Ecco un esempio di cinema Squallor

Ecco un esempio di cinema Squallor Altre prime: il film «demenziale» che prende spunto dal penultimo lp del gruppo Ecco un esempio di cinema Squallor ARRAFAHO di Ciro Ippolito, con gli Squallor (Alfredo Cerniti, Daniele Pace, Tot© Savio, Giancarlo Blgazcl). Tini C'ansino; soggetto e sceneggiatura di Ciro Ippolito, Daniele Pace e Silvano Ambrogi, musiche di Toto Savio, (otografia di Giuseppe BerardinL Comico; colori; Italia, 1984. Cinema Capltol di Torino, Balduinl, Diamante, Europa, Maestoso, Metropolitan di Roma. • La dove finisce il fiume comincia questo tremendo film' diceva 11 testo di una delle prime canzoni «demenziali» degli Squallor. Quasi una previsione, una dozzina d' anni in anticipo, della loro squinternata opera prima cinematografica. Ma di Arrapano, che prende il titolo dal penultimo ellepi del gruppo, si potrebbe meglio dire «Là dove finisce il cinema comincia questo tremendo film: Concepito forse come una scatola cinese che nasconde, uno dentro l'altro, grotteschi riferimenti (alla tv, alla pubblicità e anche, qualche volta. al cinema), 11 lavoro risulta solo un collage di sketch in cui l'intelligenza di alcune trovate affoga nel mare di uno stacciato pressapochismo. Tanto, per far ridere 11 pubblico, bastano l'abbondanza di turpiloquio, le immagmi di escrementi o i primi plani di genitali equini. Il tutto sottolineato da una colonna sonora In cui hanno molto rilievo certe rumorosità fisiologiche generalmente contenute nella sfera della più gelosa intimità. La storia, 11 contrastato amore tra una lei e un lui •indiani», con lieto fine e reciproca consolazione del ri¬ spettivi pretendenti respinti (•the gay after'), è debitamente interrotta, come in tv, i dagli spot pubblicitari: questi ultimi, riveduti e corretti, regalano alcuni momenti di piacevole ironia, quasi una rivincita per le vittime quotidiane del martellanti messaggi promozionali. a. p. DIMENSIONE VIOLENZA di Mario Morra. Documentarlo, colori, italia 1984. Cinema Ambrosio. Non solo violenza, ma anche atrocità, esibizione insistita del male, del vizio, della turpitudine; aberrante e anche compiaciuta ricerca, da parte di chi guida l'operatoreo manovra direttamente la cinepresa, del fatti più sensazionali allo scopo di riprodurne sullo schermo tutto l'orrore, la mostruosità. Si arriva a mostrare dall' elicottero le fasi d'una vera e propria caccia agli indifesi appartenenti a una tribù amazzonica che cercano invano di sfuggire alla mortale insidia delle fucilate; poi si esibisce, retaggio di antica barbarie, l'amputazione della mano dei ladri, rito crudele che si perpetua in taluni paesi equatoriali. Come d'uso, le preponderanti efferatezze sono mischiate, nel montaggio, a inserti sexi nel quali 11 déjà vu sopravvanza decisamente 1' inedito. a. v. Una scena di «Arrapano»: storia d'amore in un film di qualità non propriamente raffinata

Persone citate: Ciro Ippolito, Daniele Pace, Diamante, Giancarlo Blgazcl, Mario Morra, Silvano Ambrogi, Tini, Toto Savio

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino