Un altro kolossal-replicante di Ugo Buzzolan

Un altro kolossal-replicante E' «La valle dell'Eden», da stasera su Rete 4, regia di Harvey Hart Un altro kolossal-replicante Come il. film di Kazan, lo sceneggiato è tratto da Steinbech - Nel cast Anne Baxter, Jane Seymour, Warren Oates Da stasera Cela valle dell' Eden su Retequattro. Ma non è il famoso film realizzato nel '55 da Elia Kaean con James Dean, bensì un kolossal televisivo in quattro parti di due ore complessive ciascuna, compresi gli ormai immancabili e inesorabili spot pubblicitari (stasera e domani sera; mercoledì e giovedì della settimana prossima). Si tratta di una produzione che ha richiesto capitali cospicui, nata dall'accordo fra la rete americana ABC e le strutture cinematografiche di Hollywood. Il regista è Harvey Hart, eclettico mestierante di origine canadese die per il cinema ha firmato varie pellicole (commedie sentimentali, drammi, avventure, gialli) di cui forse la più nota è L'onda lunga con Anthony Franciosa. Nel cast figurano vecchie glorie hollywoodiane come Anne Baxter e Warren Oates e attori delle nuove leve come Sani Bottoms (L'ultimo spettacolo, Apocalypse now, Olocausto) che arditamente affronta lo stesso ruolo di Cai Trask die aveva dato la celebrità a James Dean, e poi Jane Seymour, Bruce Boxici tncr, Hart Bochner e Karen Alien. Di fronte a operazioni del genere ci si chiede ogni volta il perdié, ossia il motivo per il quale si ha il coraggio o la faccia tosta di riprendere in televisione i soggetti consacrati dal cinema. E' airvenuto con Rebecca la prima moglie, nonostante le riapparizioni continue sui video di tutto il mondo del grande film di Hitclicock, e con DI qui all'eternità, mettendosi in lizza con il precedente clamoroso di Zinnemann; ed è stato rifatto persino, in molte diluite puntate, Com'era verde' la mia valle senza alcun timore reverenziale nei confronti di Ford. Perché? Anzitutto l'operazione, scopertamente commerciale, sfrutta la popolarità del titolo. In secondo luogo, il ragionamento dei produttori è: per le esigenze del cinema di allora (durata di una pellicola un'ora e mezzo, due ore al massimo) il soggetto è stato alquanto sfrondato e ridotto; la tv non ha di queste limitazioni e lo stesso soggetto, rastrellando accuratamente tutti i capitoli dal romamo da cui è slato ricavato, offre sema difficoltà la materia per un kolossal a puntate. Difatti. Prendiamo La valle dell'Eden dietro cui c'è il romanzo di John Steinbech pubblicato nel '52. Kaean si era servito soltanto di una parte del racconto, delle ultime ottanta pagine, incentrando la storia sul rapporto tra un figlio che cerca l'affetto del padre e il padre die lo respinge; mentre la vicenda originale è assai più ampia, comincia mezzo secolo prima ed è la cupa saga di una famiglia californiana — dove con vigorosa mano l'autore unisce realismo, biblico simbolismo (Caino e Abele) e melodramma — che si svolge dal 1860 sino alla prima guerra mondiale. La versione televisiva segue •fedelmente* (le virgolette sono indispensabili) la vicenda dall'inizio non trascurando nessun personaggio e nessun episodio, tanto è vero che la parte che compare in Kazan noi la vedremo la settimana prossima. Rimandiamo il giudizio alla fine. Però viene il sospetto die ai produttori La valle dell'Eden abbia infermato solamente come intrigo, in un ambito familiare, di odio, amore, sventure e infamità. La sceneggiatura di Richard Sliapiro — non a caso autore di *Dynasty* — autorizza ti sospetto. Ugo Buzzolan

Luoghi citati: Hollywood