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Carpi, trotta ala d'ospedale un morto, salvi300degenti Erano in corso lavori di ristrutturazione da 40 giorni Carpi, trotta ala d'ospedale un morto, salvi300degenti Anche un ferito grave - Una crepa s'è aperta all'improvviso: pochi secondi ed è venuto giù tutto DAL NOSTRO INVIATO CARPI — E' crollata un'ala dell'ospedale «Ramazzlni» di Carpi. Uno del ricoverati è morto, un altro è in gravissime condizioni. Forse non c'è più nessuno sotto il cumulo di macerie. Un appello, al quale tutti gli altri degenti e 1 dipendenti del nosocomio hanno risposto, alimenta questa speranza. Rimane 1' Ipotesi che qualcuno, venuto dall'esterno, sia rimasto travolto mentre passava per 11 corridoio. Ma è un'eventua¬ lità remota, anche perché la sciagura è avvenuta In un momento In cui non erano consentite le visite. La vittima è Adolfo Pratls8011,55 anni, di Carpi, sposato e padre di due ragazzi, il ferito si chiama Giancarlo Guidetti, settantacinquenne, anch'egll carpigiano: è ricoverato, In stato di coma, all' ospedale di Modena. Il crollo nella parte vecchia del «Ramazzlni», la cui costruzione risaliva agli Anni 20. Qui era sorto un cantiere, una quarantina di giorni fa, per la realizzazione di un lotto funzionale: in quest'ala si sarebbero dovute allestire nuove sale operatorie, il progetto prevedeva la demolizione di una vecchia palazzina e l'avvio del lavori per il collegamento con 11 settore più recente dell'ospedale. Ieri pomeriggio, 11 dramma, mentre nel «Ramazzlni» c' erano circa 300 degenti. Verso le 14,30 li presidente del Circolo medico di Carpi, Bonfiglio Pavarotti, vede aprirsi una crepa nella parte del nosocomio in cui sono in corso 1 lavori. Non c'è il tempo di correre a dare l'allarme. La parete si sfascia d'un tratto. L'Intero settore, due piani e uno scantinato adibiti a corridoi, si accascia in un polverone. Le grida, l'affacciarsi alle finestre di malati in preda al panico. Poi l'accorrere del vigili del fuoco, dalla caserma di Carpi e da Modena, da dove parte anche un elicottero. E gente che s'affolla davanti all'Ingresso dell'ospedale. Affannoso scavare del vigili del fuoco nella montagnola di macerie. Giancarlo Guidetti, che era ricoverato nel reparto di urologia, si trovava al secondo plano nel momento del crollo: è finito sopra 11 cumulo. Possono soccorrerlo subito, quindi lo trasportano al Policlinico di Modena. Adolfo Pratissoli, che era degente in neurologia, era affacciato alla finestra del primo plano e stava conversando con un barelliere che s'era fermato nel cortile, quando è stato travolto. Rimane sepolto: lo tirano fuori dopo circa tre quarti d'ora. Non c'è più niente da fare. Con l'Impiego di una ruspa, continua l'opera di scavo, mentre si procede all'affannoso appello di ricoverati e dipendenti dell'ospedale. In serata 1 vigili del fuoco sono ancora al lavoro. Un uomo racconta: -lo stavo uscendo dall'ascensore, quando ho sentito uno sconquasso ed è venuto giù tutto! Lo spostamento d'aria mi ha ributtato dentro l'ascensore. Per fortuna sono rimasto illeso-. Di fronte al disastro, un cordone di inquirenti, un gruppo di rappresentanti della città. Il sindaco, Werter Cigarlnl, dice: «Il Comune fui appaltato in giugno questi lavori. Era un'opera indispensabile: si trattava di sistemare in modo adeguato le sale operatorie. La parte più delicata era quella demolizione della palazzina del vecchio nosocomio. Ma durante questa fase non c'è stato alcun motivo di allarme: tutto procedeva regolarmente. Questa è una disgrazia assolutamente incomprensibile-. Di fronte alle macerie c'è anche il presidente dell'Usi numero 14 di Carpi, Dimes Corradi. «L'ospedale — dice — non è stato toccato nel servizi. Sono invece in crisi i collegamenti tra i settori della diagnostica e quelli tecnici». Anche Corradi non sa spiegarsi come sia avvenuto questo crollo: «Non saprei, non c' è stato alcun segno premonitore. Tutto è accaduto d'improvviso: La gente assiepata davanti al nosocomio continua a domandarsi come sia successo. La ricerca delle responsabilità, comunque, è in corso. Giuliano Marchesini