Tante bottiglie, pochi bicchieri

Tante bottiglie, pochi bicchieri La Cee prepara severe misure per ridurre la produzione di vino Tante bottiglie, pochi bicchieri Premi a chi estirpa i vigneti, limiti per le distillazioni, penalizzazioni per le vigne con rese molto elevate Dalla Fiera di Cremona sono venute buone notizie per gli allevatori, ma pessime per i viticoltori. L'Italia — ha detto venerdì il ministro Pandolfi — non applicherà per quest'anno le tanto temute quote di produzione sul latte; ci saranno invece del «premi di riconversione» (60 miliardi nell'84) per quegli allevatori che hanno stalle non redditizie e che si dovranno dedicare ad altre attività (come abbiamo già illustrato ieri in un servizio). Per il vino, invece, va molto male. Ce n'è troppo e la Cee ha deciso di prendere severe misure per ridurne la produzione, onde evitare spese eccessive per il ritiro del prodotto e la sua distillazione (si tratta, in pratica, di una distruzione). Questa settimana a Bruxelles ci sono stati numerosi incontri dei ministri dell'Agricoltura dei Dieci, durante 1 quali sono state gettate le basi per provvedimenti restrittivi che verranno decisi nel prossimi giorni: una riunione, ai primi di ottobre a Lussemburgo, sarà dedicata proprio allo studio dei mezzi per ridurre le eccedenze di vino. La proposta principale della Commissione è quella di istituire una soglia di garanzia pari a 100 milioni di ettolitri per 1 vini da tavola. Al di la di questo limite, il vino dovrà essere inviato alla distillazione obbligatoria, con un prezzo garantito che è stato abbassato dal 60 al 50 per cento di quello medio fissato a livello comunitario. Per le zone ad alte rese produttive (oltre 140 ettolitri per ettaro) la garanzia per questo tipo di distillazione sarà ancora ridotta, al 33 per cento del prezzo orientativo. E queste sono le zone del Meridione italiano, dove si produce vino da taglio, con alte rese per ettaro. .E' una proposta che non possiamo accettare — ha detto Pandolli —; l'aberrazione. poi, consiste nell'idea di applicarla ai produttori individualmente, addirittura con una modulazione per regioni in base alle rese». Secondo Pandolfi, si tratta di una soluzione .dirigistica», di difficile applicazione. L'Italia condivide invece le proposte fatte dalla Commissione Cee sui premi per estirpare I vigneti. Secondo Pandolfi, «questo è la strada da seguire, in un mondo dove l'offerta è sempre più sostenuta e la domanda sempre più stagnante'. In sostanza la posizione dell'Italia sul problema vino è favorevole soltanto su questi punti: • concessione di premi per l'estirpazione del vigneti; • contenuta limitazione del diritto di relmplanto, una volta verificati gli effetti delle due misure precedenti. Pandolfi ha precisato che i viticoltori beneficiari del premio per l'estirpazione del vigneti sarebbero esclusi dall'autorizzazione al relmplanto di viti nuove per sostituire quelle vecchie. Naturalmente, bisognerebbe istituire uno schedarlo viticolo e intraprendere azioni promozionali sul consumo. In sostanza, la linea su cui si sta orientando la Cee, di penalizzare le alte rese dei vigneti, può anche essere comprensibile per chi produce vini di pregio, a denominazione di origine controllata (come le regioni del CentroNord); ma colpisce duramente i viticoltori dell'Italia meridionale, che arrivano a produrre anche 100 ettolitri per ettaro. Livio Durato

Persone citate: Pandolfi

Luoghi citati: Bruxelles, Cremona, Italia, Lussemburgo