E il ministro è d'accordo di Renato Altissimo

E il ministro è d'accordo E il ministro è d'accordo La formazione degli indici dei prezzi al consumo è messa sotto accusa dai commercianti torinesi. Sul problema Interviene 11 ministro all'Industria e Commercio Renato Altissimo. Le medie statistiche sono specchio della realtà? «La legislazione è vecchissima. Gli strumenti sono inadeguati. Sono già in atto metodologie più moderne, ad esemplo gli Indici Nielsen che su campioni ridotti (mille punti di vendita sul territorio nazionale) sono In grado di fornire rilevazioni più corrette». Si può porre rimedio? •Abbiamo preparato un disegno di legge (dovrebbe essere approvato dal Consiglio del Ministri la prossima settimana) con due punti fondamentali: osservatorio dei prezzi e regolamentazione delle vendite per una più corretta concorrenza. Fondamentale è I' osservatorio, del quale sono chiamati a far parte presso il ministero dell'Industria rappresentanti dei consumatori e delle categorie interessate, non per un intervento sui prezzi, ma per capire la loro formazione. Da anni In Francia esiste un meccanismo di rilevazione (5 mila addetti su tutto 11 territorio nazionale) che consente una valutazione più trasparente». Dunque gli Indici non sono sempre veritieri. «Faccio un esemplo. In primavera Milano ebbe alla fine di un mese un Indice superiore, di molto, a quello di tutte le altre città. Aveva sbiettato. Motivo? Erano scattate le tariffe mediche minime, ferme dal 1950. Nel frattempo s'era istituito II servizio sanitario nazionale gratuito, ma di questo non s'è tenuto conto. Tutta la struttura è farraginosa. Occorrono criteri di omogeneità su tutto II territorio nazionale. Occorre tener conto dei punti di vendita e del prodotti ai quali si rivolgono in maggioranza I consumatori di oggi. Se l'ipermercato, per le medie del prezzi, vale 1, non può valere 1 anche II salumiere sotto casa: la differenza, probabilmente, è tra 30 mila e 30 acquirenti». Sull'andamento dei prezzi è ottimista? «Ognuno valuti: l'indice nazionale per agosto è dello 0,3% (era 0,4 nell'83). E' o no, una continua discesa dell'inflazione?». E per settembre? I commercianti torinesi hanno subito detto 'no' ai rincari esagerati. •Soltanto un'eventuale tenuta del dollaro a 2 mila lire potrebbe cambiare II nostro ragionamento. In quanto a Torino è la città di maggior buon senso e pragmatismo del nostro Paese».

Luoghi citati: Francia, Milano, Torino