Un passivo che fa paura

Il commercio con Testerò Il commercio con Testerò Un passivo che fa paura di MARIO SALVATORELLI Il passivo di oltre 10 mila miliardi di lire è n dato che emerge dal titoli e dal commenti dedicati al bilancio semestrale del nostro commercio con l'estero. Non poteva essere diversamente, perché si tratta di un disavanzo non solo superiore del 50 per cento a quello accusato nel primi sci mesi dell'anno scorso, ma assai vicino all'intero passivo del 1983. 81 è rilevato. Inoltre, e con ancor più preoccupata attenzione, che in giugno le esportazioni sono diminuite In valore. Se si aggiunge che occorre risalire al maggio 1983, per ritrovare un calo delle esportazioni rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, e che quella volta fu appena doli 1.8 per cento, mentre nel giugno scorso è stato del 5.2, si comprende che 11 campanello d'allarme aveva 11 dovere di suonare. Senza voler attutire questo suono, ci sembra 11 caso di fare alcune considerazioni. anche perché una bilancia commerciale, composta da una quindicina almeno di gruppi merceologici, e da migliala di prodotti, condizionata da situazioni Interne e Internazionali, dal trascorrere del tempo, richiede una lettura approfondita, In questo caso, per esempio, si dovrebbe dare un giusto rilievo a un «fenomeno- che quest'anno si verifica, In modo cosi vistoso, per la prima volta, e che si potrebbe riassumere In tre parole: rivincita dell'agricoltura. E' Importante, infatti, che il nostro disavanzo agro-alimentare sia disceso di quasi Il 25 per cento, da 4333 a 3258 miliardi di lire, rispetto al primo semestre del 1983. 8c si considera che questo disavanzo ha un peso che é secondo solo a quello petrolifero, sulla nostra bilancia «Stampa Sera» di oggi 20 agosto 1984 è uscita in 585.500 esemplari STAMPA SERA Worioto Torre direttore responsabile Carlo Bramardo vicedirettori Editrice LA STAMPA SpA Preeldente Giovanni Agnelli Amml ni tiratori: Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cut1ica Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Mssasfonl Francesco Palilo Mattioli Sindaci AHonao Ferrerò (prasid ) Luigi Damartinl Giovanni Per adotto Direttore Onerale Paolo Paiotchi * SUObnvmot gasse te ataast ) ftpooreJ Vie Ma/eneo 33 Tonno Stampe m fec-Biff-ie G E C SpA vie Ttburtma 10W. Rome Stampa m lK«nlt STA SpA Quinta «rada 96. Calarne © JJM Edll LA STAMPA 8 p A KK.fJi/wi TnounCO «■ Tornc n tU IK» uQC&t cesnFicATo h. sat i'^eS '■ D**- St-IMBSS >. commerciale, questo miglioramento può essere segnalato come l'inizio di una svolta Altra considerazione: la ripresa economica è In corso anche In Italia, sia pure a corrente alternata, ormal da quasi un anno. Ma, le nostre Imprese, soprattutto In alcuni settori, non si erano tutte preparate in misura adeguata a una crescita della domanda Interna che da tre anni tardava a venire. 61 può ritenere che molte tra esse, che si erano buttate sull'estero. abbiano rinunciato ad acquisire nuovi contratti, e si siano rivolte al mercato Interno, di solito pia remunerativo. E, questa, potrcbb'essere 'una delle spiegazioni del calo delle esportazioni in giugno, contro un aumento complessivo di quasi il 15 per cento nel primo semestre, nonostante l'eccessiva crescita del nostri costi di produzione. C'è anche 11 dato, relativo alle importazioni, che va meditato. Nel primo quadrimestre di quest'anno sono cresciute, In valore, del 16.4 per cento sullo stesso periodo del 1983. In maggio, con un aumento -record- del 53%. hanno fornito non solo un'altra prova della nostra ripresa, ma hanno anticipato, probabilmente, le attese di nuovi rialzi del dollaro, e hanno pagato le inquietudini della guerra nel Oolfo Persico. Cosi, in giugno, le Importazioni sono cresciute solo dell'1.9%, un tasso sufficiente, tuttavia, a far segnare un Incremento complessivo del 19% per Il primo semestre. Non ci si può accontentare dello squillo di un campanello nel nostri conti con l'estero. In maggio è suonato argentino, benché annunciasse un passivo di 3877 miliardi di lire, un primato assoluto. 81 può attendere qualche settimana, prima di giudicare stridulo questo suono di giugno.

Persone citate: Carlo Bramardo, Giorgio Fattori, Giovanni Agnelli, Luca Corderò, Mattioli, Paolo Paiotchi, Rome

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