La Dunlop sull'orlo del crack

La Dunlop sull'orlo del crack L'impero della gomma, travolto dai debiti, rischia la bancarotta La Dunlop sull'orlo del crack Per salvare il gruppo già pronto un drastico piano elaborato dal governatore della Banca d'Inghilterra LONDRA — La Dunlop sta lottando per riprendersi da una crisi che rischia'di precipitarla verso la bancarotta. Le rivelazioni giornalistiche degli ultimi giorni hanno sollevato il velo sulle gravi difficoltà che da tempo stanno strangolando il gruppo pioniere dell'industria britannica della gomma. La Dunlop ha infatti accumulato debiti a breve termine per 900 miliardi di lire circa con una cinquantina di banche. Il *Guardian» Ita gettato l'allarme qualche giorno fa. scrivendo che la gestione finanziaria della società era ormai controllata dalla Banca d'Inghilterra, autrice anche di un drastico piano di salvataggio. L'allarmismo è stato poi parzialmente ridimensionato dalle smentite della Banca d'Inghilterra, die ha reso noto di limitare il suo compito alla sovrintendenza del programma di risanamento della società studiato personalmente da Robin LelyhPemberton, governatore dell'istituto di emissione. Ma resta sempre il fatto die, secondo quanto dicono gli esperti della City, il piano di salvataggio della Dunlop si basa su un ventaglio di clausole che dimostrano l'estrema gravità della situazione in cui si dibatte il gruppo, malgrado la cessione nel settembre dell'anno scorso della sua divisione pneumatici alla società giapponese Sumltomo per 82 milioni di sterline. Il .piano-Robin- prevede: mll raddoppio del capitale, uno sforzo richiesto agli azionisti e agli investitori istituzionali dalle incerte prospettive specie per quanto riguarda il capitale di rischio di provenienza americana. La vendita dei pocnx «rami» ancora fiorenti nell'ex impero-Dunlop, come la cessione della Dunlop Malayan Industries, della corporation in Usa e delle sue residue proprietà in Sud Africa. Il valore di queste vendite è stimato in oltre 1S0 milioni di sterline. La trasformazione di una parte dei debiti della Dunlop presso le banche in partecipazione azionaria come parziale estinzione delle perdite. Secondo le notizie raccolte dal 'Financial Times*, alle 46 banche creditrici sarebbero offerte azioni per un controvalore di 100 milioni di sterline. Gli istituti di credito, guidati dalla Barclays e dalla National Westminster hanno espresso riserve sulla capacità della Dunlop di superare la crisi finanziaria, facendo osservare che le perdite dell'anno scorso di 116 milioni di sterline si assommano ai pe- santi passivi precedenti e superano la base azionaria, rendendo quindi problematico sia un aumento di capitale che il reperimento di finanziamenti per a rilancio della società. Ma ufficialmente, gli istituti creditori si dichiarano fiduciosi di stabilizzare la Dunlop, di salvarla. Le prospettive, in effetti, non sono del tutto cattive. Negli ambienti finanziari londinesi si sottolineano le positive previsioni del commercio dei pneumatici all'estero e di altri settori, fra cui quello degli impianti frenanti per l'aviazione nel quali la Dunlop ha stipulato buoni contratti con la Boeing e la Airbus Industries. Di certo, la via del risanamento resta in salita e dipenderà in larga misura non tanto dalle capacità di ripresa industriale della Dunlop, quanto dall'uscita dal tunnel della crisi finanziaria, che paralizza i ex gigante della gomma. p. pat.

Persone citate: Robin Lelyhpemberton

Luoghi citati: Londra, Sud Africa, Usa