Regio, l'orchestra suona americano

Regio, l'orchestra suona americano Programma leggero e simpatico col direttore Steinberg Regio, l'orchestra suona americano TORINO — Nell'unico concerto in cut si è impegnata per la stagione del Settembre, V Orchestra del Regio ha proposto un simpatico programma di musiche d'intrattenimento scritte da compositori statunitensi: da Perde Qrofé e Leroy Anderson, che sovrappongono ad un pensiero musicale francamente «leggero, una strumentazione dai coloriti accattivanti, a George OershuAn che in confronto ai precedenti appare in tutta la sua originanti d'interprete autentico della sensibilità ama-, ricana. L'orchestra era diretta da Pinchas Steinberg, già apprezzato in altre occasioni sul podio del Teatro Regio. Dev'essere uno che lavora intensamente, a giudicare dal risultati: l'esecuzione è parsa buona, l'orchestra, pril¬ lante e sbarazzina, ha conquistato il pubblico con una disinvoltura che non le si può sempre riconoscere. Il concerto è piaciuto molto anche perché il direttore, in buon italiano e con un certo spirito, ha illustrato i singoli pezzi, inquadrandoli, di volta in volta, nell'opera del rispettivi autori. Di Perde Qrofé si è ascoltato un brano delta Grand Canyon Sulte; di Anderson vari pezzi caratteristici come L'orologio sincopato, il Blue Tango, il Gatto che danza 11 valzer, la Serenata, il Balletto della Carta a vetro e altre cose divertenti che hanno lasciato sposto, in/ine, a Lullaby e agli intermezzi sinfonici di Porgy and Bess, un OershuAn tutto fuoco e tenerezza. p. gal.

Persone citate: Bess, Leroy Anderson, Pinchas Steinberg, Steinberg Regio

Luoghi citati: Torino