Festa per il maestro

Festa per il maestro Festa per il maestro TORINO — L'antico sigillo della città di Torino è stato consegnato a Pierre Boulez ieri mattina durante una cerimonia con l'assessore Balmas e il sindaco Novelli. I legami del musicista francese con la città fanno perno intorno ad alcuni eventi significativi, ricordati da Balmas: fu Boulez a dirigere il primo concerto sinfonico nel Regio ricostruito e fu a Torino che la Seconda Sonata per pianoforte venne eseguita per la prima volta in Italia da Maurizio Pollini. Alla cerimonia era presente anche Mario Bortolotto che oggi e venerdì pomeriggio, al Teatro Carignano, guiderà due incontri con il compositore dedicati, rispettivamente, a musicisti e studenti di musica e al pubblico. Dopo la cerimonia si sono chiesti a Boulez alcuni ragguagli sul pezzo che avrebbe eseguito, la sera, al Teatro Regio. Intitolato Notatlons I-IV. «E' un vecchio pezzo scritto nell'immediato dopoguerra e da me ripreso, recentemente, e completamente rifatto-. E' in stile webernlano? "No, cerca di combinare Berg con Stravinski, due autori antitetici-. Come è avvenuta la trasformazione? «E' tutto quasi completamente rifatto; dell'originale resta solo il materiale di base che è staio dilatato e allargato in una dimensione completamente nuova». II discorso si sposta su Répons che verrà presentato sabato sera alla caserma Cernala. «Il pezzo non si può eseguire in un teatro normale — spiega Boulez —. Ci vuole un ambiente sgombro, un parallelepipedo nudo die permetta alla struttura musicale di realizzarsi con la massima chiarezza. In questo pezzo ho volutamente rifiutato l'idea di uno spazio tradizionale per non essere costretto dalla fissità delle sue condizioni acustiche-. Nella confusione della festa che il Comune ha organizzato intorno a lui, non è facile approfondire il discorso: prima che Boulez scappi per recarsi al Regio a provare il concerto tento di strappargli qualche notizia sulla nuova opera che da qualche tempo va componendo ma che per ora è gelosamente custodita nel suo laboratorio. Boulez si chiude a riccio e accenna solo alle difficoltà che sta attraversando per fissare il testo letterario. Di più non vuol dire. p. gal.

Luoghi citati: Italia, Torino