Ora gli arbitri chiedono soldi di Giorgio Viglino

Ora gli arbitri chiedono soldi A Trieste si discute di diaria Ora gli arbitri chiedono soldi DAL NOSTRO INVIATO TRIESTE — II campionato comincia dopodomani, ma gli arbitri riuniti a Trieste non danno troppa importanza al fatto. Coppa o campionato, la stagione è già cominciata da tempo e l'impegno non cambia, mentre restano da risolvere problemi diversi, che la grande lampara accesa del sorteggio, ha fatto scomparire all'attenzione degli osservatori. Jl primo problema aperto e più grave è quello finanziario. Gli arbitri prendono 200 mila lire di diaria e si sono trovati a dover pagare su quella cifra esigua, tasse e multa perché, contrariamente a quanto aveva assicurato la Federcalcio, la somma in oggetto è tassabile. Logicamente gli arbitri non hanno accettato di buon grado di pagare per errori altrui, ma sareb-. bcro anche disposti a mettere una pietra sul passato se da parte federale si accogliesse una ragionevole richiesta che oscilla tra le 400 e le 500 mila lire (al netto 250-310 mila lire) da adesso in avanti. Dice Paolo Casarln, membro con Pieri e Lombardo della Commissione die tratta l'argomento: «Un arbitro deve prepararsi, deve avere spazi liberi dal lavoro, deve sacrificare altri interessi, deve allenarsi e vestirsi. Tutto questo ha un costo difficilmente dimostrabile e la diaria può coprirlo in parte. Non parliamo invece di guadagno, perché allora se entrassimo in questa ottica quanto dovremmo valutare la prestazione di un arbitro se un giocatore prende quindici - milioni per una vittoria?!.. - "■ Casarin ha ragione e quindi se anche si arrivasse alla cifra ipotizzata ieri da qualcuno, di un milione a partita, non ci sarebbe proprio da scandalìzzarsi. Da parte dirigenziale si insiste nel concepire il raduno arbitrale come la gita scolastica. Tutti insieme dal mattino alla sera, con programma prefissato e gran noia, tranne che in qualche momento. Un po' di divertimento nella mattinata quando al campo sportivo si sono provate le qualità atletiche. Fedele al proverbio «Chi non ha testa metta gambe.., i più bravi si sono disinteressati delle prove, interrompendo il test di Cooper (quanti metri coperti di corsa in dodici minuti) o correndo i duecento metri non certamente come Mennea. Tra Magni, trentasettenne bergamasco e Pezzella, trentaseienne di Frattamaggiore, entrambi bancari, c' è quasi tutto il rettilineo finale, 26" 19 contro 37" 53. E dire che il limite del test sarebbe di 35"e die l'esclusione doi'rebbe avvenire automaticamente; del resto, altrettanto varrebbe per il test di Cooper. Non accadrà nulla e tutti continueranno ad arbitrare anche perché il criterio selettivo pare casuale e ridicolmente limitato a una volta nell'anno. Bianeiardi, che pure è un buon direttore di gara, è stato eccezionale rtel test di Cooper percorrendo nei dodici mitiutl la bellezza di 3.050 metri. Moviolone, infine, ad uso interno, con un bel collage di filmati impietosi, con una voce in sottofondo, gelida, che enunciava errori e decisioni giuste. La più bella inquadratura fra tante è stata per Carlo Osti che cintura Zico in Avellino-Udinese dell'anno scorso bloccandolo in area. Giorgio Viglino

Persone citate: Carlo Osti, Casarin, Cooper, Magni, Mennea, Paolo Casarln, Pezzella, Pieri

Luoghi citati: Frattamaggiore, Trieste