Spadolini conferma: a ottobre le nostre navi tornano da Suez di Alfredo Venturi

Spadolini conferma: a ottobre le nostre navi tornano da Suez Dall'antico ateneo di Coimbra in Portogallo, dove è in visita Spadolini conferma: a ottobre le nostre navi tornano da Suez Il ministro della Difesa ha parlato della mina trovata domenica dalla flotta britannica - «Questo dimostra che la missione nel Mar Rosso non è stata inutile» DAL NOSTRO INVIATO COIMBRA — Fra le glorie accademiche e le grazie artistiche della più antica università portoghese, uno del santuari della civiltà europea, Giovanni Spadolini parla delle mine nel Mar Rosso. Il cattedratico in visita all' ateneo, che ha appena pronunciato l'elogio delle affinità culturali italo-portoghesi, si è infatti messo in contatto come ministro della Difesa con lo Stato Maggiore della Marina e con il comando delle forze navali italiane in Egitto. «Posso confermare — dice Spadolini — che la prima parte della missione è finita, e che ho dato disposizioni perché sia attuata rapidamente la seconda parte-'. I cacclamine Castagno. Frassino e Loto, con la nave appoggio Cavezzale, si sposteranno dunque da Adabeya, più a Sud. nella zona di seconda priorità. Sarà mantenuto 1' Impegno, dice il ministro, di far rientrare le navi i primi giorni di ottobre. Spadolini conferma anche che le forze britanniche hanno individuato «un ordigno che, sottoposto ad esame, potrebbe essere una mina-. E che gli inglesi ne hanno dato comunicazione diretta al comando italiano. Questo dimostra, argomenta il ministro, che l'operazione Mar Rosso è stata tutt'altro che Inutile, a parte il suo valore politico che è implicito nell' avere scongiurato un aggravamento del pericolo. L'irruzione della torbida attualità mediorientale nel viaggio portoghese di Spadolini non è poi cosi impropria, se si pensa che quell'area di crisi è stata uno degli argomenti dei colloqui di Lisbona. Qui a Coimbra. nella quiete solenne della città che i re del Portogallo scelsero come sede della più alta istituzione culturale del Paese, il ministro ha riferito sui suoi incontri di martedì col presidente della Repubblica Eanes e col primo ministro Soares. Sono personalità molto diverse, l'austero generale eletto due volte alla Presidenza e l'avvocato socialista che conobbe le carceri di Salazar. E diverse sono anche le loro visioni politiche: ma su questo Spadolini deve osservare una diplomatica reticenza. Parla piuttosto del giudizio positivo che il presidente Eanes ha espresso sulla politica italiana di questi anni e dell'interesse manifestato da Soares all'«accentuazlone di elemen¬ ti di difesa europea nel quadro della collaborazione atlantica». Parla, e qui si ricollega alla questione delle mine, dell'apprezzamento di Eanes per la presenza italiana nel Mediterraneo: dal Libano al Sinai fino alla missione in corso oltre Suez. Tutte iniziative che corrispondono agli stessi obiettivi di distensione c di coesistenza che sono propri del governo portoghese. E parla della preoccupazione, espressa da Soares, per una possibile ventata khomeinista in Marocco. Una svolta di questo genere potrebbe avere ripercussioni destabilizzanti per il Portogallo a Madera. ■ Di particolare interesse 1' analisi di Eanes sulla situa¬ zione in Africa australe, e particolarmente in Angola. E' stato un errore, dice Eanes, non appoggiare Agostinho Neto nel '75. Infatti, al posto delle forze portoghesi vanamente chiamate da Neto sono andate laggiù le truppe cubane, e forse di recente anche rinforzi nordcoreanl. E oggi, dice ancora il presidente portoghese in parziale disaccordo col suo governo, è un errore non prendere decisamente le distanze dai ribelli angolani dell'Unita, nel quadro di una politica regionale risolutamente ostile al Sud Africa che porterebbe a un ravvicinamento fra Lisbona e la sua antica « provincia d'oltremare,.. Alfredo Venturi