Modigliani racconta Modigliani
L'ultima testimonianza della figlia Jeanne L'ultima testimonianza della figlia Jeanne Modigliani racconta Modigliani E' t'ultima testimonianza su Amedeo Modigliani. L'ha scritta la figlia Jeanne stroncata a Parigi pochi giorni fa da un'emorragia cerebrale. Aveva trascorso la vita nel culto del padre che non fece neppure in tempo a conoscere. La Ispirava II desiderio di tutelarne la memoria, di salvaguardarne l'opera dal falsi, di liberarne la figura da aneddoti spesso troppo fantasiosi e da facili schemi sul tipo .Modi, Il pittore del colli lunghi». Recentemente Jeanne, già autrice del libro •Modigliani sema leggenda», aveva rivisto quel testo aggiornan¬ NON possiamo confondere l'avventura dt un uomo «oli farlo, con quella dt un .mondano', quella d'un essere che amava la compagnia, il vino, con quella di un alcolizzalo, ricucendolo ad un livella inaccettabile, perché Modigliani ha dimostrato con la tua creatività che l'uomo non ha una sola dimensione, ma va al di là del tempo, ed al di sopra delle querelle di partito. Un desiderio costante di •partecipazione, è una delle componenti, e forse una delle ragioni che hanno fatto di lui un disegnatore ed un pittore, più die uno scultore. E probabilmente la fase di concepimento delle sculture è stata fondamentale per tutto il suo operato pittorico, questimpossibilltà si è dimostrata anche come fase di stimolo, e la semplificazione delle /ernie, nel disegno soprattutto, dimostra questa sintesi. Questa ricerca trova la sua verifica nell'in te ressi' quasi esclusilo nel confronti del ritratto. I disegni sono fondamentali, perché costellano puntualmente la sua produzione, dagli Intel sino agli ultimi giorni della sua vita. Il segno, il tratto e la linea di fona definiscono il contorno, e siglano ogni disegno con una quantità di sottili e fragili tratti sensibili. Sobrietà della costruitone, dettagliata in un secondo tempo, da una 'Scrittura' che illustra tutti i particolari del tratti somatici e quei riferimenti alle origini remote dei «Imboli della cultura ebraica, che quasi sembrano nascondere pudicamente certe verità. Nel largo ventaglio del ritratti a matita che vanno dal 1916 al 1920 spiccano quelli di Altountan, della signora .Minoucha. di Ary Justman, di Chana Orlo//e di Jeanne Hébu terne. I personaggi sono definiti nel loro dettagli con una particolare accortela, i segni ed i simboli ti alternano con degli accorgimenti che ad una prima impressione possono sfuggire. I riferimenti al numeri, alle date ed al giochi delle lettere ebraiche punteggiano la ricerca psicologica del modello, ritroviamo anche piccoli pendagli, collane ed orecchini che richiamano le forme simboliche geometriche del discorso esoterico, e questi non sono certo soltanto di origine africana, come potevano sembrare In un primo tempo. PENSO di dover sotto-, lineare ed evidenziare, oggi più chiaramente t rapporti Intercorsi tra Max Jacob e Modigliani per due ragioni, fa prima è che non conoscerò l'importanza dell'operato artistico di Max Jacob, soprattutto del periodo 1909-1915. e di conseguenza, in seconda, che Max Jacob è stato senea dubbio l'iniziatore di quelle pratiche segnlco-simboliche (esoterico-cabaltsttche) che sono servite a Modigliani per ritrovare le tradizioni ebraiche espresse nel suo operato. Per chiarire meglio questo legame e rea/nolo tra artisti, bis finirebbe ripercorrere . tn più a,tenzlonc gli schtzz acquerellati di Max Jacob (piccolo carnet) degli art"! 1909-15. Facendo notare, che lo stesso piccolo carnei (nume.. to tu alto a destra) di cartu velina derivava dallo stesso famoso negozio di Mcnlmartie che serviva Modigliani e gli altri artisti. Le opere significative dt questo periodo eseguite quasi essenelalmente su questo carnet, dimostrano quanto Max Jacob abbia lavorato intensamente sulla scomposizione dellimmagtne, in rapporto alla geometria ed alla sua sintesi letteraria, tratta dal codice simbolico esoterico. Il ritratto di Max Jacob eseguito da Modigliani sottolinea questo interessamento con altrettanti segni, numeri e simboli, che non vi sono dubbi sulla loro maniera d'Intender."