Quando nasci, lira pesante?

Quando nasci, lira pesante? Quando nasci, lira pesante? di MARIO SALVATORELU" Il dollaro oltre quota 1840 preoccupa gli italiani, e ben a ragione, per le sue ripercussioni sul peso valutario di una buona metà delle nostre importazioni, con tutti i riflessi, diretti e indiretti, sui costi di produzione c i prezzi di vendita. Così, la riunione odierna a Basilea dei governatori delle banche centrali — le rispettive «Banche d'Italia» dell'Occidente — è attesa con interesse particolare, anche se si tratta del solito incontro mensile, e poco ne uscirà da esso, benché tutte le monete si trovino in difficoltà, in questa rincorsa al dollaro «superstar». E' diffusa, invece, la convinzione in Italia che non si tratti tanto di forza del dollaro, quanto di debolezza della lira, c da questo equivoco derivano lo scetticismo sui risultati della lotta all'inflazione, e le spinte a speculare sui prezzi. Certo, se il cambio con il dollaro fosse di una lira e ottanta centesimi, e la nostra circolazione di banconote di 50 miliardi di lire, anziché di SO mila, e il debito pubblico di 600 c non di 600 mila miliardi, avremmo maggiore rispetto per la nostra moneta. Tanto più che il nostro stipendio, il nostro reddito mensile di lavoro non sarebbe più uno o due milioni, ma di mille o duemila lire, e>. bisognerebbe fare attenzione anche ai centesimi, nei prezzi, negli acquisti c negli incassi. Tutto questo, naturalmente, se si passasse alla lira «pesante», che dovrebbe avere il valore nominale, al momento del cambio, di mille lire «leggere», come suggerisce il ministro economista Francesco Forte. Se ne riparla, di una tale eventualità, collocandola non più in un futuro indeterminato, ma in quello prossimo. Ad' dirittura, si dovrebbe studiarla già nel 1985, per attuarla nel 1986. A una condizione, natu Talmente: che l'inflazione scen da a «una cifra», sotto il dieci per cento, con chiare e dimostrabili intenzioni di collocarsi a Iiveli sempre più bassi. Le premesse, indubbiamente, ci sono per contare su un tasso intorno al 9 per cento all'inizio dell'anno prossimo, base di partenza necessaria per scen dere alla media del 7 per cen to, posta come obiettivo prioritario dall'attuale governo, che comporterebbe un 5-6 per cento d'inflazione nel dicem (Segue à pag. 2-1' col.)

Persone citate: Francesco Forte, Mario Salvatorelu

Luoghi citati: Basilea, Italia