Quella vigorosa musica corale biglietto da visita di Haendel

Quella vigorosa musica corale biglietto da visita di Haendel Al Settembre il concerto del complesso Pro Musica di Colonia Quella vigorosa musica corale biglietto da visita di Haendel TORINO — L'orchestra e il coro Pro Musica, di Colonia, che domenica avevano presentato la Passione secondo San Matteo, sono ritornati all'Auditorium il giorno dopo, con un programma che abbinava Bach e Haendel, prefigurando il binario su cui correrà la vita musicale nel prossimo tanno della musica», tricentenario dei due grandi. Di notevole interesse il mottetto per soli, coro e orchestra Dlxlt Domlnus di Haendel che, come scrive Paolo Isotta, autore d'un approfondito confronto analitico con V omonimo lavoro di Vivaldi, fu un po' come il biglietto da visita del ventiduenne Sàssone agli esterrefatti italiani. In effetti è opera vigorosa e scattante, serrata in una maglia ritmica inesorabile e traboccante di ricchezza polifonica insaporita da stuzzicanti ■libertà armoniche. Non godeva buona fama, per il giudizio negativo del Chrysander, sommo biografo di Haendel. Bisognerà probabilmente rivederlo, questo giudizio, anche se Isotta, dopo averci persuasi e forzati all'ammirazione, smorza un poco l'entusiasmo confrontando la fuga finale del Dlxlt Domlnus con quella colossale del Messia. Ma più che il giudizio limitativo, di «opera elaborata, ricercata, pretenziosa», preferiamo ritenere quello positi¬ vo, e forse un po' contraddittorio col precedente: «Ha tutta l'aggressività, della prima giovinezza, invece della forza olimpica della maturità». La parte bachiana del programma conteneva, prima dell'agile, conciso e letificante Magnificat, il suo corrispettivo in tedesco, la cantata Meine Seele erhebt del Herren, scritta dopo la prima versione del Magnificat e prima della seconda e definitiva. Meno grandiosa e solenne che il Magnificat latino, si fa tuttavia apprezzare per intima ingenuità e sincerità d'invenzione. Il coro e l'orchestra Pro Musica sono organismi sicuri ed efficienti, che il maestro Johannes Hòmberg conduce con vitalità ed energia, senza eccedere, ma mostrando chiaro che non crede alla mortifera leggenda della regolarità da Kapellmeister con cui si dovrebbe eseguire la musica di Bach e di Haendel. Un buon contributo hanno recato i solisti: il soprano Che Seon Kwon, il contralto Mechthild Georg, il tenore Klaus Scheider e il basso Franz Oerihsen. Qualche aria solistica, specialmente nel Dlxlt Domlnus, il maestro Hòmberg ha preferito affidarla all' unissono dei rispettivi ruoli nel coro. Tutti sono stati a lungo e caldamente applauditi, ni. m.

Luoghi citati: Colonia, Torino