Tutti con Gorkij a caccia di eroi

Tutti con Gorkij a caccia di eroi IL PRIMO CONGRESSO DEGLI SCRITTORI SOVIETICI 50 ANNI FA Tutti con Gorkij a caccia di eroi Cinquant'annl or sono, a Mosca, dal 17 agosto al 1° settembre, si svolse 11 primo Congresso degli scrittori sovietici. L'avvenimento, come ricorda Sklovsklj, nella Russia prerivoluzionaria aveva avuto un solo precedente, quando, in quella medesima Sala delle colonne dell'Assemblea dei nobili — ribattezzata poi in Casa del sindacati — ebbero luogo, nel 1880, le celebrazioni pusklnlane e Dostoevskij pronunciò un importante discorso in presenza di Turgenev, Ivan Aksakov, Ostrovskij e altri scrittori. Il mensile Nova) mir ha dedicato alla ricorrenza, nei numeri 5-8, diciotto contributi di altrettanti scrittori, tutti ultraottantenni, che avevano partecipato al primo Congresso. Il preludio della storica riunione fu costituito da una serie di fatti significativi. Nell' aprile 1932 venne liquidata la Rapp (l'Associazione russa degli scrittori proletari, fondata nel 1925) mentre 1 suol dirigenti Leopold Averbach e Vladimir Ermllov, per espresso desiderio di Gorkij e .ai fine di rendere più compatte le forze letterarie; venivano però lncjusl nel Comitato organizzativo. Si sciolsero quindi la Voapp (Unione pansovletlca delle associazioni degli scrittori proletari) composta da vari gruppi, l'Unione panrussa degli scrittori, 1' Unione panrussa dei poeti, 1' Unione degli scrittori poputclkl (1 'Compagni di strada* come li aveva chiamati Trockij In un saggio di Letteratura e rivoluzione), l'Organizzazione degli scrittori contadlnl-kolchozlanl, l'Organizzazione letteraria dell'Armata rossa e della Flotta, e altre ancora. Le finalità di questi gruppi erano spesso contrastanti: la Rapp si mostrava per esemplo accogliente verso gente poco qualificata, mentre 1 poputeikt miravano a una specie di Pen Club formato da professionisti. Si trattava dunque di appianare i conflitti e di ammettere nell' Unione degli scrittori gli autori di opere artistiche (uscite in libri o riviste), di drammi allestiti nei teatri o nel club, o di saggi critico-scientifici. Condizione imprescindibile era l'appoggio alla politica sovietica e l'adesione al realismo socialista, formula alquanto vaga, ma rivolta comunque sia contro il romanticismo sia contro gli esperimenti •formalistici: Le conseguenze della rifor¬ ma furono profonde e complesse. Con l'esclusione degli incompetenti Gorkij, che insieme con Stalin e Zdanov di queste iniziative fu 11 principale artefice, mirava a elevare 11 livello della letteratura sovietica. L'uomo doveva essere il perno delle opere, un orientamento che provocò una caccia all'eroe, mai interrotta negli anni successivi. Ancora oggi la Literaturnaja gazeta pone in rilievo l'attualità dell'.eroe positivo» ' e 11 fatto che •{'uomo ha bisogno non solo di un programma sociale ma anche di un ideale incarnato da una figura artistica...»^ Se in questo caso idealismo e realismo socialista non sembrano incongruenti, in sostanza la nuova dottrina era riduttiva, poiché lo scrittore, neU'aderlryi, accettava di mantenérsi entro 1 suoi limiti e di servire il regime. In particolare ne soffrirono i poputclki, trattati: in un primo tempo come altri specialisti non comunisti la cui collaborazione era necessaria. *L' Unione degli scrittori sovietici», osserva nella sua Storta della letteratura sovietica Oleb Struve, «/« il tipico sottoprodottodi un regime totalitario. Non fu ima normale organizzazione professionale, in quanto tutti i suoi membri erano tenuti non solo a sottoscrivere un preciso programma politico, ma anche a piegarsi ad un metodo letterario». Fondata,.per servire il regime, per allineare e strumentalizzare gli scrittori, l'organiz¬ zazione — poiché nelle dittature gli aspetti repressivi e discriminatori prevalgono — svolse un ruolo soprattutto negativo. Ma questo non impedì che in Russia apparissero scrittori e poeti grandi e perfino grandissimi, quali per esemplo Anna Achmatova, Oslp Madelstam, Babel, Perec Markls, Michail Bulgakov, Pasternak, sinjavskij e Daniel, Vasllij Orossman, Josif Brodsklj e Solzenicyn. Non difesi dall'Unione degli scrittori, essi pagarono tutti — chi con la vita come Mandelstam, Babel e Markls, chi subendo persecuzioni e lunghi periodi di forzato silenzio, chi, come Brodskij e Solzenicyn con l'esilio — le loro opere letterarie. Eppure, il primo Congresso aveva fatto nascere in molti le più rosee speranze. Pasternak, rievocato da V. Kaverln (Novyj mir n. 7) con il suo discorso suscitò una commozione profonda quando affermò: 'Per dodici giorni io, dal tavolo della presidenza insieme con l miei compagni ho condotto con voi tutti un muto colloquio. Scambiavamo occhiate e lacrime di commozione... Per dodici giorni ci unì la stupefacente felicità dovuta al fatto che quest'alta lingua poetica nasca spontaneamente nella conversazione con la nostra epoca, l'epoca degli uomini strappatisi dalle ancore della proprietà e intenti ora a planare liberamente, a nuotare e a volare nello spazio del biograficamente pensabile». Il poeta conchiuse il suo intervento ammonendo 1 colleglli a guardarsi da un solo grave pericolo, la tentazione di diventare «un dignitario delta letteratura: Lia Walnstein Boris Pasternak e Maxim Gorkij nelle caricature di David Levine (Copyright N.Y. R*view of Books. Opera Mundi e per nulla .La 8tampa0

Luoghi citati: Mosca, Russia