Per quella pioggia di dollari tra sceicchi e zii d'America

Storie vere di incredibili eredità: beffe, sorprese e tragedie Storie vere di incredibili eredità: beffe, sorprese e tragedie Per quella pioggia di dollari tra sceicchi e zìi d'America Così i grandi della storia pensarono ai posteri La verità di Napoleone dopo le cento battaglie Nei bassi della Napollasciati da un parente di Mario Mandino Fra eii d'America e nobili genitori pentiti che alla fine della loro vita ti ricordano di quel fagotto abbandonato un giorno lontano tui gradini di una chiese, figli dello sceicco e avidi eredi delusi, i testamenti hanno tempre spinto ;>iù. o meno dólcemente nel | sottile abisso che divide la trVgtdia dalla Commedia le\ persone da essi coinmlti. Come in un libro, o in film. E spesso l'inseguimento tra finzione c realtà si è ritolto a vantaggio della prima, tenacemente imitata dalla seconda. Ma non sempre. Si pensi alla grande stagione degli sii d'America, che ha impazzato da noi negli anni ' SO e 'SO. Una pioggia di dollari era sempre pronta a rftiersarsf da oltre Oceano su qualche ignaro parente, benedetto, ma alcune volte •maledetto-, dalla fortuna. Basta sfogliare le vecchie cronache, e fermarsi per esempio nella Napoli del ' 50. fresca di ricordi di guerra e con tanti sogni d'America. Fra i bassi dei quartieri popolari s'avventurò un giorno lo scrittore Domenico Rea. cronista di L'Elefante, affa ricerca di une, famiglia su cui stava per piovere la clamorosa eredità d'un parente emigrato tanto tempo prima e morto con 36 miliardi di troppo. Si chiamavano Bisogno, manco a farlo apposta, i fortunati. S in un'atmosfera da Napoli milionaria, fra unindescrivtbile confusione, il croniita arrivò dai frastornati eredi, diventati gli eroi del quartiere. Totò e Peppino non avrebbero saputo far meglio del signor Papa Bisogno, che prima annunciò solennemente: •Io vi dico una cosa, caro giornalista, dottore e direttore, che ora non abbiamo una lira, una sola lira. E non sappiamo niente, ancora. Deve venire la risposta. E se non viene positiva? Io, che sarò stato, lo zimbello della gente?-. Cronirif e fotografi cercano di convincerlo a farsi fotografare, perché «voi sielc una gloria italiana., e affa fine lui, spalleggiato dai vicini, comincia la contrattazione: -Ci avete fatto perdere un'ora di tempo*. La foto catterà 3000 lire, più tOOO a due giovanotti, e un pacchetto di sigarette al figlio primogenito. -Era il primo Istantaneo interesse maturato dai 36 miliardi — commenta il giornalista, fra le urla della folla assiepaia tutto intorno —. Sembra impossibile che dò dovesse capitare al Bisogno... E Intanto al gridava: Eceeel Eccoci - Non tappiamo come tla finito Il -sogno dei Bisogno: Fu uno del tanti, come quello della ragazza di Faenza, Angela Portaluri, che ereditò dieci miliardi da un ufficiale pilota salvato e forte coccola to durante la guerra, o — e fa tota sembra decisamente più originale — del boscaiolo calabrese che scopri a un tratto d esser figlio d'un nobile abissino. Antonio Scigltano, di i del '50 alla ricerca della emigrato oltreoceano - S rimira, agosto 1966. Paul Gclly con la princinev.ii Margaret Longobucco. nel '61 venne a sapere che aveva un padre di nome Bitouded Mancasela, ma soprattutto che costui gli aveva lasciato stabili e terre nella remota provincia di .4 ni mi per un vaiate di due miliardi. Bitouted era stato prigioniero dal '37 al 43 a IjOngobUCCO. « l'orci conosciuto, corteggiato e amato una (/ii irci » e del luogo, e se n'era poi tomaio in Etiopia portando con sé un buon ricordo e lasciandone un altro, un bambino che era cresciuto senza sapere d'essere, come nelle fiabe, figlio d'un principe lontano. Ma ci sono anche discendenti di re. e non certo di un re. qualsiasi, a contendere (senza successo) clamorose