Incostituzionale la proroga di contratto dei negozi

Incostituzionale la proroga di contratto dei negozi Incostituzionale la proroga di contratto dei negozi Fino al 31 dicembre - E* però un periodo La regolamentazione e l'applicazione dell'equo canone non hanno pace: è recentissima la notizia del rinvio alla Corte Costituzionale della Legge 377, del 25 luglio 1084, che ha prorogato, fino al 31 dicembre 1984, i contratti di locazione per gli immobili commerciali (o, meglio, adibiti ad uso diverso da quello di abitazione). In questo caso, la risposta della magistratura è stata immediata, poiché il pretore di un paese della provincia di Piacenza ha accolto l'eccezione di incostituzionalità della nuova legge nello stesso giorno della sua entrata In vigore. In effetti, il Parlamento, approvando la nuova proroga delle locazioni di locali ad uso commerciale o industriale, ha ignorato le indicazioni perentorie contenute nella sentenza del 5 aprile 1984 della stessa Corte Costituzionale. Quest'ultima era stata chiamata a giudicare sulla legittimità costituzionale della precedente proroga di due anni degli stessi contratti, stabilita dalla legge n. 94 del 1982: non era stata, in quella sede, dichiarata la incostituzionalità della legge (e la relativa eccezione era stata respinta), ma la motivazione conteneva alcune decise affermazioni: il provvedimento era stato considerato «misura troppo breve perché del tutto eccezionale, dovuta ad una esigenza di mera natura temporanea' ed esso rappresentava un «ultimo e definitivo anello di congiunzione alla graduale attuazione . della nuova disciplina, senza che possa consentirsi ulteriore analogo intervento legislativo-. Da ormai troppo tempo si passa di proroga in proroga, nel sistema delle locazioni, creando un'incertezza del diritto, senza cosi permettere previsioni sicure; ma la proroga di cui stiamo trattando ha forse particolari caratteristiche. La Corte Costituzionale ha abbandonato il ruolo di semplice organo giudicante ed i giudici abbiano il te interviene per dare direttive allo stesso Parlamento, (come ultimamente è avvenuto in tema della troppo») onerosa tassazione delle indennità dovute al lavoratore dipendente a titolo di liquidazione). Il Parlamento, a sua volta, non è giuridicamente tenuto a rispettare gli orientamenti della Corte (come del resto ha fatto approvando la nuova proroga) e può, quindi, deliberare leggi in contrasto con gli stessi, assumendone ovviamente la responsabilità politica. Poiché la proroga concessa con la legge del 1984 durerà solo fino al 31 dicembre di quest'anno è da prevedere mpo di intervenire che la Corte Costituzionale non riuscirà ad intervenire in termini: quindi, la legge approvata dal Parlamento avrà pieno vigore fino alla sua scadenza. Anzi, è da ritenere che la proroga sia stata stabilita solo per poco più di cinque mesi proprio per evitare l'Intervento della Corte,che, qualora fosse statò stabilito un periodo più lungo, avrebbe avuto il tempo di dichiararne l'illegittimità. Si tratta di una procedura, che può lasciare perplessi i cultori del diritto, ma anche coloro che' credono ancora nell'ordinamento giuridico e nella sua validità. Gianfranco Gallo-Orsi •-■•■•-Atwtf: . ■ ' :.-:

Persone citate: Fino, Gianfranco Gallo-orsi

Luoghi citati: Piacenza