Le Tracie Unions schierate con i minatori in sciopero di Paolo Patruno

Le Tracie Unions schierate con i minatori in sciopero La decisione del direttivo alla vigilia del congresso Le Tracie Unions schierate con i minatori in sciopero Lo scontro sociale rischia di aggravarsi, a Brighton il confronto tra «duri» e moderati - Restano divisi i portuali; Dover e Felixstowe contro l'agitazione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Due segnali contrastanti sono partiti Ieri dal fronte sociale inglese. Mentre 1 portuali di Dover e di Felixstowe (1 due scali maggiori per 11 traffico merci e passeggeri con 11 continente) hanno votato contro lo sciopero proclamato una settimana fa dal sindacato del trasporti per bloccare tutti gli scali del Paese, il Consiglio direttivo delle Trade Unions ha deciso per la prima volta un marcato appoggio all'agitazione in corso da quasi sei mesi nel bacini minerari. Insomma, con una decisione destinata a suscitare vasti contrasti, 1 dirigenti sindacali intendono proporre al Congresso annuale delle Trade Unions che si apre lu- ned) a Brighton un Intensificato appoggio ai minatori in agitazione proprio nel giorni In cui 11 fronte del portuali si frantuma sull'adesione a uno sciopero «politico» di solidarietà verso i lavoratori dei bacini carboniferi. Se la dichiarazione sottoscritta ieri sera dal «General Oouncll» delle Trade Unions sarà codificata nei prossimi giorni dal Congresso generale del sindacati, lo scontro sociale in Gran Bretagna verrà rilanciato, anche se gli umori della «base» paiono contrastanti. Il Consiglio direttivo, dopo una lunga discussione con 1 sindacati dei minatori, intende infatti proporre una completa adesione agli obiettivi di lotta dei lavoratori del carbone (no alla chiusura delle miniere anti-economiche e alla soppressione di 20 mila posti di lavoro) fornendo un appoggio finanziarlo agli scioperanti e invitando tutti i membri delle Unions a non violare 1 «picchetti». Questo significherebbe in pratica bloccare tutti i movimenti di carbone nel Paese, interrompendo 1 rifornimenti alle centrali elettriche, alle acciaierie. Qualora la manovra riuscisse, la Gran Bretagna rlschlerebbe la paralisi. Questo pericolo spiega perché 11 primo ministro, signora Thatcher, con una mossa a sorpresa ha annunciato l'altra sera di aver annullato un viaggio in programma nella seconda meta del mese in Asia per seguire da vicino la crisi. La vigile attenzione del governo non sconfina certo nell'allarmismo, ma il ministro del Lavoro Tom King non ha esitato Ieri ad agitare la minaccia di ••misure di emergenza», se si rivelassero necessarie. La signora Thatcher è sul¬ l'orlo, dunque, di una gravissima crisi che potrebbe anche sfociare In uno sciopero generale? Le prossime giornate si preannunciano cruciali, ma 1 primi «segnali» che arrivano dalla «base» e da dirigenti sindacali temperano 1 presagi di tempesta. Dal «fronte del porto» si moltiplicano infatti 1 segni di malcontento verso l'agitazione proclamata dal vertici sindacali. Dover e Felixstowe si sono uniti da ieri al già lungo elenco di porti dove prevalgono gli antl scioperanti: Plymouth, Portsmouth, Belfast, Birmingham e una ventina di altri scali. Ma quasi altrettanto nu¬ meroso è l'elenco degli attracchi bloccati dagli scioperanti: tutti 1 principali porti della Scozia e poi Bristol, Cardiff, Llverpool, Manchester e altri minori. In mezzo, simbolo del caos che da una settimana regna sul moli, sta 11 porto di Tllbury, nella regione londinese, la dove 11 Tamigi sfocia in mare tra migliata di docks e capannoni: 11 risultato del voto del portuali sullo sciopero è stato confuso, l'esito contrastato. Ma ieri soltanto un centinaio degli ottocento scaricatori abituali non se l'è sentita di attraversare 1 picchetti per andare al lavoro. Paolo Patruno

Persone citate: Manchester, Thatcher, Tom King