eredità. Come in un romanzo di Salgari, un giorno qualcuno parti dall'Italia, era la fine del Settecento, e se ne andò in Madagascar. Sposò una principessa, e direnile il re di quella remota isola. Sopravvisse alia signora, che si chiamava Ramawalona I. e morendo lasciò un immenso pa¬ Il miraggio della ricchezza sovente al centro dei più avvincenti romanzi gialli famiglia Bisogno, cui toccavano i 36 miliardi coprirsi figlio d'un prìncipe • 1 soldi di Getty trimonio, finito alla compagnia delle Indie. Due fronti di eredi si sono dati battaglia fino a cinquanfanni fa: da una parte i discendenti di un contadino veneto. Francesco De Re Bonet, che era scappato dopo aivr accoltellato il fratello. Dall'altra quelli di un nobile siciliano, Antonio Bonetti, finito ancltc lui laggiù. Doveva essere davvero pieno d'italiani, il Madagascar dell'Ottocento. Ma il lungo inseguimento della cronaca rispetto alla letteratura, in fondo, non i finito. Il problema posto da quell'illuminista che chiese come avrebbe reagito una persona normale alla possibilità di far morire con un solo atto di volontà un mandarino cinese ed ereditarne le ricchezze, rimane. Quell'oro che luccica nelle tombe continua ad attere un fascino inquietante, e i tabù posti da quasi tutte le antiche civiltà a guardia delle ricchezze sepolte insieme al loro proprietari funzionano ancora. I.a maledizione di Tutankamen, che A Sant'Klena scrìsse un testamento minuzioso e straziante - La difficoltà di dividere l'eredità di Noè - Socrate lasciò i figli agli ateniesi avrebbe colpito gli archeologi inglesi scopritori della camera segreta nella sua piramide, in fondo l'hanno preso sul serio tutti quanti. E la eredità maledette continuano a popolare le pagine del giornali e gli atti dei processi giudiziari. Da quella del multimiliardario Paul Getti), a quella di Andrea Rizzoli, scomparso nella sua villa tulio COSta Azzurra, proprio nel giofkf',dcl granile tracollo dell'impero editoriale costruito dal padre, a casi più inquietanti e spettacolari come la morte di Alfred Bloomingdale. il creatore della carta di credito Dtncr't e dei grandi magazzini che portano appunto il suo nome. Se ne andò proprio nel corso di un processo in cui la tua ex amante, una fotomodella, stava raccontando a un pubblico assai ghiotto le abitudini sessuali all'insegna det marchete De Sade che avevano caratterizzato il loro ménage. La ragazza toleva dimostrare con ciò che la loro non era stata una relazione, ma una vera e propria convivenza di tipo matrimoniale, ed ottenere miliardi di .alimenti-. La moglie, naturalmente, contrastava passo a passo. Fu così, che tra immagini di ragazze fustigate e vestitali di cuoio, tormenti erotici e rituali sado-maso. il miliardario amico di Reagan chiuse turbinosamente gli occhi. Ma lasciò un'eredità: la modella perse la causa, e un anno fa. a I-os Angeles, venne uccisa a colpi di mazza da baseball da un amante senza soldi. Come in un romanzo nero alla Horace Walpole. Ma anche come in una novella di Pirandello, dotte un giovane povero lascia che la fidanzata sposi un ricco e anziano signore, in attesa che sia II tuo • turno-. Ma il turno non arriverà mai. Quell'oro, a ben guardare, i minaccioso. di Aldo A. Mola • Uomo, sci grande o vii? Muori e il saprai, insegnò Vittorio Alfieri. Polche 11 buon nome dipende dal giudizio del posteri, chi può cerchi dunque di accattivarsclo, pensando anzitutto agli eredi. Cacciato dal paradiso terrestre verso Occidente. Adamo — stando alla Bibbia — non lasciò testamento. Anch' suo figliò Àbcie; pio contadino, mori Intestato, a tutto profitto del fratricida Caino: primo esempio di sopraffazione delle campagne da iurte degli industriali. Furono poi I ligi! di Noè a lottizzar' il mondo, a beneficio dei noti.', che da quel momento fecero