Eddy Lawson non basta a salvare il campionato

Eddy Lawson non basta a salvare il campionato MOTOMONDIALE Uno sport privo di protagonisti Eddy Lawson non basta a salvare il campionato Le moto da Gran Premio rombano con molti decibel, e maggior rumore faranno dalla prossima stagione con l'introduzione del turbo (rapporto 1 a 2), ma l'eco del campionato mondiale si è fatto flebile in assoluto e quasi muto a livello italiano. I titoli delle quattro classi sono stati assegnati tutti con anticipo rispetto all'ultima prova di ciascuna, e le gare di domenica scorsa al Mugello per il Gran Premio di San Marino sono state una pura formalità con la stessa eco che avevano anni addietro i circuiti definiti 'internazionali» della Rogmagna o delle Marche. Nessun pilota italiano ha vinto, soltanto la Garelli si è imposta nel campionato marche per la 125 ce. 1 caschi iridati sono andati all'america- al-francese Christian Sarron nella 250 cc, allo spagnolo Angui Nido nella 125 cc, e allo, svizzero Stefan Dorflinger nella 80 ce. La crisi del settore motociclistico è evidenziata soprattutto nella massima categoria dalla vittoria di un pilota, Eddle Lawson, che nessuno ritiene il migliore del lotto, ma tuttalplà un buon regolarista. Lawson ha sostituito il grande Kenny Roberto alla Yamaha ed ha portato al successo dopo tre anni di digiuno (due successi Suzuki e uno Honda) la propria marca, ma è stato oggetto di critiche continue per aver troppo amministrato le proprie forze. In effetti il demerito non è tutto suo, poiché lo stesso Agostini suo team-manager ha voluto evitare tutti i rischi possibili, avvalendosi anche degli erro¬ ri compiuti dalla rivale Honda. La più grande casa mondiale ha infatti commesso lo sbaglio di puntare tutto su Freddie Spencer, non badando troppo all'inizio a chi lo affiancava. Con Spencer infortunato fin dalla prima prova, si è avvertita la mancanza di una spalla valida, con Lucchinelli liquidato, Katayama ancora reduce da infortunio e il solo Ron Haslam disponibile con tutti i suoi limiti. Il cambiamento di moto per Roche è avvenuto in tempi lunghi e la sua trasformazione da privato assistito ad ufficiale non ha dato grandi esiti. L'ingaggio di Randy Marnala è stato tardivo e il californiano è riuscito a raggiungere il secondo posto finale (è la terza volta in carriera) e nulla pia. Gli italiani campioni nell'81 con LuchihellVé rtehte 'con Uncini hanno seguito il declino della Suzuki che aveva equipaggiato entrambi nelle edizioni vincenti. Virginio Ferrari ingaggiato dal team Agostini, a far da spalla a Lawson non ha mal avuto praticamente la moto per ben figurare. In definitiva i giapponesi avevano accettato il suo nominativo soltanto per accontentare la Marlboro; sponsor ufficiale, che ha grandi interessi in Italia. Franco Uncini ha gareggiato con una Suzuki privata e in più è stato vittima di un nuovo incidente di rilievo. Marco Lucchinelli ha corso per modo di dire con la Cagiva che è regredita rispetto alla precedente stagione (pilota Ferrari) tanto da far pensare seriamente alla scelta del ritiro come male minore. Piloti nuovi non ce ne sona. Nelle categorie infeHàrfsol1 tanto la 250 cc Ita-dato sempre spettacolo, ma ad eccezione di una vittoria sporadica del giovane Ricci nel Gran Premio d'Italia a Misano, la presenza ^azzurra- è stata assolutamente nulla. Nella 125 cc tanti buoni pilotini da Vitali a Gresini e Caracchi, ma il titolo non è sfuggito a Nieto. con Lazzarini di rincalzo ad annunciare il suo ritiro con la gara del Mugello. La 80 cc si è rivelata brutta copia della 50 cc e potrebbe essere abolita senea danno per lo spettacolo. Adesso comincia il lungo letargo che copre autunno e inverno. Speriamo che il sonno porti consigli e soprattutto iniziative nuove, altrimenti non avremo più nemmeno il sussurro, altro che il rombo. S' v. lCddy Lawson

Luoghi citati: Italia, Marche, Misano, San Marino