Spadolini: la Cee apra a Madrid (e cauto accenno a Spagna-Nato)

Spadolini: la Cee apra a Madrid (e cauto accenno a Spagna-Nato) Il ministro nella penisola iberica: oggi visita ufficiale a Lisbona Spadolini: la Cee apra a Madrid (e cauto accenno a Spagna-Nato) DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Giovanni Spadolini professore e ministro in un viaggio tra Spagna e Portogallo. Da professore, ha pronunciato ieri a Siviglia la prolusione ai corsi d'estate dell'Università internazionale Menendez y Pelayo. Un discorso sull'unificazione d'Italia nella storia d'Europa. Subito dopo Spadolini ha smesso i panni accademici per indossare quelli ministeriali: a Madrid lo attendeva infatti un colloquio con Narciso Serra, ministro della Difesa. E già domenica, a Siviglia, aveva incontrato Alfonso Guerra, vicepresidente del governo. Da oggi, poi, il ministro della Difesa è a Lisbona in visita ufficiale. Vedrà il presidente Eanes. il primo ministro Soares. «C'è un filo politico — dice Spadolini — che unisce questi viaggi, e che si è imposto perfino nella prolusione di Siviglia: il pieno ingresso della Penisola Iberica nell'Europa politica del nostro tempo». Ai governanti dei due Paesi, il ministro della Difesa ricorda la posizione italiana, sostenuta con particolare calore fra il 1980 e il 1981 dal presidente Pertini a Madrid e Lisbona. Posizione che considera non solo opportuno ma essenziale l'allargamento della Comunità europea all'Europa Meridionale, al di là di ogni considerazione strettamente mercantile. Altro problema, in qualche modo connesso col primo, è quello che Spadolini chiama di una «politica integrata di difesa», basata sulle «comuni credenze negli assetti liberi di un mondo libero». II problema non si pone in Portogallo ma è delicatissimo in Spagna: nel Paese governato dal partito che basò la sua campagna elettorale sull'impegno a uscire dalla Nato. E' Imminente il 30" Congresso del partito socialista operaio spagnolo, in cui dovrebbe essere ratificata una profonda evoluzione: il governo Gonzalez ricerca mlatti la formula per seppellire la vecchia intransigenza, rinnovando le basi della presenza spagnola nell'Alleanza. La definizione di questa presenza dovrebbe essere sancita da un referendum. Il vicepresidente Guerra, riferisce Spadolini, dice che il settanta per cento del partito è oggi favorevole a una formula per stare, a certe condi- zioni. nell'Alleanza. Quali condizioni? Si parla di trattamento preferenziale nella fase transitoria dell'adesione alla Cee, di promesse per Gibilterra, di garanzie per la difesa di Ccuta e Melilla, le due piccole e.nclavcs spagnole sulla costa marocchina. Ma un' ala del partilo, proprio quella rappresentata nel governo da Fernando Moràn, ministro degli Esteri, continua a coltivare la tradizionale intransigenza ani i-Atlantica. Spadolini evita di entrare nel merito di questa polemica interna spagnola: «Non mi compete, come ministro di un Paese amico». Trasparente allusione al collega Andreotti, ai clamori del caso-Germania? No, di questo 11 ministro della Dilesa non vuole parlare: «La messa a punto di Craxi ha chiuso la questioìic», dice. Quanto alla Spagna, auspica un rafforzamento del ruolo atlantico «nelle forme che saranno possibili». Alfredo Venturi