Verrà a costare più del previsto pagare le «pensioni d'annata»

Verrà a costare più del previsto pagare le «pensioni d'annata» I nuovi conti indicano una spesa tra i 2200 e i 2400 miliardi Verrà a costare più del previsto pagare le «pensioni d'annata» ROMA — Il governo aveva fatto male i conti per le «pensioni d'annata»; attenuare le diversità di trattamento fra 1 vecchi pensionati statali può costare molto di più del previsto, oltre una volta e mezzo. I risultati di uno studio compiuto da esperti consulenti del ministero del Tesoro sono trapelati ieri, mentre si stanno facendo altri conti per stabilire quali aumenti di pensione potranno accompagnare l'imminente progetto di riforma della previdenza. E le polemiche su questo progetto, come l'ha approntato 11 ministro del Lavoro Gianni De Micheli:;, continuano a infuriare. La commissione tecnica per la spesa pubblica, che lavora per il ministro del Tesoro, presieduta dal professor Emilio Gerelli, ha stimato il costo della «perequazione» per i soli pensionati pubblici, secondo i criteri del disegno di legge governativo del maggio scorso, in 2200-2400 miliardi. Il disegno di legge, nel testo giacente in Parlamento, prevede di raggiungere i suol scopi con una spesa di oltre mille miliardi Inferiore. Per una applicazione graduale del benefici a partire da metà di quest'anno, lo Stato ha nel bilancio 600 miliardi. La scelta di «perequare» solo le pensioni d'annata dei dipendenti pubblici, sollecitata soprattutto da de e psdi, sollevò proteste da parte del pensionati del settore privato, dove pure le disparità sono meno forti. De Mlchells, che di questo anticipo non fu entusiasta, prevede nel suo progetto di riforma una perequazione anche per i privati; ma non si sa da quando. Bisogna capire quanto costa, quanti soldi ci sono, per quali gravità. I conti, si spera più precisi, sono In corso di elaborazione. Quanti soldi ci sono, 11 go¬ verno lo stabilirà con la legge finanziarla, entro la fine del mese. Su come distribuirli, fra le diverse ipotesi di aumento delle pensioni, 11 sottosegretario al Lavoro Andrea Borruso ha ascoltato ieri 11 parere del sindacati dei pen stonati. I benefici che il governo ritiene di dover concedere prima o poi sono: aumento delle pensioni sociali; aumento delle pensioni minime Inps (le più numerose: sette milioni di persone) solo per chi non ha altri redditi; parificazione del minimi di pensione per commercianti e artigiani con quelli dei lavoratori dipendenti; benefici agli ex combattenti anche nel settore privato; e, appunto, la perequazione delle pensioni d'annata anche nel settore privato. Borruso e gli esponenti sindacali hanno stabilito di fare altri Incontri tecnici per proporre uno scadenzario preciso. Ma non si saprà ancora quali fondi saranno disponibili per il 1985. Gli eventuali aumenti da concedere l'anno prossimo potranno accrescere la popolarità del progetto De Mlchells, per ora molto contestato. Ieri Bono continuate a piovere su di esso le accuse più disperate: c'è chi vi vede insieme un egualitarismo da estrema sinistra e un eccessivo favore per gli istituti di assicurazione privati, pronti a offrire super-pensioni individuali. La Fndal, sindacato dei dirigenti d'azienda, invita a una azione comune contro De Mlchells le altre categorie che ritiene «più penalizzate»: quadri, tecnici, giornalisti, magistrati. I lavoratori dipendenti ad alto reddito, secondo questa interpretazione, sarebbero colpiti dal «tetto» di retribuzione massima pensionabile fissato ad appena 24 milioni lordi annui indicizzati. Al di là di questa cifra ogni categoria, secondo il progetto De Mlchells, potrebbe organizzarsi per riscuotere contributi esenti da imposte ed erogare pensioni aggiuntive. Rialzare il «tetto» sembra che lo desiderino un po' tutti i partiti. Lo ha confermato ieri, insieme ad altre critiche, II democristiano Nino Cristofori, presidente della speciale commissione di deputati che dovrà esaminare il provvedimento governativo. Secondo ■ Cristoforo, un «tetto» più alto potrà .esaltare la professio-j . nalità e gli stimoli individuali. nel lavoro e nella produzione.; inoltre, nell'alimentare gradualmente l'età pensionabile, occorrerebbe una maggiore «elasticità». s. 1. '

Persone citate: Andrea Borruso, Borruso, Emilio Gerelli, Gianni De Micheli, Nino Cristofori

Luoghi citati: Roma