Ateneo e Politecnico aumentano gli iscritti

Ateneo e Politecnico aumentano gli iscritti Inversione di tendenza dopo diversi anni Ateneo e Politecnico aumentano gli iscritti Si prevede che a novembre il numero complessivo salirà a 57 mila Gli studenti universitari, dopo la lieve stasi seguita al boom degli Anni 70, sono di nuovo In aumento. Le iscrizioni sono aperte fino al 5 novembre: i rettori possono accettare le richieste fino al 31 dicembre soltanto se i motivi del ritardo sono gravi e documentati. Per l'anno accademico '84-'85 si prevedono circa un milione di universitari In Italia, di cui quasi 250 mila matricole e più di 300 mila fuori corso. Si calcola che a Torino gli iscritti dell'Università e del Politecnico dovrebbero attestarsi sulle 57 mila unita (14 mila matricole, circa 4 mila fuori corso). Il numero di coloro che, conseguita la maturità, passano agli studi accademici nel due Atenei torinesi, si è stabilizzato intorno al 65-70 per cento. In compenso soltanto il 6-7 per cento ogni anno ne esce laureato. I fuori corso rappresentano il 30 per cento dell'intera popolazione studentesca. La tabella fotografa in dettaglio l'ultimo anno di vita della nostra Università e del Politecnico. Mediamente solo il 20-25 per cento degli studenti arriva al traguardo nel tempo previsto dal rispettivi corsi, un altro 30-35 per cento Impiega di norma da due a cinque anni in più. Oltre un terzo si perde per strada ed abbandona. Il successo negli studi prima c quello professionale poi, sono strettamente legati con le scelte personali: pochi decidono in base ad attitudini ed aspirazioni precise, la maggioranza è incerta. L' Università di massa che dal 1969 ha aperto le porte di tutte le facoltà ai maturi di qualsiasi tipo di scuola, non aiuta certamente coloro che non hanno il supporto di una cultura familiare alle spalle. Sovente il fallimento è dovuto a scelte superficiali ed avventate. Districarsi da soli nel labirinto dei corsi non è facile. Cosi come è complesso riuscire a preparare un plano di studi coerente. Ogni facoltà ha elaborato una «guida dello studente», alcuni professori sono a disposizione dei giovani che vogliono consigli. Ma tutto ciò non basta. Anche perché nessuno, in assenza di una precisa programmazione socioeconomica, è in grado di dare una risposta all'interrogativo più angoscioso dei giovani: quale laurea offre maggiori probabilità di lavoro, quale lascia scarsa speranza per il futuro? Nei prossimi giorni tenteremo di fornire una guida sintetica all'Università ed al Politecnico sia per quanto riguarda gli studi, sia per quanto concerne l'occupazione. Per ora riassumiamo il parere degli esperti. Nessuna laurea viene bollata come patente di disoccupazione. Ma nella lista delle facoltà sconsigliate, almeno per i prossimi anni, figurano Architettura, Medicina (ad eccezione del corso di laurea in Odon¬ toiatria che però ha il numero chiuso), Magistero. Anche la laurea In Lettere e Filosofia è nella «lista nera», ma lascia qualche speranza a chi sceglie la specializzazione in lingue. Poche le prospettive per Scienze Politiche, Farmacia. Veterinaria. Sembra esserci spazio invece per coloro che vogliono affrontare Agraria, Fisica, Matematica, Chimica perché sono settori poco inflazionati dalle iscrizioni. Attenzione Invece ad Informatica: i posti ci sono, ma ancora per pochi anni. Buone prospettive, infine, per 1 laureati di Economia e Commercio, Giurisprudenza, Ingegneria. Maria Valabrega

Persone citate: Maria Valabrega

Luoghi citati: Informatica, Italia, Torino