!. / numeri ed I segni utilizzati fanno parte d'un dialogo sotterraneo, Ingenuamente occulto, dot ad unico fine artistico, per sottolineare le referenze tra un padiglione auricolare ed un numero nove, ad esem¬ dolo, aggiungendo i risultati delle sue ultime ricerche e riflessioni. E l'aveva consegnato alla Graphis Arte di Livorno di Giorgio e Guido Guastalla. E' un'editrice che discende dalla Salomon Belforte, operante in quella citta, con libri ebraici, testi letterari e volumi Illustrati di artisti, fin dall'Inizio dei 1*800. Il nuovo libro di Jeanne Modigliani sta per uscire con Il titolo «Modigliani racconta Modigliani». Per concessione della Graphis Arte pubblichiamo alcuni passi, tra le ultime pagine scritte dall'autrice. plo, tra un numero sette ed un naso. Max Jacob si dU>erflt>a ad intrattenere gli amici, ma era stato, senza dubbio, il primo a rivelare certe referenze tra maschere negre e geometrizzazionl con le relative referenze letterarie e religiose. Il periodo fondamentale del suo lavoro è quello della sua conversione, del Saint Matorel con Picasso, dei rapporti tra culture ebraiche e simbologia cattolica con Modigliani. Lanthemann prima, Christian Parisot dopo, mi hanno portato a conoscenza di quelle opere, delle loro referenze e del punti In comune. Illustrandomi questo percorso. Max Jacob e Modigliani sono due personalità che interpretano la realtà in modo sostanzialmente diverso, ma' In quel momento storico utilizzano entrambe ele•anll comuni come, ad esemplo, tratteggi, elementi geometrici, numeri e lettere dell'alfabeto ebraico quanto mal slmili, o per lo meno, tratti dalla stessa fonte iconologica. Immagine giovanile di Modigliani t-, in allo, il <<I)atcau Lavolr», dove era lo studio dell'artisti] n Parigi CONTRARIAMENTE a quanto si è sempre . affermato, le opere di A. Modigliani false sono relattvamente poche, la maggior parte archiviate, tra le opere non appartenenti al pittore. In passato ci si era basati sulla qualità e sull'Intuito, e si era ristretta ad un numero esiguo, la catalogazione valida, ma non esauriente, delle opere (vedi, L? ENTUSIASMO fu più forte della tristezza e Modigliani supplicò gli amici di procurargli un grande locale e delle pietre, di quelle con le quali si lastricano le strade, insistette tanto che alla fine lo contentarono e potè usufruire d'uno stanzone in mercato e di alcune pietre dt strada. ....da quel giorno ch'ebbe lo stanzone e le pietre et spari di sotto gli occhi — prosegue Filippelli — e non lo si rivide per qualche tempo. Cosa pot combinasse in quello stanzone con quelle pietre, nessuno dt noi lo seppe mai. Mai ci portò lassù, mai si vide lo stanzone e mai le pietre. Chissà cosa almanaccò In quel giorni. Ma certo qualcosa deve aver combinato. Perché, quando decise dt tornare a Parigi ci chiese dove avrebbe potuto sistemare quelle sue sculture che erano rimaste nello stanzone. Esistevano dunque? E cht lo sa? Modigliani le portò con sé, oppure segui II nostro amichevole e sbrigativo consiglto. GII si rispose infatti concordemente: buttale nel fosso..... Nel fosso degli Olandesi, disse a me Romiti, che ricorda di averne vista almeno una. Oggi si stanno dragando t fossi per ritrovare queste sculture, e da una leggenda se ne sta creando un'altra. A suo tempo feci delle serie rteercìte, ma non riuscii mal a sapere la verità. Molte sono le difficoltà per ritrovare delle eventuali pietre scolpite dopo 70 anni circa, anche perché la corrosione potrebbe averle cambiate d'aspetto ed alterate Irreparabilmente Jeanne Modigliani Cat. Ambrogio Ceroni) appartenenti a tutti I periodi (Livorno-Parigi); dopo sono state nel 1970 classificate da J. Lanthemann nel Catalogo Ragionato, al quale si aggiungerà un Supplemento nel 1985. I moflt'l che hanno reso necessaria questa classificazione espletatlva sono legati alla necessità ed al dovere di riconoscere la totalità della produzione e dell'operato artistico di A. Modigliani. Le ragioni che hanno spinto alcuni collezionisti a non rilevare l'esistenza di alcune opere sono diversi: politici, morali e religiosi. II periodo di oscurantismo nazista e fascista aveva messo al bando l'opera ed il nome di Modigliani, iwrtando al paradosso, in Germania, con una decisione insensata, di distruggere le opere considerate .oscene..
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