Il robot inquisitore di Luciano Gallino
Il robot inquisitore CONTROLLI E LIBERTA' CIVILI Il robot inquisitore Le tecnologie dell'informatica mettono in mano allo Stato ed agli enti locali dei mezzi di indagine sul comportamento dei cittadini fino a ieri neanche immaginabili. Uno dei più potenti di questi consiste nel verificare se le persone che sono elencate in un archivio computerizzato, o in una detcrminata sezione di esso, compaiono anche in un altro archivio che non ha alcun rapporto col primo. Nella maggior parte dei casi è sottinteso che se la persona si trova registrata in uno dei due archivi, essa non dovrebbe figurare anche nell'altro. Per fare un esempio volutamente forzato, se una persona figura sulla lista di coloro che ricevono una pensione di invalidità, essa non dovrebbe trovarsi sull'elenco degli atleti tesserati da una federazione sportiva. Questa tecnica si chiama «accoppiamento di archivi mediante computer» (Fila Computer Matching), che l'italiano «controlli incrociati» richiama solo a mezzo, perché lascia nell'ombra sia il ruolo predominante dell'informatica nella genesi degli archivi considerati e nel loro accoppiamento, sia il fatto essenziale che quelli che vengono accoppiati sono archivi nati con finalità prive di relazione fra loro. Da qualche anno, in vari Paesi, la tecnica dell'accoppiamento di archivi viene usata con frequenza crescente dalle amministrazioni centrali e locali, per gli scopi più diversi: scoprire abusi, prevenire o reprimere frodi, escludere connivenze tra impiegati pubblici e privati, impedire che siano versati pubblici sussidi a chi non ne ha diritto, ridurre gli errori e le duplicazioni di pagamento, individuare evasioni fiscali e perfino scoprire i renitenti alla leva. Per raggiungere tali scopi, che in sé rappresentano un ovvio diritto-dovere della pubblica amministrazione, vengono accoppiati tra loro ogni sorta di, archivi computerizzati, come registri automobilistici e permessi commerciali, elenchi di pubblici dipendenti e liste di fornitori, licenze di matrimonio e proprietà immobiliari, percettori di sussidi e sche-, dari ospedalieri, alla ricerca delle combinazioni che riveli-, no l'esistenza di comportamenti scorretti da parte dei cittadini. In Paesi più sensibili del nostro al tema delle libertà civili nell'era dell'alta tecnologia, l'accoppiamento computerizzato di archivi ad opera della pubblica amministrazione è oggetto al presente di un intenso dibattito, nel quale si intrecciano complesse questioni tecniche, giuridiche e politiche. Gli avversari di tale tecnica, tra i quali si contano quasi rutti gli esponenti delle varie leghe che sotto diverse denominazioni difendono la causa delle libertà civili, non sono a corto di argomenti. Un primo punto su cui essi insistono riguarda la liceità di collegare degli archivi a ciascuno dei quali una persona, a suo tempo, forni liberamente delle informazioni per conseguire uno scopo legittimo in un ambito specifico; informazioni che avrebbe forse evitato di fornire se avesse saputo, in quel momento, che esse potevano venire usate da un potere dello Stato in modo del tutto estraneo allo scopo originario. Perfino un criminale colto sul fatto viene avvertito, come prevede il diritto anglosassone, che quanto dirà potrà venire usato contro di lui; pare invero inquietante che tale diritto venga implicitamente a cadere per il cittadino qualsiasi, allorché un settore della pubblica amministrazione decide che ogni persona che compare su due archivi precedentemente irrelati è da considerare sospetto, o addirittura colpevole. Dal punto di vista di fondamentali diritti previsti da 3uasi tutte le costituzioni mocrne — sottolineano i critici — anomalmente precaria appare poi la posizione di chi è centrato da queste forme di accertamento computerizzato. Se l'amministrazione apre su di lui un'indagine senza informarlo, viene violato con ciò il principio per cui nessuno può essere sottoposto ad indagine senza avere la possibilità di predisporre la propria difesa. D'altra parte, anche se l'in-' dividuo viene informato che su di lui è stato avviato qualche tipo di indagine per il fatto che il suo nome si trova in due archivi diversi, mentre a giudizio di qualche entità amministrativa non ci dovrebbe essere, egli si trova posto nella condizione di dover provare lui di non essere colpevole, laddove le costituzioni moderne stabiliscono in generale che tocca allo Stato l'onere di provare l'esistenza d'una presunta colpa. Di non minore rilievo è la possibilità che un «centro», 1' individuo che diventa automaticamente sospetto per il solo fatto di figurare contemporaneamente in due archivi prima non collegati, sia vittima, a parte i veri e propri errori, di qualche incongruenza o miopia o distorsione dello stesso piano ideato per accoppiare i due archivi. Il computer è quasi infallibile ncll'accoppiare dati appartenenti a più archivi, ma se i dati originari pur di un solo archivio erano grossolani o invecchiati, o se all'ideatore dell' accoppiamento sono sfuggite le ragioni per cui certi individui si possono trovare registrati in modo, legittimo nei due archivi considerati, il computer produrrà serie di «centri» largamente scentrati. Per riprendere l'esempio dell' invalido-atleta, prima di sospendergli la pensione l'ente che ha effettuato la verifica dovrebbe essere informato che esistono associazioni sportive, palestre e campionati d'atletica per handicappati, sì che riscuotere una pensione d'invalidità non è incompatibile con l'esercizio d'uno sport. Ai difensori delle libertà civili i fautori dell'accoppiamento computerizzato di archivi, tra i quali si annoverano, per ovvie ragioni, soprattutto alti funzionari delle amministrazioni centrali e locali, oppongono argomenti pur essi di grande peso. Come datore di lavoro, come fonte di assistenza e come acquirente d'una massa enorme di beni e di servizi, uno Stato moderno effettua ogni giorno milioni di pagamenti per importi complessivi di migliaia di miliardi. Il numero dei soggetti e delle operazioni coinvolti è tale da escludere qualsiasi verifica manuale. Le tecnologie dell'informatica permettono alle amministrazioni che vi ricorrono sistematicamente di fare miglior uso del pubblico denaro, evitando gran numero di pagamenti non dovuti, duplicati o fraudolenti. Gli stessi funzionari non negano l'importanza dei rilievi formulati dai loro critici. Negli Stati Uniti, dove singoli Stati ed enti federali hanno effettuato in pochi anni centinaia di controlli mediante l'accoppiamento di archivi, è stata la stessa amministrazione centrale ad emanare una serie di linee guida cui deve rigorosamente attenersi qualunque ente pubblico che effettui tale tipo di controlli. Sebbene siano considerate insufficienti dalla lega per le libertà civili, esse prescrivono quanto meno che prima di procedere ad una qualsiasi azione nei confronti dei «centri», siano compiute ripetute verifiche sulla validità dei dati, sulla sensatezza del collegare tra loro archivi nati per fini estranei, e sulla possibilità che una persona figuri in due archivi per ragioni del tutto giustificate; In Italia,"d'ritroviamo".' àT rriòhnchtó'. con', uh progetto di legge sulle banche dati che appare orientato soprattutto ad impedire l'uso a fini commerciali di informa' zioni personali, ma non dice quasi nulla sui modi per evitare che libertà essenziali venga no intaccate da una tecnica mossa in apparenza dalla sola intenzione di rendere più effr cienti certi settori della pub blica amministrazione. Luciano Gallino
Persone citate: Liberta' Civili, Matching
Luoghi citati: Italia, Stati Uniti
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