La Rocca ha ancora un futuro in Europa

pgma ero convinto di poter vincere. Dopo quel gancio non ho capito più niente. Però non mi arrendo: presto o tardi tornerà il mio momento. In fondo ho solo venticinque anni» pgma ero convinto di poter vincere. Dopo quel gancio non ho capito più niente. Però non mi arrendo: presto o tardi tornerà il mio momento. In fondo ho solo venticinque anni» La Rocca ha ancora un futuro: in Europa Montecarlo. Il dramma di La Rocca ca all'epilogo: Nino, stravolto, è al tappeto, ai pied i di un Don Curry troppo più farle di lui E' anche l'opinione di Rvorrebbe rilanciarlo il dal nostro Inviato GIANNI PIGNATA MONTECARLO — Ha sfiorato con la punta delle dita il letto del mondo (quello pugilistico, ' naturalmente), poi lutto gli è crollalo addosso. Il Nino La Rocca del giorno dopo 11 tremendo ko inflittogli alla sesta ripresa da Don Curry nel campionato mondiale dei pesi welter;; versione Wba, è un concentrato di amarezza, di autentica disperazione, di delusione. Una delusione che ha coinvolto un po' tutti, nello stesso clan del mulatto italiano, al punto che i responsabili della «Fernet Branca» hanno durato fatica a mantenere il tradizionale «à plomb» nella regia delle pubbliche relazioni del loro protetto, che avrebbe voluto restarsene a piangere chiuso in camera sua. Le lacrime non servono più. A livello di campionato del mondo è naturale che uno del due perda, anche se non è il caso di considerare un ko un dramma ineluttabile. E' successo, in passalo, anche a fuoriclasse come Oraziano, come La Motta, che pure diventarono egualmente campioni del mondo. Ma le grandi illusioni createsi intorno a La Rocca (che avevano coin¬ Rodolfo Sabbatini: «Pu prossimo anno a livello volto anche il suo manager Rocco Agostino) erano tanto assolute da giustificare ripercussioni a tinte drammatiche dopo che l'implacabile Don Curry ha imposto i diritti della sua classe superiore. •Perdonatemi — dice con un filo di voce Nino — se vi ho ingannato tutti. Mi dispiace soprattutto per tutta quella gente che c'era intorno al ring. Ho dato tutto me stesso, ma non sono riuscito a fare quello che avevo promesso. Avrei voluto stare in camera mia a piangere, sema vedere nessuno, ma la Fernet Branca che colpa ne ha se io ho perso? Sono moralmente distrutto, vi chiedo solo di capirmi. Ho perso da un grande campione, ma ero convinto di poter vincere. L'amarezza è stata ed è enorme'. — Quando hai capito che la bella avventura stava per finire? «Forse è incominciato tutto quando ho incassato una testata che mi ha aperto una ferita e poi un sinistro nella stessa eona. Ho sentito il sangue colare, mi sono disunito, Ito voluto accelerare il ritmo per timore di una sospensione ed ho sbagliato, facendo il gioco del mio avversario. Nella sesta ripresa ho incassato un tremendo gancio è non ho capito piti niente. Inutile, ■ - ■ ò essere recuperato, però con ambizioni più ridotte» - Bob Aram, invece, mondiale, puntando al titolo Wbc. ma perché illudersi e illudere ancora? Don Curry è stato troppo piùbravo di me, ma ho voglia di piangere lo stesso.. — E il futuro ? —«Ho perso una battaglia importantissima, ma non la guerra. Nella vita ci può sempre essere una rivincita. Il mio futuro lo decideranno Rocco Agostino ed il signor Sabbatini, comunque non intendo arrendermi. Presto o tardi tornerà il mio momento, in fondo ho solo 25 anni». ■ — Sul tema dei .programmi futuri non c'è per ora molta identità di vedute tra quanti guidano la carriera di La Rocca. Il manager Agostino ha ammesso onestamente: «Ai programmi non ho ancora pensato perché l'ipotesi di una sconfitta non l'avevo nemmeno presa in considerazione. Sono un illuso? Beh, pazienza, io ci credevo sul serio, ma non immaginavo di trovare un Curry cosi forte. Dopo il ko Nino dovrà, per regolamento, stare a riposo per trenta giorni, ma io penso che la pausa di riflessione sarà più lunga». Rodolfo Sabbatini invece è brutalmente realista: «Come organizzatore devo solo pren- dere atto della situazione. Ho visto che La Rocca non ha digerito un destro e a questo punto il match era praticamente finito. La Rocca può essere recuperato, ovviamente con ambizioni un po' ridimensionate, a livello europeo. Comunque vedremo*. Più spregiudicato invece Bob Arum, 11 socio americano di Sabbatini, che ritiene possibile, a tempi non brevissimi, un ritorno in corsa di La Rocca: 'Nino — dice — ila perso da un fuoriclasse, non si può condannarlo senza appello. Forse si potrebbe offrirgli un altro test in gennaio, magari contro Starling o il panamense Trujillo e poi indirizzarlo verso il titolo del Wbc, che appartiene a Milton McCrory, meno terribile di Curry». La linea più giusta, più onesta, ci sembra senz'altro quella di Sabbatini. Inutile nasconderlo, la boxe lucidissima, implacabile, di Don Curry, bravissimo non solo nel colpire ma anche nel rendere inutile la maggior velocità dell'avversario, ha messo crudamente in luce i difetti ed i limiti di La Rocca. Un pugile bello da vedere, un ragazzo simpatico, ma troppo fragile per restare a galla a livello mondiale. Perché illudersi ed illudere ancora?

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