Libano, gli Usa temono il ritiro degli israeliani di Robert Fisk

Libano, gli Usa temono il ritiro degli israeliani Se Gerusalemme arretra dal fiume Awali Libano, gli Usa temono il ritiro degli israeliani Le preoccupazioni per il vuoto di potere vicino a Sidone espresse dal sottosegretario di Stato Murphy nell'incontro col presidente Gemayel NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — Il sottosegretario di Stato americano Richard Murphy, proseguendo il giro esplorativo in Medio Oriente, ha esaminato Ieri le prospettive sul ripiegamento parziale delle truppe Israeliane dal Libano meridionale in una lunga tornata di colloqui con 11 presidente Amln Gemayel ed 11 primo ministro Rashtd Karamé. Sul tenore degli incontri c'è da segnalare l'interpretazione fornita da uno dei giornali più attendibili della capitale, Al Nahar, secondo il quale 1' inviato del presidente Reagan sarebbe più preoccupato di «congelare» la situazione libanese — e prevenire ulteriori massacri, specie contro la rappresentanza diplomatica statunitense — nel periodo che precede le elezioni Usa piuttosto che assicurare 11 ritiro di tutti gli eserciti stranieri dal territorio libanese senza che la guerra civile riprenda consistenza. Scrive 11 quotidiano in lingua araba, citando fonti diplomatiche degne di fede, che «il pellegrinaggio» di Murphy (a Damasco per vedere 11 vicepresidente siriano Abdekhallm Khaddam ed a Gerusalemme per Incontrare 1 responsabili israeliani) è stato intrapreso «sotto il segno del Umore di un improvviso arretramento del soldati di Israele dalla linee lungo il fiume Awali fino alle sponde dello ZahranU. più a Sud, vicino 11 confine con l'Alta Galilea. In quel caso Sidone, il principale porto del meridione e terza città del Paese, finirebbe in una zona «vuota», al di fuori del controllo delle autorità governative, per cadere in mano a milizie di opposte fazioni. Gli americani infatti non hanno dimenticato quanto successe dopo l'abbandono delle truppe di Tsahal delle montagne dello Ohouf : uccisioni a ripetizione e vendette reciproche fra drusl e cristiani. Ma, a quanto sembra, come allora gli israeliani vorrebbero farsi sostituire nella regione di Sidone dal loro alleati della Kataeb, la falange cristiano-maronita. Intanto a Beirut soldati drùsl della Sesta brigata dell' esercito regolare, una delle unità maggiormente Indisciplinate, hanno aperto 11 fuoco contro un mezzo navale non identificato dopo che un piccolo peschereccio si era Incendiato a breve distanza dalla costa. Ormai dal settore occidentale si spara verso il Mediterraneo praticamente ogni tre giorni, però le cannonate del carri armati Saladin dislocati sul lungomare della Comiche non sono mal andate a segno, e più che scoraggiare eventuali aggressori sembrano servire soltanto a richiamare una gran folla di spettatori. E sempre nella capitale, una bomba ha distrutto un bar a Beirut Ovest «colpevole» di servire bevande alcoliche durante le festività musulmane AeWAshura, rispettate in modo particolare dagli sciiti di Nabih Berrl. Robert Fisk Copyright «Times Newspapers» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Awali, Gemayel, Rashtd Karamé, Richard Murphy, Saladin

Luoghi citati: Beirut, Gerusalemme, Israele, Italia, Libano, Medio Oriente, Usa