L'Inter ammette: «Se c'era Michel...»

L'Inter ammette: «Se c'era Michel...» ASSENZA Campioni d'Europa battuti senza il capitano: Platini sta «ricostruendo» con Trapattoni la gamba acciaccata L'Inter ammette: «Se c'era Michel...» Fair play del presidente Pellegrini, mentre la squadra prende volto Liam Brady onesto: «Ho sbagliato» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — «reniamoci questa vittoria come un fiore all'occhiello, in fin dei conti abbiamo vinto a Parigi contro la Nazionale frdncese campione d'Europa. Certo che se ci fosse stato Platini nel momento della loro maggiore pressione...'. Ernesto Pellegrini, presidente dell'Inter, non perde occasione per confermare che tipo di «stile nerazzurro» voglia Instaurare. Era giustamente felice, 1' altra sera al Parco dei Principi, ma non ha bluffato. Riconosciute le qualità di carattere della sua squadra, ha subito ammesso che qualcosa era mancato, davanti a Zenga, in fatto di sicurezza. Che abbia giocato a calcio (11 livello non c'entra, conta la pratica di uno sport) lo si vede anche da queste onestissime ammissioni. Mentre l'avvocato Prisco chiedeva notizie delle altre partite in Italia e si concedeva, sorridendo, una delle sue malignità («il Milan ha preso solo due gol, non si può mai gioire sino in fondo...»). Pellegrini andava Incontro ai giornalisti francesi per «mettersi a disposizione». Perfetto. CI permettiamo di aspettarlo alla verifica dopo una sconfitta. Ma forse slamo noi, adesso, ad essere maligni. In realta l'Inter a Parigi ha dato una grossa prova di carattere. Dopo un primo tempo nel quale avevano messo in soggezione i giovanotti di Henri Michel, bloccandoli con la loro solidità, la regia di Brady, gli spunti di Rummenigge, nella ripresa i nerazzurri hanno pagato la differenza di condizioni di forma («/ francesi sono alla sesta giornata di campionato, noi dobbiamo ancora cominciarlo; ha ricordato Castagner). Ma, pur se investiti dal tourbillon francese, hanno sofferto, rischiato (bravissimo Zenga), sino a trovare la forza per piazzare la botta. •Come una gara di Coppa del vecchi tempi* ha detto Prisco. E' il momento dell'euforia in casa nerazzurra, ma quest'Inter promette davvero. Bisogna vederla in campionato, che resta il test migliore. Meglio quando contrattacca, questo già si vede. Altobelli per ora non ha problemi a cedere a Rummenigge il corridoio centrale, i lanci di Brady sono calibrati, Causlo è una «sponda» lucida, la palla la ritorna pulita, giocatile. Se preme in massa i varchi si intasano, invece. Se attaccata in velocità soffre. Ma Castagner assicura: 'Questione dì una settimana». I tifosi nerazzurri hanno diritto a sognare, per ora. Sempre che l'Uefa non rovini le prossime settimane «punendo» Brady oltre l'espulsione. Una squalifica internazionale per altro (malgrado l'ufficialità della gara di Parigi diretta dal belga Schoeters) non dovrebbe arrivare, la multa è la soluzione più probabile. L'Uefa non lo sa, e neppure gli interessa, ma Liam si é riscattato ampiamente a fine gara. E' uscito dallo spogliatoio!, scuro in vòlto: *Fèrnahdez mi ha maltrattato per tutta la partita, e mi ha dato anche una testata. Ma tutto questo non scusa il mio gesto. Non sono affatto contento di me stesso. Non posso esserlo. £' stata la prima espulsione da quando gioco per squadre italiane, mi sento colpevole». Anche Brady ha il suo stile, in sintonia con il presidente, e qualcosa da insegnare — non solo sul campo — a molti colleghi italiani per i quali la colpa è sempre degli altri. Bruno Perucca Parigi. Protagonisti di Francia-Inter al Parco dei Principi: da sinistraBrady, sullo sfondo la «promessa» Bijotat, Anziani a duello con Giuseppe Baresi ed il goleador Collovati (Tclcfoto)

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