Fiorella racconta le donne (e la sua festa proibita...) di Milena Milani

La stilista Mancini ha «provocato» Venezia La stilista Mancini ha «provocato» Venezia Fiorella racconta le donne (e la sua festa proibita».) Rimpianto per un happening mancato - «Noi siamo le astronaute di domani» (e manda un saluto a Judith nello spazio) - «Anche la Ferrare l'hanno gettata nella polvere, ma lei ha risalito la corrente» Judy Resnick, è sulla nav Geraldino Ferrato, prima canVENEZIA — .A me la medaglia d'oro al merito non la «tonno» dice Fiorella Mancini, alludendo a quella consegnata Ieri sera da Maria Pia Fanfanl, Presidente del comitato nazionale femminile della Croce Rossa Italiana,, alla contessa Vendramlna Marcello, durante la serata benefica al Palazzo del Cinema al Lido, prima della proiezione del film di Sergio Leone, C'era una volta in America. Lo dice con un lampo malizioso negli occhi, arruffandosi con una mano 1 capelli neri. E' circondata dal fotografi, più lei di una diva, in fondo ai professionisti dell' obiettivo non interessa che Fiorella sia una benemerita della cultura, sanno che le sue foto si vendono e ora con questa storia dell'Erotte Hospital la gente vuole sapere di lei vita, morte e miracoli. •£' presto detta' spiega Fiorella, nelle sue conturbanti conferenze stampa, dove arriva con scollature abissali e spacchi vertiginosi sui fianchi. «Ho 40 anni, sono di Ferrara, ma da 20 sta a Venezia. Ho lavorata per sette anni nell'ufficio tecnico dell'Edison a Mestre. Mi sono fatta le ossa con giornate buie, sema fantasia. Poi mi hanno licenziata perché ho partecipata a uno sciopero, stavo dalla parte degli operai, ero l'unica impiegata che capiva le loro esigerne. Allora ho voluta costruire qualcosa di mio, adesso ho una fabbrica di costumi teatrali, di abiti potei, si chiama "Prigione Rosa' Sono diventata una provocatrice, mi butta dove ci sono le acque stagnanti, voglio rivoluzionare il sistema-. Ci conosciamo da' anni, Fiorella e una Istituzione a Venezia, dove c'è lei il tran tran giornaliero è sconvolto, la gente la ama, i politici ne hanno paura. Stavolta il sindaco Rigo e la giunta veneziana hanno detto no alla festa che doveva avere luogo Ieri, dopo la Regata, nell'Isola di Bacco Sessola, dove c'era I ospedale pneumatologico di San Giovanni. mVn luogo di morte — continua Fiorella —, un ospedale abbandonata da anni, io volevo che li, ih quell'isola meravigliosa, sedici ettari di splendore, ci si ritrovasse tutti, divertirci, sotta l'insegna dell erotismo, intendiamoci, casalingo, simpatico. Avevo preparata una maglietta scherzosa che avrei regalato a tutti, quella dove ho disegnata etta spaziale «Discovery» didata alla vicepresidenza un bel negro, che ha come simbolo di virilità il campani le di San Marco che invece di essere eretta, sta discendendo, a significare che la città deve essere ripopolata, c'è urgenza di una nuova generazione, di giovani disinibiti, c'è bisogno di amore: Alza lo sguardo ai cielo, come a chiedergli aiuto, ma non prega il padreterno, nemmeno 1 santi. Invoca a gran voce una donna come lei, che in questo momento sta girando sulla navicella spaziale nel cosmo. «Afa ci pensate? — esclama, —Vi rendete conta che l'umanità progredisce di continuo? Io chiamo Judith Resnick, la seconda astronauta america na che se ne sta nella navetta Discovery, a contatta degli altri membri dell'equipaggio, e del primo passeggero a pagamento ospitata dalla NASA Cinque maschi per una don na, e Luna, Stelle, Sole a non finire, la soddisfazione di un' impresa memorabile. Io non sono Judith, d'accordo, ma mi identifico con lei. Deve essere sublime poter salire cosi in alta, fuori dalle beghe terrene. Quasi quasi vado anch'io in America, in Florida, a iscrivermi a un corso accelerato di lanci spaziali*. Sono d'accordo con Fiorella, la terrazza dell'Excelslor con i bambini In caccia d'au¬ tografo, i registi e 1 produttori circondati da giornalisti, il gruppo dei fotografi e del cineoperatori in perenne attesa, alla fine diventano deprimenti ' Chissà, là Judith Resnick com'è rilassata a bordo dello Shuttle Discovery, chissà che cosa ha provato nell'attimo del landa «Te Io dico io che cosa si sente — spiega Fiorella Noi donne non siamo mai capite. Arriva il momento nella vita in cui l'uomo, il maschio, I diventa passivo. Bada bene, non sono idee interamente mie, ma del regista Marco Ferreri. Tre sere fa, mentre tu stavi alla Fenice, dove veniva portata in trionfo il musicista Rostropovteh, e gli consegnavano il premio "Una vita per la musica", io contestavo quella manifestazione. Ero invece qui al Lido, a vedermi Il futuro è donna di Ferreri, e intuivo la tesi del suo film, molta più di tanti critici che non ne hanno afferrata il messaggio. Le donne sono proiettate verso il futuro, noi siamo le astronaute di domani, e i maschi che non si decidono a rinascere sono terraterra, avviliti, feriti, sperduti, completamente falliti, come afferma Ferreri. Loro non cambiano, sono degli immobilisti, proprio come la giunta veneziana, come il sindaco Rigo che mi hanno negato il permesso della festa, perché si sono terrorizzati della parola "erotica", hanno pensato che fosse qualcosa di sporco, di impuro*. Si erge sul tacchi alti, Inarca le reni, è battagliera: «il momenti — seguita come tenesse un comizio—mi metterei accanta a Oeraldine Ferrato, la candidata americana alla vicepresidenza degli Stati Uniti per il partita democratico. Anche lei l'hanno gettata nella polvere per una storia che sembrava poco chiara, nei confronti del fisco, ma lei è stata capace di risatire la corrente. Adesso quando fa una conferenza stampa televisiva parla persino più di Reagan, trenta minuti filati, noi donne non abbiamo timore di raccontare tutto, noi i programmi li abbiamo in mente, bisogna che prima poi ce li lascino realizzare, la nostra saggezza al maschi fa paura Sono loro a essere dissennati*. Sarà vero? penso io. Tre donne del momento, due americane, una italiana: Judith, Oeraldine, Fiorella. DI questa, l'ultima sembrerebbe battuta perché aveva creduto di accogliere «l'Invito alle Isole», secondo 11 titolo di un libretto messo in circolazione dal Comune di Venezia. Un invito, secondo lei, alla gioia e alla speranza, mentre In realtà In queste Isole abbandonate si vogliono aprire Investimenti agli stranieri, per 1 soliti centri studi che tendono a imbalsamare la città, renderla noiosa. Ma Fiorella Mancini non è per niente ko, Come le sue colleghe americane ha vivacità e Intelligenza da vendere, forza di volon ta, decisione, persuasione. Tre donne si disputano 11 favore del pubblico, balzano in vetta alla popolarità. E si trascinano dietro un esercito femminile agguerrito, pronto a impadronirsi dei nuovi territori. Che siano quelli del cosmo, o quelli dell'anima, poco importa. Il fatto è che le don ne, ancora una volta, sono Inarrestabili. Milena Milani

Luoghi citati: America, Comune Di Venezia, Ferrara, Florida, Stati Uniti, Venezia