« Lira pesante » di Eugenio Palmieri

« Lira pesante » « Lira pesante » (Segue dalla 1 ' pagina) vedimentt più seri da adottare». Tanto rumore per nulla? L'interpretazione di Alfredo Reichlin, responsabile economico del pei, è che l'uscita di Craxi sia propagandistica: -L'operazione manca, nella situazione attuale, del presupposto necessario: la stabilità della lira sui mercati interni e internazionali, l'equilibrio dell'economia reale». • Un'azione di valore ricostituente per la società italiana», scriveva nel '78 Pandolfl 11 quale saggiamente fin da allora aveva premesso «un'azione prematura nelle condizioni attuali», ricordando forse le parole di Einaudi secondo cui non era tanto importante che la moneta fosse piccola o grande, ma servisse piuttosto ad acquistare da un anno all'altro la stessa quantità di beni. E probabilmente ancora oggi si tratta di una manovra che corre più della realtà perché al di là della decapitazione degli zeri si ri chiederebbe una coesione po litica, per portare l'Inflazione stabilmente al livelli dei part ner industrializzati, che oggi neppure si intravede. , Anche sugli effetti psicologici che il provvedimento potrebbe avere 1 pareri sono difformi. Secondo l'amministratore delegato del Banco di Roma, Ccccatclli, favorevole a razionalizzare la contabilità nazionale e aziendale, l'impatto non sarebbe negativo sulle aspettative inflazionistiche e la gente spenderebbe con maggiore parsimonia. -Preferirei il taglio di due zeri», sostiene Giannino Parravicini, presidente dell'Abi. »Se si passasse solo ad un'operazione di maquillage — afferma il vicedirettore della Confindustria Carlo Ferroni — non solo non avrebbe senso ma correremmo rischi in più. Prima bisogna invertire l'attuale tendenza». Eugenio Palmieri

Persone citate: Alfredo Reichlin, Carlo Ferroni, Craxi, Einaudi, Giannino Parravicini