E grazie a due alberi rotanti la Thema romba ma non vibra di Gianni Rogliatti

E grazie a due alberi rotanti la Thema romba ma non vibra E grazie a due alberi rotanti la Thema romba ma non vibra Il perfezionamento delle moderne tecnologie costruttive ha consentito di portare ad un alto livello di affidabilità i motori delle automobili. Oli ulteriori miglioramenti si indirizzano quindi verso il rendimento e il confort. £' <( caso del motori a quattro cilindri, come od esempio quello che si annuncia verna montato sulla Lancia Thema, con la caratteristica di avere due alberi controrotanti per la perfetta equilibratura del propulsore. Vediamo si spiegare di cosa si tratta. Tutti i motori a quattro cilindri (ed anche quelli a 5) sono soggetti a vibrazioni, dovute alle forze di inerzia del pistoni e delle bielle nel loro movimento alternativo; alcune di queste vibrazioni possono essere annullate internamente al motore grazie ai contrappesi sull'albero, mentre altre (che si definiscono di secondo ordine perché hanno una frequenza doppia della velocità di rotazione) non possono essere annullate. O meglio, potrebbero essere annullate con un complicatissimo manovellismo inventato dall'inglese Lanchester verso il 1900, che richiedeva cilindri contrapposti, due alberi motori controrotanti e ben tre bielle per ciascun pistone. Detto questo si vede subito perché il sistema Lanchester non abbia avuto un seguito; in genere si cerca di smorzare le vibrazioni con i supporti del motore sufficientemente elastici. Tuttavia è possibile fare un motore a quattro cilindri in linea che non vibra, se si impiegano due alberi equilibratori opportunamente disposti nel basamento ai due lati dell'albero a gomiti. Questi due alberi debbono girare a velocità doppia dell'albero. motore ed avere una coppia di contrappesi ciascuno in posizioni ben determinate. All'azionamento degli alberi si provvede con una catena 0 con una cinghia non dissimile da quella della distribuzione: l'effetto dei contrappesi è di creare delle forze in perfetto sincronismo con quelle che provocano le vibrazioni, ma di direzione contraria; in tal modo le forze si equilibrano a vicenda ed il motore non vibra. Questa soluzione, oltre ad aumentare II confort della vettura in quelle condizioni in cui le vibrazioni sono più facilmente percepite, consente di indurire senza problemi 1 supporti del motore. Questo è importante nel caso del motori potenti, perché l supporti troppo elastici non consentono di mantenere allineato il motore quando eroga una coppia molto elevata e richiedono altri accorgimenti per tenerlo al suo posto. Nel caso di gruppi motopropulsori anteriori, dove il motore fa parte della trasmissione anche in rapporto alla posizione degli alberi delle ruote, il perfetto controllo della posizione del motore è essenziale. La soluzione degli alberi controrotantl non è molto diffusa per l'evidente maggior costo del motore; finora solo il quattro cilindri della Porsche 944 ne era dotato. Ma grazie a questo sistema un quattro cilindri ha un funzionamento dolcissimo a qualunque velocità, tanto da apparire un sei cilindri (che è naturalmente equilibrato). Diverso è il caso dei motori a tre cilindri, nei quali un albero controrotante è sempre, necessario per compensare gli squilibri di primo grado; ne sono dotati sia l motori della Daihatsu (benzina e Diesel) utilizzati dalla Innocenti sia il Diesel della VM che potrebbe essere impiegato sulle piti piccole Alfa Romeo. Gianni Rogliatti Nel disegno lo schema degli alberi controrotanti, adottato oltre che sulla nuova Lancia Thema, solo sulla Porsche 944

Persone citate: Lanchester