fortuna, e dei geometri, che ebbero II loro da (are nel rldisegnarc I confini delle proprietà dopo II diluvio universale. Attore Inarrivabile. Oiullo Cesare si vendicò delle ventitré pugnalate lnfertegll dal congiurali lasciando al Ro- • • '- » . per diritto divino. Perciò Carlo V d'Asburgo, crede a sei anni dei Paesi Bassi, a sedici di Cartiglia e Aragona e imperatore a diciannove anni, lasciando al figlio Filippo II di Spagna l'impero sul quale non tramontava mal il sole — da Madrid a Mexico, dalle Filippine a Palermo e Milano — gli raccomandò di non perdonare Il ribelle galeotto di Concordia, avventuriero di Mirandola, e di verificare se avesse proprio diritto a tenersi 11 regno di Navarra, sottratto da suo nonno, Ferdinando 11 Cattolico, all'avo del futuro Enrico IV di Francia, non per caso diventato eretico. In quell'età di sfarzo e di testamenti fantasiosi, un poeta mangi asoldi come Pietro Aretino lasciò scritto che le sue ossa fossero adattate a cannucce per clistere, onde continuare da morto a Infastidire U prossimo insistentemente sbertucciato da vivo. Raggiunse toni Urici e strazianti il minuzioso testamento di Napoleone. L'uomo che aveva fatto tremare il mondo si limito a distribuire promesse e chincaglierie ai bravi compagni delle cento battaglie. La sua vera eredità, del resto, come prova II Manoscritto pervenuto misteriosamente da Sant'Klena. ripubblicato da Sergio Romano per Bompiani, stava altrove: nelle coscienze degli Europei, punte dal suo estro per la libertà. Cosi fu anche di Mazzini, Marx, Nietzsche... sbranati dal seguaci come corpi santi e messi sotto teca in minutissimi frammenti dal più disparati ammiratori, che ne riscrissero all'infinito II testamento morale e politico. Tanto più sobrio e limpido risulta quindi, al confronto. Il gesto di Alfred Nobel, che destinò a opere di scienze e di pace l'immensa fortuna ricavata da un'invenzione troppo spesso sfruttata a scopi bellici A dispetto di Vittorio Alfieri, non sempre fa buon prò ricordarsi del prossimo nelle estreme volontà. E' il caso del cardinale Giacomo Antonelli, segretario di Stato di Papa Pio IX. ora biografato da Cario Falconi per Mondadori. Giacche lasciò centomila lire — una vere fortuna di allora — a Lo re la Marconi, tramite 11 discusso giornalista d'assalto Costanzo Chauvet, I maligni ne dedussero che si trattava proprio della figlia del cardinale, peraltro Indifferente al voto di castità e noto per la smodata passione per gioielli e opere d'arte. In cui investiva almeno trentamila lire l'anno. Meglio di tutu dunque il testamento di Socrate. Agli Ateniesi che lo condannavano a morte 11 più Illustre nullatenente della storia affidò 1 propri figli, pregando che I cittadini 11 redarguissero se mal avessero mostrato di Interessarli al beni del mondo anziché a quelli dello spirito. Probabilmente aveva letto in bone 11 best-seller di Erich Fromni. Essere o avere. mani quanto aveva loro sottratto: giardini, ville, frumento In gran quantità. Poco dopo trionfò il lugubre principio -Prendi quello che hai e dallo al poveri». Fu la crisi dell'istituto del testamento, buono, t ut tal più, per ampliare con altre donazioni il patrimonio di San Pietro. Nel Duecento, però, tra febbre edilizia c invenzione del Purgatorio, che contabilizzava Icsjil azione dei peccati ,fn nciicgrinaggi, acquisto il. reliquie e indulgenze come lo.-rei\. Eoi e Cct per l'aldilà, I buoni bos ghigiani tornarono orgogliosi di trasmettersi di generazione In generazione camicie di seta, mutandonl di lana e appartamenti nelle strette e umide vie delle rocche murate. Indifferenti al beni di questo mondo — privilegio di chi possiede tutto ciò che vuole — I grandi sovrani si specializzarono in testamenti zeppi di buoni consigli. Le loro terre, del resto, erano inviolabili