Per l'ingresso di Spagna e Portogallo la Cee rinvia la decisione ad ottobre di Renato Proni

Per l'ingresso di Spagna e Portogallo la Cee rinvia la decisione ad ottobre Il ritardo blocca il finanziamento del deficit di bilancio 1985 (2800 miliardi) Per l'ingresso di Spagna e Portogallo la Cee rinvia la decisione ad ottobre DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il ministro degli Esteri, Giulio Andreottl, ha dichiarato ai giornalisti che il Consiglio della Cee «é arrivato vicino alla soluzione del problemi riguardanti l'adesione della Spagna e del Portogallo ma non l'ha raggiunta». Andreottl ha aggiunto: «Speriamo che il ritardo sia breve*. L'argomento sarà ripreso dai ministri all' inizio di ottobre a Lussemburgo. I problemi relativi allo zucchero e al vino sono stati gli ostacoli maggiori incontrati dai ministri comunitari. Il negoziato per l'entrata dei due Paesi iberici deve essere concluso a fine settembre ma questa scadenza non sarà rispettala. Si vedrà nelle prossime settimane se dovrà essere rinviata addirittura la data dell'Ingresso del Paesi candidati, prevista per 11 primo gennaio 1986. Al problema delle nuove adesioni sono collegate le questioni di bilancio e quelle relative alle politiche di sostegno all'olio di oliva e al vino. La Germania, infatti, insiste nell'esigere che la decorrenza delle nuove risorse proprie della Comunità (grazie all'aumento del gettito nazionale dell'Iva dall'I all'1,4 per cento) non preceda l'accordo sulla Spagna e sul Portogallo. Le ratifiche di queste due misure, cioè, devono essere fatte contemporaneamente dal Parlamenti nazionali entro la fine del prossimo anno. In attesa che sia risolto il problema del negoziato con la Spagna e quello, adesso collegato, dell'Iva, la Cee non può disporre del soldi per finanziare 11 deficit di bilancio per 11 1985, che sarà di circa 2800 miliardi di lire. Al problemi di bilancio e delle nuo¬ ve adesioni, infine, sono collegate le politiche di sostegno della Cee all'olio di oliva e al vino, ora minacciate sta dalla scarsità dei fondi sia dall'aumento delle loro produzioni che è previsto dopo l'ingresso della Spagna. Sulla limitazione degli aiuti all'olio di oliva, Andreotti ha assicurato di non avere ammorbidito la propria posizione. Anzi, ha detto, l'Italia ha ottenuto che gli aiuti attuali non siano contestati, in attesa di verificare se ci saranno eccedenze dopo l'ingresso della Spagna. Ma, intanto, la Francia minaccia i privilegi italiani anche nel settore del vino. Il ministro dell'Agricoltura, Filippo Maria Pandolfi, ha riferito al giornalisti di essersi nuovamente opposto, in sede di Consiglio agricolo lunedi e ieri, alla proposta del ministro francese Rocard perché gli aiuti alla produzione del vino siano limitati all'85% alla produzione media su scala nazionale mentre la distil¬ lazione sarebbe applicata al 15%. Pandolfi chiede, invece, premi per l'estirpazione dei vigneti al fine di ridurre le eccedenze strutturali di vino, la limitazione alla distillazione preventiva e la riduzione delle tasse sul vino Pandolfi ha poi detto che un rapporto della Commissione europea si esprime in toni ottimistici per 11 controllo della produzione nel settore lattiero-casearlo nella Comunità. L'Italia, come del resto tutti gli altri Paesi, chiede però degli .aggiustamentialle decisioni dello scorso marzo. Pandolfi afferma che l'Italia è disposta ad osservare la limitazione ma a livello nazionale della produzione lattiera e ha informato la Commissione europea che il regime previsto non potrà essere applicato per ciascuna latteria nell'anno 1984-1985. Di conseguenza, ogni penalizzazione eventuale per la sovrapproduzione di latte dovrà essere regolata direttamente tra la Cee e l'Italia. Entro il 10 ottobre, ha poi reso noto il ministro Pandolfi, sarà varato in Italia il premio di riconversione del settore lattiero con lo stanziamento di 60 miliardi di lire. Renato Proni

Persone citate: Andreotti, Filippo Maria Pandolfi, Pandolfi, Rocard