Braccio di ferro alla «Major»

Braccio di ferro alla «Major» Braccio di ferro alla «Major» La ditta di Moncalieri, che produce apparecchiature dentarie, ha chiesto il licenziamento di 43 operai - La risposta dei sindacati • Da cinque giorni gli operai della ditta Major di Moncalieri sono riuniti in assemblea permanente, impegnati in un braccio di ferro con la proprietà. Lo stabilimento che produce apparecchiature dentarle ha alle dipendenze 139 operai, 30 impiegati e 5 dirigenti. Da più di un anno è in crisi per il calo delle commesse dovuto pare alla forte concorrenza sul mercato. Nel novembre del 1983 dopo lunghe trattative con il sindacato si era arrivati ad un accordo per la Cassa integrazione a rotazione per 50 operai. Il 16 agosto scorso la ditta, avvalendosi della legge del 1950 sul licenziamenti collettivi, ha inviato 43 lettere di interruzione del rapporto di lavoro ad altrettanti operai. La reazione del consiglio di fabbrica è stata immediata. Venerdì quasi tutti gli operai si sono riuniti in assemblea ed hanno chiesto alla pro¬ prietà di revocare 1 licenziamenti dichiarandosi disposti alla trattativa. Finora ci sono stali numerosi incontri che non sono valsi a sbloccare la situazione. Sabato sera al termine di una lunga riunione l'azienda ha proposto la Cassa integra¬ zione a zero ore per i 43 licenziati; i sindacati non hanno accettato perché dicono che ciò equivale al licenziamento ma si dichiarano ancora disponibili à trattare su altre basi: va bene la cassa integrazione a zero ore ma a tempo determinato.

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