Due cordate per il Quirinale
Due cordate per il Quirinale Si delineano gli schieramenti in lotta per la Presidenza Due cordate per il Quirinale Dopo il pei, che ha preso l'iniziativa per una riconferma di Pertini, una parte della de ha rivendicato la carica - Ma Andreotti osserva: «E' sciocco fare una scelta tra il Quirinale e Palazzo Chigi» ROMA — Per caso o per calcolo, de c pei si sono mossi insieme, anche se in direzione opposte. Dai microfoni di Saint-Vincent Carlo DonatCattin, abituato a parlare senza perifrasi, ha lanciato l'offensiva democristiana per la riconquista del Quirinale nel giugno dell'85. Dalle pagine dell'.Unità», con un articolo di Cesare Musatti, pubblicato con grande evidenza, 11 pei è ritornato a proporre la ricandidatura' di Sandro Pertini, avanzata mesi fa da Enrico Berlinguer con uno dei suol ultimi atti politici: • E' stato un ottimo presidente, noi comunisti, che per primi lo proponemmo l'altra volta, saremmo pronti a rivotarlo ancora-. E' uno schema troppo semplice e troppo anticipato, ma è difficile sfuggire alla tentazione di dare un primo quadro delle forze in campo per la corsa al Quirinale partendo proprio di qui: i comunisti per Pertini, la de per un democristiano. Ma qual è la logica politica di queste proposte? Quali sono le alleanze che si possono coallzzare, e le conseguenze che si possono produrre sul quadro politico? E poi, è proprio sicuro che tutta la de sia contraria ad una ricandidatura di Pertini? Nel pettegolezzo di Montecitorio, nel mesi scorsi, la voce di un nuovo settennato di Pertini al Quirinale si fondava sulla fanta-ipotesi di un'alleanza •presidenziale» tra De Mita. Spadolini e Berlinguer, in fuzione antlsoclallsta. Oggi il quadro è cambiato e l'iniziativa è stata assunta direttamente dalle forze più convinte dell'alleanza tra la de, i laici e i socialisti. Lo schema sarebbe semplice: poiché il pentapartito «scricchiola» e l'elezione presidenziale rischia di essere dirompente per gli avversarsi di De Mita nella de, e per altre forze, come il pli, sarebbe venuto il momento di lanciare la campagna per il ritorno di un democristiano al Quirinale. Si raggiungerebbe cosi un doppio obiettivo: appagare l'orgoglio de nel nome dell'alternanza, e offrire a Craxi la ni'slbilltà di proseguire — se iranno le condizioni — la sua esperienza alla guida del governo per un altro anno e mezzo. E' il vecchio «contratto» per tre anni di governo che ritorna, garantito, in qualche modo, dall'insediamento di un democristiano alla più alta carica dclo Stato. Ma su questo disegno non tutta la de concorda. Già ieri Giulio Andreotti ha mandato in avanscoperta Franco Evangelisti, per far sapere che la pensa diversamente da Donat-Cattin. «£' molto sciocco — dice Evangelisti — fare una scelta tra Quirinale e Palazzo Chigi. Innanzitutto perché il Quirinale è occupato, per giunta al meglio, e poi perché un grande partito come la de non può rinuncia¬ re a priori alla presidenza del Consiglio*. Vista la sintonia di posizioni tra Andreotti e De Mita, c'è da pensare che questa posizione, più o meno, sia anche quella della segreteria de. E il vicesegretario Bodrato, infatti, pur mantenendosi al largo della polemica, giudica intempestiva la rivendicazione del Quirinale da parte della de. « L'esperienza insegna die tutte le strategie costruite a distanza si rivelano deboli alla prova dei fatti. E' un po' presto per lanciare una strategia. E in ogni caso, la prima mossa tocca a Pertini. E' lui che deve decidere se ricandidarsi o meno. Questo orientamento sarà determinante per le scelte delle forze politiche». Un invito esplicito, e un segnale implicito di disponibilità. E altri segnali di partiti disponibili a votare ancora per Pertini si potevano leggere ieri, disseminati nella prosa ufficiale dei messaggi spediti da tutti i leader al Capo dello Stalo. Lungo e molto affettuoso («Caro Sandro» è l'inizio) 11 telegramma del presidente del Consiglio Craxi. Significative le ultime righe dell'augurio di Spadolini, pubblicato dalla «Voce Kepubblicana»: -In queste ore tutti gli italiani si stringono intorno al loro presidente, rinnovando i voti perché ancora a lungo la Repubblica possa specchiarsi nel suo esempio». E anche il psdl, nel messaggio ufficiale, si augura che Pertini spossa dare ancora a lungo alla nostra nazione» il suo apporto di idee e di valori: «Se ci saranno le condizioni per ruotare Pertini — ci ha spiegato Longo — le esamineremo con spirito di adesione. Ma è piit saggio aspettare». Aspetta anche 11 psl, che vuole conoscere le scelte del presidente, ed è intanto fer¬ mo alla posizione che ci ha confermato ieri Martelli: Se Pertini riterrà di avere le forze per affrontare un secondo mandato e dovesse chiederlo, il psl farà di tutto perché gli venga assegnato». Il primo candidalo socialista, dunque, resta Fortini: se questa Ipotesi tramontasse, per scelta del presidèrltc, potrebbe spuntare a sorpresa un'Ipotesi-Craxi. Per li pel, Pajetla ha spiegato ieri che il partito non prende posizioni sul Quirinale attraverso un articolo di Musatti: "Ma quell'articolo non sarebbe stato pubblicato con quell'evidenza — ha precisato — se da tempo il pei non avesse detto di essere favorevole alla rielezione». Resta il pli. Dubbioso, cauto, critico, un vicesegretario, Patuelll, parla di .prematura ricandidaiura di Pertini», attaccando il pei; l'altro vicesegretario, Battistuzzi, dice apertamente che per il Quirinale non vi è -nulla di ereditario, né di irrei>crsibile». La corsa, come si vede, non solo è Incominciata, ma è ormai in pieno svolgimento. c. m. ROMA — Una delegazione di esponenti sudtirolesi di lingua tedesca ed italiana, tra 1 quali Alexander Langer e Relnhold Mcssner, ha reso noto di avere chiesto udienza al presidente Pertini «per illustrargli la situazione della convivenza e della democrazia In Alto Adige».
Luoghi citati: Alto Adige, Roma, Saint-vincent
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