Sfuma in 6 riprese il sogno di La Rocca

Sfuma in 6 riprese il sogno di La Rocca PUGILATO La grande serata della doppia sfida per le corone mondiali sul ring di Montecarlo Sfuma in 6 riprese il sogno di La Rocca Dura lezione di Don Curry, che conserva il titolo Wba dei welters, mandando ko l'italiano - Nei pesi gallo Sandoval (Usa) resta campione dominando ai punti il venezuelano Roman - Anche l'«europeo» Giorgetti clamorosamente ko contro Whaley DAL NOSTRO INVIATO MONTECARLO — Doveva essere la grande notte del trionfo di Nino La Rocca, è stata invece quella di un brusco e crudele richiamo alla realtà. Il mulatto italiano ha provato a salire sul gradino più alto, quello del titolo mondiale dei welters versione Wba, ma l'implacabile Don «Cobra» Curry lo ha duramente respinto con un ko alla sesta ripresa che non ammette repliche. Non è una vergogna per Nino La Rocca quella di aver perso contro un grande campione come Curry. Ci eravamo illusi un po' tutti nelle prime fasi del match, quando Nino, tranquillo e concentrato al modo giusto, ha incominciato a muoversi secondo la sua tattica preferita del «tocca e via», entrando e uscendo dalla guardia dell' avversario per punzecchiarlo e anticiparlo senza mai farsi colpire. Don Curry, impassibile, ha lasciato che Nino si sfogasse con la sua boxe ed ha anche subito, nella ripresa iniziale, un paio di destri. Nella seconda ripresa. Nino è andato ancora avanti mettendo a segno un bel destro e poi un montante sinistro, ma senza mai trovare la necessa¬ ria precisione per il colpo risolutore. La sua azione risultava convulsa, un po' imprecisa, a volte anche scorretta, tanto è vero che l'arbitro sudafricano Christodoulou lo ha più volte richiamato verbalmente dapprima per spallate, poi per tenute irregolari. Nino ha proseguito sempre il tema dell'anticipo, sollecitato all'azione da Rocco Agostino, che dall'angolo continuava a gridargli «Anticipa sulle mani, anticipa». Tuttavia il motivo del match appariva fino a quel momento favorevole al nostro pugile. La scena è pian piano cambiata a partire dalla quarta ripresa. Nino si è scatenato, al suono del gong, in una scarica improvvisa, ma un de¬ stro e un sinistro consecutivi di Don Curry hanno fermato la sua azione mentre dall'arcata sopracciliare destra gli scendeva un filo di sangue. Nino ha stretto coraggiosamente i denti anche nella quinta ripresa e ha cercato di andare avanti, di riprendere il tema più congeniale alla sua boxe, ma il riaprirsi della ferita gli ha progressivamente fatto perdere la fiducia in se stesso offrendolo come bersaglio meno inafferrabile al pugni concreti di Don Curry. Nella sesta ripresa, subito in apertura, La Rocca si è lasciato chiudere in angolo e ha subilo un destro, accusato nettamente. It nostro pugile ha tentato di salvarsi ag- grappandosi disperatamente all'avversarlo, ma quel pochi attimi di ripresa di flato non gli sono stati sufficienti per riaversi. Era l'inizio della fine. Un destro precisissimo e Implacabile di Don Curry lo ha mandato a terra una prima volta e, dopo il conteggio dell'arbitro, Don Curry ha completato la sua «esecuzione» con un sinistro doppiato da un destro che ha mandalo La Rocca quasi fuori dalle corde. Un ko inesorabile, giusta conferma di un grande campione, ma, ripetiamo, non un disonore per La Rocca, che ai piedi del gradino più alto, insomma, ci è arrivato. La maxiriunione monegasca viveva anche sulla prima difesa del titolo Wba del gallo da parte dell'imbattuto californiano Ricky Sandoval, contro il venezuelano Edgar Roman. Un combattimento che interessava da vicino il nostro Walter Giorgetti, campione d'Europa, 11 quale aspirava ad avere l'occasione di batlcrsi per 11 titolo mondiale. Proprio Giorgetti, però, ieri, contro il nero americano Whaley, è salito sul ring pensando più che altro a quando poi si sarebbe seduto in tri¬ buna per osservare il suo possibile avversario futuro. Purtroppo, le cose non sono andate secondo le sue speranze. Lo svelto statunitense, che non figura in alcuna classifica mondiale, si è rivelato troppo forte per il lombardo che, dopo essere stato contato due volte, nella 2' ripresa, la prima per un destro d'Incontro che lo ha mandato al tappeto e la seconda per una situazione di difesa passiva in piedi, è andato incontro, nel round successivo, alla prima incredibile sconfitta per ko della sua carriera. Giorgetti ha sbagliato tutto, con una tattica spericolata di fronte ad un avversarlo sconosciuto, e nel terzo round si è gettato assurdamente allo sbaraglio per restituire i colpi subiti. E' stato quindi un gioco per l'abile e potente Whaley coglierlo allo scoperto con un sinistro e due destri e mandarlo a terra per 11 conto totale. Per Giorgetti sfuma ovviamente, per i tempi di ripeso imposti dal regolamenti medici dopo un ko, anche l'impegno europeo di Saint-Vincent previsto per il 3 novembre contro l'inglese Pceney. Il campionato del mondo ha del resto dimostrato poco dopo che in fondo Giorgetti era stato fortunato a veder svanire il suo progetto mondiale. Sia Sandoval che Roman sono uomini di un altro pianeta e al nostro pugile sarebbe bastato ampiamente il perdente, cioè Roman, per assicurargli un pessimo trattamento. Il match non è stato brillante come si pensava perché Roman, dopo aver dominato con la sua lucida boxe d'incontro le prime due riprese, nella terza ha incassato un durissimo gancio destro alla tempia che lo ha mandato a sedere per terra. Questa disavventura lo ha indotto a mutare tattica e ad accontentarsi di contropedalare per neutralizzare in qualche modo la maggior potenza dell'avversarlo. Sandoval è slato al suo gioco accontentandosi pure lui di vincere largamente ai punti sfoggiando solo a tratti la sua rabbia. Roman ha passato qualche momento difficile soprattutto nel finale, ma il venezuelano pur sbandando vistosamente sotto le bordate di Sandoval è riuscito a toccare quello che forse era 11 suo massimo traguardo, cioè arrivare in piedi alla fine. Gianni Pigliata Montecarlo. Il terrìbile gancio di Don Curry scuote la Rocca: è l'inizio della fine dei sogni

Luoghi citati: Europa, Montecarlo, Saint-vincent, Usa