La sentenza di morte decisa alla cena fra i vertici del «clan dei catanesi»?
La sentenza di morte decisa alla cena fra i vertici del «clan dei catanesi»? Le indagini sull'omicidio del carrozziere ucciso a un distributore in Lungodora Voghera La sentenza di morte decisa alla cena fra i vertici del «clan dei catanesi»? Erano presenti anche vittima e killer - Giovanni Carnazza era già sfuggito a un agguato nel settembre '76 - Il presunto assassino: «Cose nostre» - Fermati anche il «dottore» e un testimone: «Non abbiamo visto nulla» - Si cerca l'arma Salvatore Parisi, ripescato venerdì pomeriggio nella Dora dopo aver assassinato con due colpi di pistola il carrozziere Giovanni Carnazza, ripete al funzionario della Mobile che lo interroga: •Dotto', voi non capite. Quelli avevano deciso di uccidermi, io li ho anticipati». Ma non aggiunge particolari su questo ennesimo delitto che affonda le radici nel sottobosco della malavita: «Dotto', non insistete, sono cose nostre*. ' Queste «cose nostre* portano gli uomini del dott. Sassi, diUva•Ndii paseatpacapo della Mobile, a riaprire 1 fascicoli di omicidi, vecchi e recenti, legati al «clan dei catanesi*. Come quello del settembre '76 in Lungodora Colletta. Due killer troncarono i sogni di grandezza di Carmelo Fogliano, 43 anni, manovale del crimine, titolare di un' officina di demolizione. Tre dovevano essere quel giorno le vittime. I killer inseguirono anche i due soci in affari del Fogliano, 1 fratelli Carnazza. Il primo, Francesco, rimase gravemente ferito alle gambe; il secondo, Giovanni, allora illeso, non è sfuggito al secondo appuntamento con la morte, venerdì pomeriggio, a bordo della sua Peugeot blu, questa volta sull'altra riva della Dora. Ieri, intanto, la polizia ha arrestato, per favoreggiamento personale, A grippino Malgloglio, 43 anni, e Francesco Russo, 41 anni, anche loro catanesi. Il primo era sull'auto del Carnazza. «Sono un medico chirurgo, di passaggio a Torino — dice —. Conosco la vittima, ma non so nulla dei suoi affari. E'arrivato quel giovane, ha sparato, sembrava pazzo*. E' rimasto ferito alla schiena, di striscio. Il secondo, commerciante IIPIIIIIIIMUINIIIIIIIINNIpmillimMNINItmiNNIINh di auto, era al volante di una Uno, targata Genova e seguiva la Peugeot del Carnazza: •Non Ito visto nulla*. Eppure, dicono i funzionari, qualcosa i due sanno. Qualcuno ha parlato di una cena, giovedì sera, «per discutere di affari* : attorno al tavolo sedevano pare proprio il Carnazza, il Russo e il dottor Malgloglio e «qualcun altro, che sa di questo delitto*. Di Giovanni Carnazza e dei suoi veri affari si conosce poco. Una carrozzeria in via Mongrando 25 e, al primo plano, un alloggio dove gli agenti hanno trovato la moglie Anna Maria e i due figli, 14 e 18 anni. Una carrozzeria, dicono gli inquirenti, •dove più che riparare si sfasciavano e si falsificano auto*. Lo proverebbe l'arresto dell' uomo nel giugno '78 •quando si trovarono in un suo deposito una Mercedes e una Golf appena rubate, l'ultima con targhe di una vettura dello stesso tipo, acquistata dal Carnazza dopo un incidente, per essere demolita*. Poi, la drammatica sparatoria del settembre '76 in cui fu ucciso il Fogliano. •Allora si sospettò che avesse tentato di entrare nel giro della droga*, dicono gli inquirenti. Per quel delitto fu Indiziato Santo Miano, più volte arrestato e denunciato per traffico di droga e omicidio (anche di 2 carabinieri a Moncalierl), ma sempre assolto. Torniamo a Salvatore Parisi, il presunto killer. I fascicoli delia Mobile e dei carabinieri parlano di vari reati e un fermo all'epoca delle indagini sulla tragica morte del commissario Vincenzo Rosane al ristorante Marechiaro, nel febbraio '77. Per queir omicidio furono condannati all'ergastolo Rosario Condorelli e Carlo Ale, capi indiscussi del 'Clan dei catanesi*. ninnimi mimi umilili min munii:!' ni ih
Luoghi citati: Genova, Moncalierl, Torino
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