Si fa in Vaticano il processo a Boff

Si fa in Vaticano il processo a Boff Si fa in Vaticano il processo a Boff Il francescano aveva chiesto di essere giudicato in Brasile il processo dell'ex Santvf/icio al franceicario brasiliano Leonardo lioff ò molto probabilmente l'inizio di un altro processo, o quantomeno d'una corredane di rutta, molto più vasta e articolata, ad altri uomini, idre e scelte in crescita nell'intera Chiesa latino-americana. Indirettamente, il primo e la sigla disciplinare del secondo. In causa è la •teologia della liberazione-, giudicata a Roma sullo stretto versante dell'ortodossia cattolica. Ma in realtà a preoccupare l'er Sant'Uffizio e lo stesso papa Wojtyla sono soprattutto le ivre e le presunte conseguenze sociali e ideologiche di quvlla scelta teologica. Il processo ci sarà a Roma il 7 settembre prossimo. Inutilmente Boff aveva chiesto d'essere giudicato in Brasile, dentro la realtà e con la presema dei vescoi>i. del clero e del popolo che in parte o in certe zone totalmente, in quella teologia si riconoscono e sperano. Subito dopo il processo di Roma, in ottobre, lo stesso Pontefice tornerà nel Centro America, a Santo Domingo, e con ogni probabilità parteciperà anche, a Rio de Janeiro, all'incontro dei massimi resimnsabili gesuiti dell'Ordine nel Continente latino-americano, che si riuniranno jter una verifica di linea pastorale e sociale in occasione dei 450 anni della fondazione della Compagnia. Sono indizi che motivatamente si possono leggere come un approfondimento decisivo sulla condanna o sulla tolleranza interlocutoria die sia dal processo di Roma sia dal viaggio del l'apa indubbiamente scaturiranno. In caso di condanna — anche se eventualmente emessa secondo la procedura riformata da Paolo VI ima rimasta di fatto a mezza strada) — non saranno denunziati come nerico/osi dottrinalmente e socialmente soltanto Boff, suo fratello Clodovis, francescano anche lui, (instavo Outierrez, e altri teologi del gruppo. Saranno di riflesso condannati su questa scella di teologia del reale, anche i iwoi i brasiliani (fra i quali due cardinali francescani, il peruviano Landazuri Ricchetts e il brasiliano Ix>rscheider), nonché vescovi popolari ritenuti profeti e difensori dei polveri come Heldcr Cantora. Fragoso e molti altri. Sarà ricusata agli occhi di molti e in blocco la 'Chiesa popolare', cioè la pili vicina alla teologia della liberaziotte? Saran•no in difficoltà anche ordini religiosi particolarmente ricini, nel loro complesso, a questa teologia e al suo impegno, come l gesuiti, i domenicani, i francescani, tutti ormai In prima linea a fianco del popolo contro le vecchie e nuove dittature? Ci da temerlo per certi segni anche se si spera che ciò non avvenga. I vescovi brasiliani hanno dichiarato recentemente dal canto loro che larteologia della liberatone e la • chiesa popolare', pur non essendo rimaste Indenni da strumentalizzazioni in lassato e tuttora da rischi e ambiguità td'altronde ammesse dai responsabili con un impegno preciso a verificare l'insieme sul Nazareno 1 ■'abbi etti

Persone citate: Boff, Paolo Vi, Wojtyla

Luoghi citati: Brasile, Centro America, Rio De Janeiro, Roma, Santo Domingo