo anche 11 terzo gol. Dargli respiro era un'esigenza anche di carattere tattico.;, e di Pioli, che ancora una volta ha suscitato unanimi consensi. Da quelli di Gianni Agnelli («E' anche molto elegante •) a quelli telegrafici, ma eloquenti, di Boniperti: «Molto bravo: Come sempre». 1 •Pioli sta confermando buona personalità e valore tecnico — conclude Trapattoni —. Se la cava bene sulla fascia, ma anche al centro: il suo eclettismo diventa importante, specie In una squadra come la Juventus». Platini fa professione di modestia dopo la doppietta