L'orso sovietico esce dalla tana e va a caccia di valuta pregiata di Fabio Galvano

orso sovietico esce e va a caccia di valuta pregiata L'Urss ritorna sui mercati finanziari e debutta negli «eurobond» orso sovietico esce e va a caccia di valuta pregiata . DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — L'Urss ha un improvviso sussulto sul mercati finanziari. Il mese scorso, tramite la sua Narodny Bank che ha sede a Londra, ha lanciato un prestito di 50 milioni di dollari In quella che è la sua prima sortita sul mercato degli Eurobond, ma anche la prima emissione obbligazionaria all'estero dopo la rivoluzione del 1917; di questi giorni è la notizia di un ingresso sovietico anche nel mercato dei finanziamenti in Ecu (unità di conto europea), 75 milioni emessi dal Crédit Lyonnals per conto della moscovita Vneshtorgbank (Banca per 11 commercio estero). Parallelamente Mosca si è rilanciata, dopo una pausa di quattro anni, che è coincisa con la crisi polacca e con le restrizioni creditizie verso taluni Paesi dell'Est europeo da parte delle banche occidentali, sul mercato dell'eurocredlto: da maggio ha ottenuto tre prestiti per un totale di 550 milioni di dollari (11 più ingente è di 250 milioni, destinato alla Vneshtorgbank). Che cosa sta accadendo? L'emissione obbligazionaria della Narodny Bank dovrebbe servire a rafforzarne lo stato patrimoniale dopo lo scivolone della sterlina e quindi delle sue riserve, come afferma U vice direttore generale Terry Carter. L'emissione In ecu, secondo notizie di fonte francese, dovrebbe appoggiare gli Ingenti esborsi sovietici per l'acquisto di grano americano: un miliardo di dollari nelle ultime sei settimane, é per l'anno prossimo si prevede una spesa di otto miliardi per fare fronte all'importazione (sono stime americane) di 43 milioni di tonnellate. Sempre per 11 grano sarebbero i prestiti ottenuti dalle banche europee e dal mondo arabo (gli americani sono ancora titubanti, anche se 11 mondo finanziario prevede una loro partecipazione già nel prossimo futuro). Ma quelle non sono le uniche spiegazioni. «Lo verità — dice un banchiere occidentale che opera a Mosca • è che i sovietici si stanno adeguando ai sistemi finanziari occidentali: possono sì avere delle necessità a breve, ma in sostanza hanno deciso di usare i mercati finanziari del mondo capitalista alla ricerca di utili*. L'orso è uscito dalla tana, dà prova di maggiore flessibilità per accrescere o ampliare 1 suol fondi, la sua rete di operazioni. Ecco allora le due sortite obbligazionarie, l'orso che fa capolino sul mercati del prestiti Indicizzati. 150 milioni di dollari raccolti dalla Narodny Bank sono a scadenza di sette anni, con interessi superiori di 3/16 di punto al Libor (il tasso Interbancario offerto a Londra): l'operazione è stata affidata a un consorzio di banche guidato dalla Deutschebank. Molto Interessante è anche l'Iniziativa per il prestito In ecu: guidato dal Crédit Lyonnals e destinato a un numero ristretto di banche che riceveranno una commissione di 3/8 o 7/16 di punto, sarà probabilmente firmato entro ottobre con primo prelievo entro un mese da quella data; avrà una scadenza di cinque anni, offrirà un tasso pari all'interbancario londinese (Libor) maggiorato di mezzo punto. Oli esperti finanziari occidentali presenti a Mosca ammoniscono che l'improvvisa sete sovietica di capitali in valuta pregiata non deve Indurre a Ipotizzare un'immi nente crisi finanziarla del Cremlino. E' vero che l'Urss ha debiti con le banche ostere per un valore complessivo di-17 miliardi di dollari, ma dispone anche di riserve per 12 miliardi. DI fatto si apprende da Zu rigo che l'attività sovietica sul mercato dell'oro è stata finora Inferiore alle aspetta Uve: 11 Crédit Sulsse ha ri dotto le sue previsioni sulle vendite sovietiche per 111984 da 125 a 90 tonnellate. Nel 1981'Mosca aveva Immesso 300 tonnellate d'oro su quel mercato: non ritiene, chiaramente, di essere co stretta a subire le perdite che deriverebbero dalle vendite ai prezzi attuali. Ma presto, considerando che 1 prestiti raccolti in questo periodo sono di modesta entità, potrebbe alterare il ritmo della sua presenza anche su quel mercato. Nei suol programmi a lungo termine, Infatti, Mosca aveva previsto maggiori utili dalla vendita non solo di oro, ma anche di gas e di pe trollo. La crisi mondiale in quel settore ha colpito anche l'Urss, che ha conservato 11 suo volume di vendite sul mercato occidentale, ma a un prezzo — per 11 greggio — di 27,50 dollari 11 barile contro le previsioni a bilancio di 35 do! lari. Il Cremlino può far fronte alle necessità Immediate grazie al surplus commerciale degli ultimi due anni, dovuto secondo analisti occidentali a maggiori vendite di metano all'Occidente e di armi ai Paesi In via di sviluppo. Ma se 11 prezzo del petrolio non riprenderà quota, Mosca sarà costretta a vendere oro qualsiasi prezzo. O, alternativamente, a ridurre le Importazioni, soprattutto nel settore del beni di consumo che — in questo Paese — è 11 meno irrinunciabile. Non è una prospettiva Incoraggiante per Paesi che, come l'Italia, hanno già un pesante deficit commerciale con l'Unione Sovietica e sperano di veder lo colmato a tempo breve. Ben venga allora anche la nuova forma di prestiti sul mercato obbligazionario, che potrebbe offrire 1 necessari spazi dì manovra. Fabio Galvano TUTTI I PIANI DI IVAN (tassi di crescita dell'economia sovietica; medie annue) lconse9ulto : If^^É^SmiMmiP^HS^ I pianificato lì ti '5.S io h- CO 9° piano 1971-75 10° piano 1976-80 11° piano 1981-85 Fonte: dati ufficiali sovietici (*) interruzione dovuta alla guerra

Persone citate: Terry Carter