Una leggenda degli Anni 50 di Gianni Rogliatti

Una leggenda degli Anni 50 La Ferrari «Testa Rossa» Sport Una leggenda degli Anni 50 La Ferrari continua una simpatica abitudine consistente nel chiamare i nuovi modelli con nomi entrati nella storia graeie a vetture che in passato si sono affermate nello sport. Dopo il tipo Mondial ed il GTO è ora la volta del Testa Rossa che farà il suo debutto ufficiale al prossimo Salone di Parigi. La prima vettura con il nome • Testa Rossa* è stata una sport con motore a quattro cilindri, ma quella che si è fatta una fama dì imbattibile è stata la macchina per le gare sport a partire dal J9S8. In quell'anno infatti era stata cambiata la formula per le corse di durata (del tipo 1000 km di Monza e del Nuerburgring, Targa Florio ecc.) limitando la cilindrata a tre litri. Negli anni precedenti le Ferrari di grossa cilindrata, con motori V 12 derivati da quelli di Formula 1 degli Anni 1950 e '51 avevano dominato la scena. Ma la Casa di Maranello era pronta anche per la nuova formula; era bastato infatti prendere il classico motore tipo 250 (questa sigla rappresentava la cilindrata unitaria e quindi con 12 cilindri si toccava giusto il limite dei tre litri) e rielaborarlo per aumentarne le prestazioni in vista dell'impiego corsaiolo. Il motore infatti era stato sviluppato per le versioni da granturismo: aveva alesaggio e corsa di 73x58,8 mm ed in versione OT sviluppava una potenza di .200 cavalli. Elaborato per le corse, arrivò facilmente ai 300 cavalli, ossia a una potenza specifica di 100 cavalli/litro: la prima vettura al mondo a raggiungere questa potenza con un motore 'aspirato* è stata proprio la Testa Rossa che la Ferrari ha mandato in pista nel 1958. Il nome Testa Rossa era stato dato perché le teste dei cilindri erano verniciate di rosso brillante. Dopo avere sperimentato versioni con teste a doppio albero a camme durante il 1957, la versione definitiva del motore per le gare del 1958 e degli anni seguenti era quella con un solo albero a camme per ciascuna fila di cilindri, proprio come quello GT. La stagione sportiva del 1958 ebbe inizio in Argentina con la 1000 km di Buenos Aires e la Testa Rossa vinse subito al suo debutto con i piloti Phil Hill e Peter Collins (che riuscirono anche a vincere a Sebring) e poi alla Targa Florio con Musso e Gendebien, mentre Hill e Gendebien ottenevano il successo alla 24 Ore di Le Mans. Le vittorie continuarono nel 1959 e '60 mentre la vettura veniva continuamente aggiornata nella carrozzeria e nella meccanica: una versione destinata alla clientela era dotata di ponte posteriore rigido, più semplice di quello De Dion delle macchine ufficiali della squadra; la carrozzeria, che nella prima versione era caratterizzata da larghe aperture tra il parafango anteriore ed il corpo centrale, venne in seguito realizzata in modo più tradizionale. Infine una ulteriore evoluzione si è avuta nel 1960, allorché la scocca è stata modificata nella parte posteriore, diventando più alta e squadrata come quella delle nuove vetture a motore posteriore che stavano per entrare in scena. La Testa Rossa è stata auindi l'ultima vettura sportiva da competizione della Ferrari ad avere la classica soluzione a motore anteriore e ruote motrici posteriori. Il cambio era a cinque marce ed il differenziale di tipo autobloccante. Il telaio era tubolare a traliccio, con sospensioni anteriori indipendenti con molloni elicoidali. I freni, inizialmente a tamburo, sono stati poi sostituiti con i nuovi freni a disco. Il peso a vuoto della vettura con carrozzeria in alluminio era di circa 800 kg e la sua velocità massima era di almeno 270 km/h utilizzando il rapporto al ponte più lungo. Le macchine affidate alle scuderie private hanno continuato a partecipare e vincere ancora per alcuni anni (dopo che la squadra ufficiale le aveva sostituite con i modelli del nuovo tipo a motore posteriore) dimostrando con ciò la bontà del progetto originale. Gianni Rogliatti

Persone citate: Florio, Peter Collins, Phil Hill, Sebring, Testa Rossa

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Monza, Parigi