Anche la carta entra in museo di Ermete Grifoni

Anche la carta entra in museo A Fabriano, nelle Marche, rassegna dedicata all'arte della filigrana Anche la carta entra in museo NOSTRO SERVIZIO FABRIANO — Un museo in controluce: cosi potrebbe essere definito il museo della filigrana che si sta allestendo a Fabriano, la città delle Marche giustamente considerata nel mondo la capitale della carta a mano, la prima nella storia che abbia imprigionato in' un foglio un'immagine distintiva per farne riconoscere la provenienza ed atta quindi ad evitarne la contraffazione. Un privilegio che dall'età altomedioevale si è tramandato fino a noi, tanto che oggi le cartiere di Fabriano, non più in mano a privati, appartengono al Poligrafico dello Stato e fanno speciali carte valori per titoli, assegni, banconote, molte destinate perfino a Paesi stranieri. Un mondo, quello della carta filigranata, di cui si parla poco, forse anche per non Invogliare 1 falsari, ma in cui sono riconoscibili antiche tradizioni di tecnica, di arte e di cultura. Le incisioni su cera necessarie per le matrici delle filigrane possono essere infatti considerate piccoli e ineguagliabili capolavori. Vi lavorano in silenzio, sorvegliati da un finanziere, a sua volta sottoposto a vigilanza, autentici artisti, tanto bravi quanto sconosciuti. Pochi sanno per esemplo che quelle sigle «LO» che compaiono accanto alle filigrane delle carte da centomila lire viste In controluce sono le Iniziali di Luigi Casoni, un incisore di Pioraco, un paese vicino Fabriano, firma sconosciuta forse ai galleristi ma tanto valida da costituire carta moneta. Il museo della carta e della filigrana che si aprirà al primi di novembre a Fabriano occupa una decina di sale al plano terra e nel seminterrato dell'antico convento di San Domenico, già restaurato. Si tratta di una operazione in cui è stato coinvolto anche il recupero dell'antico edificio e che è stata portata avanti con 1 contributi del Comune, della Comunità Montana e delle Cartiere Miliani, da storici e tecnici della materia. Le linee principali dietro cui si svolge 11 discorso esposi tivo sono due: la fabbricazione della carta a mano e la filigrana. Quanto alla prima — che ha intenti divulgativi, dedicati alle visite scolastiche e al grosso pubblico —, vengono ricostruiti gli ambienti medioevali'in cui nacque la prima carta a mano. Fabriano, già sul finire del Tredicesimo secolo produceva una perfetta carta proveniente ' da stracci di lino e aveva sostituito 1 mortai cinesi con cui si preparava la pasta con magli idraulici, cimeli ancora oggi esistenti. Le altre Innovazioni introdotte dai fabrianesl furono la collatura con gelatina animale, che rendeva impermeabile il foglio, e la filigrana. La maggiore attrazione di questo settore del museo de¬ dicato alle cartiere sarà forse la possibilità offerta al visitatore di farsi da solo, immergendo la forma-setaccio nella 'tinozza della pasta, Il suo foglio di carta a mano, che potrà portarsi via per ricordo pagando naturalmente un modestissimo prezzo «prò museo». Il filone dedicato alla filigrana avrà una impronta storico-artistica più accentuata: saranno esposti 1 «segni» che 1 fabbricanti del '300 erano riusciti a inserire nel corpo del foglio di carta, ossia quel marchi distintivi raffiguranti lettere, fiori, animali, di forma ingenua e rudimentale che costituiscono al no-, stri occhi un'affascinante iconografia delle primitive filigrane. Per concludere naturalmente con la produzione moderna della filigrana che ha oggi giochi di trasparenze ed effetti di luci ed ombre di rara delicatezza e armonia. Ermete Grifoni :

Luoghi citati: Fabriano, Marche, Pioraco