Marinaio italiano accusato in Urss di spionaggio a favore della Nato

Marinaio italiano accusato in Urss di spionaggio a favore della Nato L'uomo, sorpreso un paio di mesi fa, ha avuto il permesso di ripartire Marinaio italiano accusato in Urss di spionaggio a favore della Nato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Un marinaio italiano è stato accusato di spionaggio militare nell'Urss per conto del servisi segreti italiani e della Nato. Si chiama Luigi Primario, ed è capo macchinista della motonave .Catherine*, con bandiera panamense ma equipaggio italiano. Mosca, che ha rivelato la vicenda ieri mattina dalle pagine del quotidiano Sovetskaja Rosslja, ha fatto sapere nel pomeriggio —per canali diplomatici—che l'uomo noji è stato incarcerato, ma ha invece avuto il permesso di ripartire con la sua nave. A tale conclusione era già pervenuta l'ambasciata italiana, interrogata in merito alla vicenda: le convenzioni internazionali richiedono infatti, in caso di incarcerazione, una notifica all'ambasciata del Paese interessato; nulla era stato invece comunicato alla nostra legazione. In ogni caso l'ambasciata italiana aveva subito deciso di svolgere un passo ufficiale, chiedendo informazioni al ministero degli Esteri sovietico con una nota verbale. Nel pomeriggio la risposta rassicurante. L'episodio risale a un paio di mesi fa: l'unico riferimento del giornale era a «un pomeriggio d'estate», senza precisare di quale anno. Poteva Quindi trattarsi anche di un vecchio episodio .rispolverato per arricchire l'articolo, primo di una serie in cui si rilanciano te periodiche accuse di spionaggio ajl' Occidente. Sta di fatto che Luigi Primario, come riferisce il giornale, «ha ammesso e poi confermato con una deposizione scritta di avere raccolto informazioni spionistiche nell'Interesse del servizi segreti della Nato». / fatti sono avvenuti a Novorossijsk, porto sul Mar Nero dove Luigi Primario «si sente di casa» perché la sua nave viene quasi ogni mese per caricare legname. Tanto «a casa» che parla ormai un po' di russo. Oià pedinato da tempo dal servizi di sicurezza sovietici, che ne avevano notato l'interesse per «Informazioni utilizzabili a scopi ostili nei confronti dell'Urss», il capo macchinista della .Catherine* è stato fermato — si dichiara — durante una banale operazione «antl-contrabbando»; con il nipote Vittorio Primario e con il marinalo Emanuele DUlello, infatti, stava vendendo jeans e altri prodotti occidentali ad alcuni protagonisti della borsa nera locale. Di qui l'ispezione alla cabina, che ha portato all'accusa di spionaggio. In alcuni nascondigli, afferma Mosca, sono stati trovati rubli e altro materiale di contrabbando, ma anche «materiale di carattere spionistico». «Smascherato come agente di un servizio segreto - scrive Sovetskaja Rossija — Luigi Primario ha confessato di essere stato reclutato nel 1980 da un funzionario della capitaneria di porto a Monopoli». Le capitanerie di porto, spiega il giornale, «sono una comoda copertura per 1 covi spionistici». Luigi Primario era in diretto contatto, secondo l'accusa sovietica, 'con due funzionari dei servizi segreti italiani, un capitano Antonio Moro e un certo signor Chieeo. Il marinaio è stato vittima della sua «sfrenata venalità»: «per un adeguato compenso gli è siato proposto di raccogliere informazioni sulle navi militari e mercantili dell'Urss, sul tipo del loro armamenti e del loro carichi, sulle loro rotte e sugli orari delle operazioni di carico e scarico». Doverosa lode, quindi, alle «ammirevole pazienza e ferrea volontà del ceklstl (gli agenti del kgb; ndr) che lo hanno interrogato». Si sottolineano anche lo sdegno e la contrizione del capitano della .Catherine*, Antonio Azzolini, che ha espresso «sincero dispiacere» per l'accaduto. E il caso si chiude. t. gal.

Persone citate: Antonio Azzolini, Antonio Moro, Luigi Primario

Luoghi citati: Monopoli, Mosca, Novorossijsk, Urss