E la «Popolare» compie gli anni

E la «Popolare» compie gli anni ( i corsi da novembre) E la «Popolare» compie gli anni L'ottantacinquesimo anno accademico dell'Università Popolare avrà inizio 11 S novembre prossimo, ma le iscrizioni sono già aperte a partire da lunedi scorso (fino al 21 dicembre). Associazione apartitica, fondata nel 1900, l'Università presenta anche quest'anno un ricco campionario di temi. Dall'archeologia preistorica e sperimentale alla storia dell' arte a quella delle religioni, alla storia della musica, fino alle materie di più immediata attualità, come l'elettronica base per il microprocessore, nel due corsi di Elettronica digitale e Microprocessore e microcomputer. Il tutto inframmezzato da conferenze straordinarie tenute da studiosi ed uomini di cultura. Quali sono i corsi più seguiti: «Storia dell'Arte è una ma- feria che ha molto successo — dice il coordinatore Oiancottl —forse anche per le escursioni che l'insegnante organizza. Un favore insperato riscuote in questi ultimi tempi anche il corso di Storia delle religioni, che all'inizio aveva lasciato un po' tiepidi-. Molto seguiti ovviamente anche gli insegnamenti di lingue: 'Ne sono previsti cinque — dice Oiancottl — alle tre piti richieste, inglese, francese, tedesco, si aggiungono lo spagnolo e il russo. Ma in testa a tutte le preferenze rimane ovviamente l'inglese-. Il depliant illustrativo illustra anche i pregi di una sesta lingua, l'italiano. Chi sono i frequentatori dei corsi? -Appartengono a tutte le categorie e di diverse estrazioni sociali — dice Giancotti — operai ma anche tanti laureati. In totale, circa mille iscritti all'anno-. Per iscriversi ai corsi bastano una foto e 35 mila lire, il prezzo materiale della tessera per accedere alle lezioni e che dà diritto, tra l'altro, a varie riduzioni: al Museo del Cinema, al Centrale d'Essai, al Teatro Stabile, ai concerti dell'Accademia corale Stefano Tempia. Le lezioni che si svolgono nell'Aula Magna della Facoltà di Scienze, in via Principe Amedeo 8, avranno termine il 24 maggio prossimo. m. b

Persone citate: Giancotti, Stefano Tempia