Divertirsi alla sera, in sordina di Marco Neirotti

Divertirsi alla sera, in sordina Rispetto a 10 anni fa si esce meno, ma più per pigrizia che per paura Divertirsi alla sera, in sordina Il night ha fatto il suo tempo, in discoteca e in birreria vanno soprattutto i giovani - Il torinese sopra i 30-40 anni ha poche scelte, oltre al solito cinema, teatro (quei due o tre ancora aperti) e ristorante: l'american bar, ad esempio, dove si familiarizza subito - E c'è un ritorno alla serata in casa, tra amici •La gente non esce perché lia paura», -E' pigra-, <Non è vero, il mio locale è sempre pieno». Tra botte e risposte è difficile dare un volto alla «Torino di notte». Si diverte o va a dormire? «La verità è che per divertirsi ci vogliono soldi e i soldi mancano». Sono d'accordo molti gestori e clienti: «Pochi soldi o pigrizia. La paura è un alibi». E aggiungono: •Nemico delle notti fuori casa è anche il televisore, inchioda interi con¬ domini». Difficile una radiografia, ma qualche dato emerge: dopo l'una le strade si svuotano, non è 11 deserto, ma poco ci manca. Sopra 1 30-40 anni ricorre una lamentela: • Uscire per andare dove? Non ci sono alternative a cinema, teatro — quei due o tre che rimangono — e ristorante», e ci si ritrova a casa dell'uno o dell'altro per il whisky. Protagonisti della sera sono soprattutto i giovani, 16, 18, 20 anni: discoteca, birreria, bar. Tempi tristi per 1 nightclub. 'Hanno fatto il loro tempo» è la sentenza più diffusa. Ma 1 proprietari reagiscono: »Il loro tempo un bel niente». »Il problema è un altro — sostiene Enzo Albanese, con locale in via Golto —, Torino non ha vita notturna perché sta perdendo il passaggio nazionale e straniero. Una volta i Saloni portavano vita, ma oggi...». Il torinese al night è raro: •Credono sia chissà cosa, che si spendano follie. Invece una consumazione costa 11 mila lire». Ma non quando si vuole compagnia, e la si vuole spesso, perché raramente si è con la moglie: la bella che viene al tavolo deve farti consumare, non rimane con te tutta la sera per una bibita da 11 mila lire. Cosi se ne stanno, fatine assonnate, ad annoiarsi lungo la parete. Forse anche l'entralneuser| subisce la concorrenza del tempi che cambiano e rendono più disinvolte le nuove conoscenze? Il trentenne solo (o la trentenne) stringe amicizie sugli sgabelli sorseggiando un cocktail. •Viene gente dai 18 ai 60 anni — dice Felix Di Cugno, gestore di un amerlcan bar In piazza Adriano —. C'è chi vuol bere qualcosa con i suoi amici e chi vuol conoscere altri, si familiarizza subito, non esistono pesci fuor d'acqua. Entri, ti siedi e chiacchieri col tuo vicino senza per questo essere un seccatore, con la tua vicina senza essere un pappagallo». In birreria, invece, soprattutto gruppi già formati: -La maggior parte, se gli chiedi V anno di nascita, snocciola una collana di '60, '64, '62, '58 — dice Antonio Mazzaglia, birreria in via San Francesco da Paola —. La maggior parte sono figli di professionisti, industriali, dirigenti». Hanno denaro da spendere: «Siamo venuti dopo la discoteca per mangiare un boccone», spiegano (e confermano, perché 12 mila più sette o otto fa una ventina). Per qualcuno è un posto dove passare la sera (divani, musica, manca soltanto la pista da ballo), per altri è inizio o coda della serata. Dunque si torna al giovanissimi. «Non esageriamo, la sera escono anche i quarantenni — replica Giampiero Buglione, direttore di una discoteca —. Magari preferiscono star tranquilli, chiacchierare più che ballare, si sistemano negli angoli meno rumorosi, nella saletta con i suoni attutiti, ma vengono anche loro». Tredici anni fa una rubrica di Stampa Sera s'intitolava Vita notturna, raccontava chi c'era (e con chi) nel locali. Profumo di tempo andato. Rispunta il discorso del soldi, ma i ricchi ci sono anche oggi. 'Che c'entra? — chiede un ragazzo —, quelli vanno a cena poi si chiudono nella villa di qualcuno». E rispunta 11 discorso della paura. Droga, violenze, aggressioni esistono, ma anche nel '71 c'erano, tanto che proprio allora la stessa Stampa Sera scriveva: «La mappa della paura sta allargandosi su Torino e la sua cintura come una terrificante nuvola nera. Fino a 10, 15 anni addietro era abbastanza facile segnalare, e quindi evitare, le zone in cui si annidava la malavita; oggi si può tracciare un cerchio vastissimo entro cut chiudere tutta la zona metropolitana e le città satelliti, o cintura. Appena scese le tenebre, più nessuno è sicuro in nessun posto». I banditi? AU'american bar un ragazzo ride di gusto: -Magari il bandito è quello seduto accanto a te, con cui chiacchieri. Non ha le basette e la faccia truce, mette giacca e cravatta, si taglia i capelli e se ne sta con gli altri». Marco Neirotti

Persone citate: Antonio Mazzaglia, Enzo Albanese, Felix Di Cugno, Giampiero Buglione

Luoghi citati: Torino