I giovani non amano la politica «Perché non ci credono più» di Giuliano Marchesini

Si studiano a Recoaro le cause della grande indifferenza Si studiano a Recoaro le cause della grande indifferenza I giovani non amano la politica? «Perché non ci credono più» II vicesegretario della de, Scotti: «I partiti devono cambiare» - Antonio Papisca, dell' Università di Padova: «Pacifismo, diritti umani, ecologia, questi i movimenti di ora» RECOARO TERME — Distacco dei giovani dalla politica, ma anche molte porte chiuse per loro. Che fare per tentare un recupero? Si è cercato di rispondere durante un convegno promosso dall'istituto «Rezzara» di Vicenza, che s'è tenuto a Recoaro Terme. ■■Giovani e politica: indifferenza o esclusione?», un tema tanto impegnativo, trattandosi di affrontare un malessere alquanto diffuso. Secondo 1 risultati di un'Inchiesta, la percentuale dei giovani impegnati nella politica è diminuita della meta rispetto al 1969: una discesa dal 6 al 3 per cento. Va osservato, al tempo stesso, che l'impegno giovanile nel campo sociale è aumentato vistosamente: dal 16 al 33 per cento. Questi i dati che indicano uno spostamento degli interessi delle nuove generazioni. " In sostanza, c'è una frattura fra quella che è la realtà quotidiana e la pratica politica, vista lontana da chi è in età verde. Quali le responsabilità di tante disaffezioni nel confronti di chi si occupa delle cose dello Stato? Da questo convegno pare venire un invito, o forse un appello: occorre, da parte dei politici, un più solido aggancio alle tensioni sociali, se non si vogliono perdere di vista le esigenze del mondo giovanile. -Il tipo di giovane che emerge dai dati di recenti indagini — ha detto Franco Garelli, dell'Università di Torino — appare più sfaccettato, più articolato di guanto alcune immagini evocate dagli adulti lascino supporre: Sul piano dei comportamenti pratici, Antonio Papisca. dell'ateneo di Padova, ha rilevato il distacco «c/ie anclie in questo caso è più estraneità esistenziale che contrapposizione ideologica, da molte espressioni istituzionali del sistema politico e della sua classe politica e governativa in particolare». La cultura che va creandosi nei giovani, ha osservato Papisca, è essenzialmente internazionalistica. "Volontariato, pacifismo, diritti umani, ecologia corrispondono a movimenti la cui struttura internazionale è frutto di convergenze spontanee». Ci sono poi, per le nuove generazioni «percorsi di accesso al mercato del lavoro davvero difficili, con periodi non sempre brevi dì parcheggio», ha fatto pre¬ IBM presenta il Personal Computer AT. Oggi abbiamo ottime notizie per te. Se cerchi un grande personal computer, IBM ti offre il Personal Computer AT, il più potente e veloce Personal Computer IBM. AT è il brillante risultato di tutta la tecnologia IBM. Basato sul nuovissimo microprocessore 8U286 da 16 bit, il Personal Computer AT. oltre ad avere un suo specifico software, utilizza i programmi realizzati per il già affermato Personal Computer IBM, e ad una velocità tre volte maggiore. Questo significa accesso molto più rapido ai dati, soluzioni più veloci ai tuoi problemi e più tempo per il tuo lavoro. Il Personal Computer AT cresce con il crcscere delle tue esigenze. Infatti, mette a tua disposizione 256 Kb o 512 Kb di memoria centrale, espandibile a 3 Mb. 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E questa sfida, ha soggiunto Degan, impone »il recupero di una visione generale dei problemi e delle connes¬ Amare conclusioni se soluzioni». •Noi siamo ad un passaggio d'epoca — ha osservato Vincenzo Scotti, vicesegretario della de —. Profondi cambiamenti investono la struttura economica e sociale e le basi materiali». Il processo, ha detto Scotti, porta ad un mutamento della società che, più matura, rivendica spazi di autogoverno. E le difficoltà spingono a quella che 1' esponente de definisce «una terribile illusione»: .Quella di poter fare a meno della politica per affidarsi allo spontaneismo neutrale». Il pericolo, secondo Scotti, è tutto qui. «La politica deve riflettere sulla sua inadeguatezza, deve ritirarsi dall'occupazione della società e riacquistare ruolo di guida dei processi di cambiamento, quello di proposta. Non c'è mediazione senza proposta». Il vicesegretario della de ha di un convegno organ rammentato la crisi dello Stato del benessere e di interventismo pubblico. C'è ora bisogno di un nuovo rapporto tra Stato e società. «/ partiti devono cambiare profondamente. Deve essere, il partito, una forza di animazione aperta, più centro di sollecitazione di un vasto movimento di raccordo». E per 1 giovani che si può fare? «C'è da operare — ha risposto Scotti — da un lato facendo riscoprire ad essi il gusto della politica e del servizio nel confronti della società, dall'altro aprendo i canali di accesso dalle responsabilità di guida dei partili. I meccanismi interni di selezione sono vecchi, pericolosi, non legati al confronto vero tra proposte diverse, ma legati tutti a fedeltà verso uomini e gruppi di potere. Questo bisogna cambiare». Giuliano Marchesini anizzato a Torino

Persone citate: Antonio Papisca, Costante Degan, Degan, Franco Garelli, Papisca, Vincenzo Scotti

Luoghi citati: Milano, Padova, Recoaro Terme, Torino, Vicenza