La «tigre bionda» spiega come fu eletta ministro di Gianfranco Quaglia

La «tigre bionda» spiega come fu eletta ministro I quarantanni della Repubblica dell'Ossola La «tigre bionda» spiega come fu eletta ministro Gisella Floreanini visse l'esaltante esperienza della libertà nel 1944 MILANO — I fascisti l'avevano soprannominata la «tigre blonda». Per non farsi riconoscere si metteva in testa un foulard dal quale spuntavano ciocche di capelli grigi incollati. Quella sera che PaJetta le disse «Vai di sopra che ti abbiamo fatto ministro», lei, Amelia Valli (cosi si faceva chiamare) accolse la novità come «la cosa più naturale». Soltanto durante la notte, ripensandoci, capi: «Ero diventata la prima donna ministro in- Italia. Non avevo ancora diritto al voto per lo Stato italiano ma ero diventata ministro». Gisella Floreanini, 78 anni, origine friulana, milanese d' adozione, diploma di pianoforte al conservatorio, ricorda con entusiasmo quei quaranta giorni di libertà della •Repubblica dell'Ossola», un soffio di indipendenza organizzata nel '44 con una giunta di governo. Proprio in questo periodo a Domodossola si stanno svolgendo le celebrazioni del quarantennale che culmineranno il 21 ottobre. La Floreanini, che vive a Milano ed è attivamente impegnata con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, è una delle protagoniste di quell'esperienza che cominciò 11 9 settembre 1944 e si concluse dopo la prima metà d'ottobre con il ritorno dei nazifascisti in quel lembo di terra piemontese ai confini con la Svizzera. Bell'Ossola capitai per caso — racconta —. Da tre mesi mi trovavo in carcere in Svizzera, perché ero stata fermata alla frontiera mentre cercavo di tornare clandestinamente in Italia. Con me avevo i soldi die il Cln mi aveva incaricato di raccogliere, sfruttando le mie conoscenze e il fatto che a Ginevra avevo un marito medico». Una suora apri la sua cella e le disse: -Signora, le devo dare una bella notizia, hanno liberato Domodossola». Venne accompagnata alla frontiera, e ritornò nell'Ossolà perché dagli svizzeri quella zona confinante era considerata ormai un Paese libero. *Mi nominarono responsabile dei gruppi di difesa delle donne». L'Ossola si stava dando un governo formando una giunta provvisoria presieduta da un socialista, il 'professor Ettore Tlbaldi, Umberto Terracini segretario generale. Ricorda Gisella Floreanini: » Arrivò'Pajetta e chiese che nella giunta ci fosse un altro comunista. Fu cosi che pensarono a me». Le venne affidato il «Commissariato per la beneficenza, culto e istruzione» ma quella dizione non le piacque e la «tigre bionda» chiese e ottenne che fosse trasformata in «Commissariato all'assistenza». Ministro per quaranta giorni, In una situazione drammatica e d'emergenza come poteva essere la breve «Repubblica dell'Ossola». Ma bastarono per mettere in luce la presenza di una donna, tanto che Umberto Terracini nel bollettino di informazioni scrisse: «La unanime e immediata decisione ha voluto sottolineare il valore particolare ' dell'avvenimento non solo nel ristretto quadro del territorio liberato ma in rapporto all' Italia tutta nel suo domani». Gianfranco Quaglia

Persone citate: Amelia Valli, Floreanini, Gisella Floreanini, Umberto Terracini