Non fu colpa del Dc 9 la mancata collisione con un aereo danese
Non fu colpa del De 9 la mancata collisione con un aereo danese Non fu colpa del De 9 la mancata collisione con un aereo danese ROMA — Il mancato «tamponamento» nel cielo della Liguria, il 26 luglio scorso, fra 11 Dc-9 Atl Roma-Genova e un piccolo bimotore Osila compagnia danese Airbusiness, ha rappresentato un •rischio grave» ed è slato provocato principalmente dall'inosservanza da parte del pilota danese delle regole di volo a vista. In quella zona (che rientra nell'area terminale di Milano) avrebbe infatti dovuto non superare la quota di 2438 metri, mentre viaggiava a 3200. La mancata collisione (fra i due aerei c'erano meno di mille metri) è avvenuta mentre 11 bireattore Ati, debitamente autorizzato, era in fase di discesa. Queste le conclusioni dell'indagine svolta da una commissione dell'Azienda autonoma per l'assistenza al volo (Anav) e presieduta dal generale Mario Travalni. Il comandante dell'aereo di linea si era trovato 11 velivolo danese sulla sinistra della prua: compiuta un'immediata virata di sei gradi sulla destra, è risalito di circa 180 metri. La commissione ha individuato altre due «concause derivate» del mancato incidente. Il controllore di «Milano informazioni» non ha capito che era opportuno avvisare il pilota danese che sarebbe entrato in una zona nella quale gli aerei in volo a vista non dovevano superare la quota di 2438 metri. Sarebbe stato anche opportuno, continua la commmlssione dell'Anav, che il controllore si fosse assicurato che 11 pilota del piccolo aereo fosse veramente a conoscenza di quella norma. (Ansa)
Persone citate: Mario Travalni
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